6° - PRIMO GIOVEDI' DEL MESE

 

Nel momento della loro morte condurrò con Me 

la Mia Santissima Madre per difenderli 

 

 

INNO EUCARISTICO: Anima Christi 

 

Anima di Cristo, santificami; 

Corpo di Cristo, salvami; 

Sangue di Cristo, inebriami; 

Acqua del costato di Cristo, lavami; 

passione di Cristo, confortami; 

o buon Gesù, esaudiscimi. 

Dentro le tue piaghe nascondimi; 

non permettere che io mi separi da te; 

dal maligno nemico difendimi; 

nell'ora della mia morte chiamami 

e comanda che io venga a te, 

affinché ti lodi con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen. 

 

 

DALLA PAROLA DI DIO: 

Nell'attesa della tua venuta (I Cor 11,23-32)

 

Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del colpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.

 

 

DALL'ENCICLICA «ECCLESIA DE EUCHARISTIA»

 

18. L'acclamazione che il popolo pronuncia dopo la consacrazione opportunamente si conclude manifestando la proiezione escatologica che contrassegna la Celebrazione eucaristica (ef 1 Cor 11,26): «nell'attesa della tua venuta». L'Eucaristia è tensione verso la meta, pregustazione della gioia piena promessa da Cristo (cf Gv 15,11); in certo senso, essa è anticipazione del Paradiso, «pegno della gloria futura». Tutto, nell'Eucaristia, esprime l'attesa fiduciosa che «si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo». Colui che si nutre di Cristo nell'Eucaristia non deve attendere l'aldilà per ricevere la vita eterna: la possiede già sulla terra, come primizia della pienezza futura, che riguarderà l'uomo nella sua totalità. Nell'Eucaristia riceviamo infatti anche la garanzia della risurrezione corporea alla fine del mondo: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno» (Gv 6,54). Questa garanzia della futura risurrezione proviene dal fatto che la carne del Figlio dell'uomo, data in cibo, è il suo corpo nello stato glorioso di risorto. Con l'Eucaristia si assimila, per così dire, il «segreto» della risurrezione. Perciò giustamente sant'Ignazio d'Antiochia definiva il Pane eucaristico «farmaco di immortalità, antidoto contro la morte». 

 

19. La tensione escatologica suscitata dall'Eucaristia esprime e rinsalda la comunione con la Chiesa celeste. Non è un caso che nelle anafore orientali e nelle preghiere eucaristiche latine si ricordino con venerazione la sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, gli angeli, i santi apostoli, i gloriosi martiri e tutti i santi. È un aspetto dell'Eucaristia che merita di essere posto in evidenza: mentre noi celebriamo il sacrificio dell'Agnello, ci uniamo alla liturgia celeste, associandoci a quella moltitudine immensa che grida: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello!» (Ap 7,10). L'Eucaristia è davvero uno squarcio di cielo che si apre sulla terra. E un raggio di gloria della Gerusalemme celeste, che penetra le nubi della nostra storia e getta luce sul nostro cammino.

 

 

DALL'ESPERIENZA DELLA BEATA ALEXANDRINA

 

 Il 6 maggio del 1955, la Madonna le preannuncio: «Tra poco vengo a prenderti», ed il 13 ottobre dello stesso anno Alexandrina raggiunse il Cielo. 

«Sono felice perché oggi vado in Cielo!» andava ripetendo fin dal mattino ed alle 8 di sera baciò per l'ultima volta il suo Crocifisso. «Desidero essere sepolta, se sarà possibile, con il viso rivolto verso il Tabernacolo della nostra Chiesa. Come in vita desiderai sempre unirmi a Gesù Sacramentato e guardare quanto più spesso mi fosse possibile il mio Tabernacolo, voglio, dopo la mia morte, continuare a vegliarlo mantenendomi rivolta verso di Esso. So che con gli occhi del mio corpo non vedrò più Gesù, ma voglio essere collocata in quella posizione per dimostrargli l'amore che nutro per la Divina Eucaristia».

 

 La compiacenza e l'amore del Signore verso questa umile e generosa figlia del Portogallo, andarono ben oltre il suo semplice desiderio: dal 1978, infatti, il corpo di Alexandrina riposa nella Chiesa Parrocchiale di Balasar, accanto al Tabernacolo. 

 

Gesù la rassicura: «La tua vita è un insieme della vita di Cristo e della Madre Mia benedetta. Confida in me. Io non vengo meno. Tu sei il nido del Mio amore o colomba dell'Eucarestia; il tuo volo continuo verso di Me nell'Eucaristia, delizia il Mio Cuore: è per questo che ti chiamo sposa Eucaristica. Grazie al tuo fuoco eucaristico, avrò dopo la tua morte, molte anime e spose eucaristiche».

 

 Alexandrina: «Io voglio riparare, o mio Gesù, per tutti i cuori, per tutte le anime. Sì, voglio, voglio Gesù che esse credano in Te, voglio che vadano nei Tuoi Tabernacoli, voglio vedere il mondo ardere in quel fuoco in cui Tu stai ardendo e nel quale fai ardere il mio cuore...».

 

- Mia cara figlia, il fuoco in cui ardo e ti faccio ardere è il fuoco dell'Eucaristia.

 

L'amore, la preghiera e la sofferenza sono i mezzi che Gesù indica ad Alexandrina per riparare le offese.

 

 

PREGHIERE A GESÙ EUCARISTIA:

Per le anime del purgatorio

 

Adorato Gesù, nostro Dio e salvatore, che dopo averci salvato morendo sulla croce, andasti subito a consolare le anime dei defunti che con vivissimo desiderio aspettavano nel seno di Abramo il sospirato Liberatore, mi presento oggi al santo tabernacolo. Vorrei ricordarti, o redentore delle anime, quei momenti. O buon Gesù, vi sono ancora tante anime elette che soffrendo e piangendo sospirano il loro Liberatore. Attendono te, o Gesù, che col tuo Sangue e con la tua santa croce hai riaperto il paradiso. Tu, Liberatore delle anime, sei qui e dal tabernacolo eucaristico t'immoli per tutti. Mio Dio, tu sei qui ed hai operato il grande miracolo di esserti unito a noi così strettamente da renderci una sola cosa con te. Per mezzo del tuo Sangue prezioso, o Signore, siano purificate da ogni macchia le care anime dei defunti. Dal tuo santo Tabernacolo ora, o Gesù, benedicimi, dammi la grazia di saper amare di più e di vivere in modo da poter morire senza debiti con la tua giustizia. Amen.

 

 

SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ

 

- O mio caro Gesù, vorrei visitarti nei tuoi Tabernacoli, ma non posso perché la mia malattia mi trattiene al mio caro lettino di dolore. Sia fatta la tua volontà, Signore, ma almeno mio Gesù, permetti che neppure un momento trascorra senza che io venga in spirito alle porticine dei tuoi Tabernacoli a dirti: Mio Gesù, voglio amarti, voglio incendiarmi tutta nelle fiamme del tuo amore e pregarti per i peccatori e per le anime del purgatorio. 

 

(BEATA ALEXANDRINA) 

 

 

Tratte dal libro: "Adoratori di Gesù con Alexandrina" Elledici Editore - A cura di Don Pierluigi Cameroni SDB e Maria Rita Scrimieri 

 

 

Per approfondire la Devozione a Gesù nei Tabernacoli:

 

Alexandrina Maria da Costa

 

Grita Vera e l'Opera dei Tabernacoli Viventi

 

 

 

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