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MEDITAZIONE DEL GIORNO

27° Agosto

LA GOLA


1. La intemperanza. Quando si pensa ad un Adamo che, per un pomo, andò a perdersi nella fatale disobbedienza, a un Esaù che, per poche lenticchie, vendette la primogenitura, chi non sente compassione di essi? Eppure è proverbio antico, che la gola ne uccide più che la spada. Gran parte delle malattie hanno origine dall'intemperanza della gola. E noi, se non abbiamo a lamentare gravi colpe in questo, di quante leggere dovremo rendere conto al Signore!


2. Inutilità del piacere della gola. Che cosa è un boccone di cibo? Come presto si divora! Iddio si lamentava per il Profeta, come era mai possibile che il popolo suo, per un boccone di pane, l'offendesse... per si poca cosa che, trangugiata, se ne ricorda appena il gusto! La necessità degenera in un vile sfogo di passione! Ora rifletti a quante ghiottonerie e a quante voracità hai ceduto nel cibarti. Forse le leggi stesse della Chiesa furono violate per un misero boccone! Pensa se non hai motivi di rimproverarti.


3. Mortificazione della gola. Il sapiente mangia per vivere: lo stolto vive per mangiare. Vincenzo de' Paoli diceva : La mortificazione della gola è l’abbiccì della perfezione; chi vuole soddisfare al gusto, non giungerà mai alla perfezione. I Santi mangiavano per necessità, e sovente con ripugnanza; l'astinenza era continua per essi: così Luigi Gonzaga, Valfrè, Gherardo Maiella... Tu, almeno, non ingolfarti mai nel mangiare, osserva i digiuni e le astinenze prescritte, privati a volte di qualche ghiottoneria.


PRATICA. — Fa qualche astinenza nel cibo.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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