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MEDITAZIONE DEL GIORNO

29° Settembre

SAN MICHELE ARCANGELO


1. La superbia di Lucifero. La superbia non venne tollerata neppure tra gli Angeli, creature così belle, così perfette, formanti la corte di Dio. Non appena Lucifero alzò bandiera contro Iddio, non volendo assoggettarsi a Lui, non vi fu più posto per lui in Cielo. Una terza parte, forse, degli spiriti angelici sedotti da Lucifero, ammisero un solo pensiero di superbia, ma bastò per la loro prevaricazione. E tu che pensi della tua superbia?


2. Chi è come Dio? Così Si spiega la parola Michele; e questi, principe della milizia celeste, impugnata non già la spada materiale, bensì quella della fortezza di Dio, s'avventò al grido di chi è come Dio? contro i ribelli; e, vintili e sbalzatili nell'inferno, li incatenò con l'onnipotenza divina nelle fiamme e nei tormenti. Che castigo per un solo peccato di superbia! Che umiliazione per quegli Angeli! Lo stesso sarà di chi è superbo!... Pensaci bene.


3. S. Michele nostro difensore. S'egli fu scelto da Dio stesso a vincere il demonio, non possiamo sperare che aiuterà anche noi a vincerlo se lo prenderemo a difensore? In vita e in punto di morte, quali vantaggi non ci può recare l'aiuto suo contro il nemico infernale! Nelle tentazioni di superbia, di vanagloria, di vanità, il solo pensare chi è come Dio? varrà a frenare la nostra superbia. Ricordalo.


PRATICA. — Recita nove Angele Dei a S. Michele. Detesta la tua superbia.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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