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MEDITAZIONE DEL MESE

4° Novembre

IL PERCHÉ DELLE PENE DEL PURGATORIO


1. Il peccato veniale. Tu giudichi per nulla il peccato veniale: tu disprezzi una bugia, una mortificazione, un'impazienza, un po' di vanità, una disobbedienza!... Paiono inezie; eppure Dio creò il Purgatorio per punirle, e le vuole purificate mediante un fuoco terribile. Basta una sola macchia;,.. ed il giusto cade sette volte... Noi per tanti peccati veniali, che commettiamo così facilmente, quanti anni e forse secoli bruceremo?


2. Le pene rimaste dei peccati. Di ogni colpa rimessa, mortale e veniale, rimane il debito della pena da scontare, o qui con la penitenza, o di là con il Purgatorio. In vita sarebbe facile, con gli esercizi della pietà cristiana, con l'amore di Dio, con l'applicazione dei meriti del Sangue di Gesù, ottenerne remissione; ma, disprezzati questi facili mezzi, con il fuoco ci si chiederà conto dell'ultimo centesimo. Fuggi pure la penitenza, la mortificazione, la Confessione, pensa pure a godertela: un giorno piangerai, ma troppo tardi!


3. La tiepidezza. Sia pure che la tua tiepidezza non ti condanni all'Inferno; ma la negligenza nel servizio di Dio, le pratiche di divozione così male compite, la contrizione così debole, i tanti difetti volontari, la trascuratezza di vivere con fervore, dove ti condurranno? Per lo meno alle fiamme del Purgatorio... Ah se quelle anime avessero un'ora sola di vita!... Soccorrile con la preghiera; ma tieni a mente la lezione che ti porgono.


PRATICA. — Recita tre Pater e Ave per l'Anima che è l'ultima ad uscire dal Purgatorio.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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