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MEDITAZIONE DEL GIORNO

16° Gennaio

GESU’ UBBIDIENTE


1. A chi obbediva. Che l'inferiore obbedisca al superiore è naturale; e così il servo al padrone, il figlio al padre, il sole a Dio; l'ubbidienza è legge universale, senza cui è impossibile l'armonia nel mondo. Ma che Dio obbedisca a Giuseppe ed a Maria, due creature soggette a lui, che nulla potevano senza di lui è ubbidienza che fa stupire. Impara a ubbidire,


2. Per quanto tempo obbedì. Tutta la vita; non solo fanciullo, perciò bisognoso delle cure premurose di Maria; non solo giovanotto, sotto la guida di san Giuseppe, ma anche adulto obbedisce a Maria ed a Giuseppe: Erat subditus illis: era soggetto a loro. San Bonaventura lo contempla in atto di chiedere ancora licenza alla Madre prima d'avviarsi al Getsemani; e noi quante scuse, quanti pretesti alleghiamo per non obbedire!


3. In che cosa obbediva. In tutte le cose, perfino le più comuni, le più servili; aiutava la Madre nelle faccende domestiche, si prestava al Padre - Custode in tutte le esigenze dell'arte del falegname, senza ribattere parola, col sorriso sul labbro, con la prontezza dell'angelo al cenno di Dio. Quanta confusione per me tanto tardo, restio, recalcitrante Dell'obbedire'


PRATICA. — Recita un Pater, Ave e Gloria a Gesù, ed obbedisci oggi ai tuoi superiori ed al dovere senza replicare parola.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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