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MEDITAZIONE DEL MESE

29° Ottobre

IL NOSTRO DEBOLE


1. Tutti l'abbiamo. L'imperfezione ed il difetto sono annessi alla nostra guasta natura. Tutti figli di Adamo, non abbiamo di che vantarci sugli altri; è un superbo chi si preferisce; è stoltezza ridere dei difetti altrui con tanti difetti che ci attorniano; la carità comanda; Compatisci a tutti- Ma fra tante debolezze ve ne ha una per ciascheduno, che, qual regina predomina su tutte; tu forse, cieco, non la conosci, ma chi tratta con te sa dire: Questo è il tuo debole... Forse la superbia, forse l'impurità, la gola, ecc.


2. Come si manifesta. Chi vuole, non incontra grande difficoltà a conoscerlo: è quel peccato che trovi in tutte le tue confessioni; è quel difetto più conforme al tuo temperamento, che occorre ogni momento e fa commettere errori frequenti; quel difetto che più ti ripugna combattere, che entra più sovente nei tuoi pensieri e nelle tue risoluzioni, ed eccita le altre passioni. In te qual è? Di quali peccati ti confessi sempre?


3. Che cosa è il nostro debole. Non è solo un piccolo difetto, ma la passione dominante capace di trarci a grande rovina, se non viene corretta. Il debole di Caino era l'invidia: non combattuta, lo condusse al fratricidio. Il debole della Maddalena era la sensualità, ed a che vita la trasse! L'avarizia era il debole di Giuda e tradì per essa il Maestro... Il tuo debole della superbia, della vanità, dell'ira... sai dire a che può trascinarti?


PRATICA. — Recita un Pater, Ave e Gloria allo Spirito Santo perché t'illumini. Chiedi al confessore qual è il tuo debole.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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