30 GIUGNO
BEATO GERARDO MARIA SARNELLI
Napoli, 12 settembre 1702 - 30 giugno 1744
Nasce a Napoli il 12 settembre 1702 da Angelo, barone di Ciorani. Nel 1722 si laurea in diritto canonico e civile ed esercita l'avvocatura fino al 1728. In questi anni conosce un altro avvocato: Alfonso Maria de' Liguori. Ancora laico si associa al gruppo che gravita intorno a sant'Alfonso. Nel 1728 lascia la professione di avvocato, nel 1732 è sacerdote. Nello stesso anno de' Liguori fonda la nuova Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi); Gennaro Sarnelli lo raggiunge un anno dopo ed insieme intraprendono una serie di missioni in tutta la Costiera Amalfitana e nei paesi dell'entroterra. Nel 1736 rientra a Napoli, dove si dedica all'evangelizzazione tra le prostitute. Si adopera inoltre per l'assistenza religiosa e materiale ai «facchinelli», minori sfruttati per il lavoro. Dal 1741 organizza una missione permanente nei sobborghi di Napoli. Muore a 41 anni, il 30 giugno 1744 a Napoli e viene sepolto nella parrocchia di Santa Maria dell'Aiuto. Verrà poi traslato nella casa madre dei redentoristi. Giovanni Paolo II l'ha proclamato beato il 12 maggio 1996. (Avvenire)
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PREGHIERA
Padre misericordioso, che nella tua predilezione per i poveri e gli emarginati, hai scelto il tuo servo Gennaro Maria Sarnelli per rinnovare la società con nuove iniziative apostoliche di istruzione e di assistenza, donaci il coraggio di impegnare le nostre attività a servizio dei fratelli più abbandonati, per costruire con essi una nuova fraternità, dove risplenda il tuo volto di Padre. Per Cristo nostro Signore. Amen
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PENSIERI
«Non ti dare a pensare alla giustizia di Dio, al rigore dei suoi giudizi, alle pene dell’inferno e a somiglianti massime che ti oscurano il cuore, ti dibattono l’animo, t’inquietano lo spirito e ti fanno cadere in tristezze e diffidenze. Ma considera i cari attributi della misericordia, bontà e carità infinita del tuo Signore. E quando ti compaiono innanzi quei pensieri di rigori e di spavento, tu scacciali come manifeste tentazioni e volta la tua mente e il tuo cuore all’amore e alla benignità di Dio. Considera i motivi per cui devi indurti a confidare e nei quali sta riposta la ragione della speranza. Sono le promesse sempre infallibili di Dio, le sue misericordie infinite per tutti i suoi fedeli, i meriti immensi e il prezioso sangue di Gesù Cristo, sparso a fiumi per la nostra salvezza e a noi donato, di cui una sola goccia, d’infinito valore, basta a cancellare tutti i peccati dell’universo, basta a salvare tutte le anime del mondo, basta a far conseguire tutte le grazie più grandi e più desiderabili del cielo. E questa misericordia immensa, queste promesse infallibili e questi infiniti meriti del Redentore, stanno sempre pronti ed esposti per tutte le anime che, con fede e fiducia, animate dalla carità, a Dio si accostano e lo pregano ».
« Il camminare al cospetto di Dio e la memoria della sua presenza mantengono l’anima raccolta, ordinata, vivace e disposta alle impressioni della grazia: Sempre pronta a vincere le passioni, a declinare dal male e ad operare virtuosamente. Onde per l’anima è un infinito tesoro. […] Noi viviamo in Dio, in Dio ci troviamo e per Dio siamo. Tutta la nostra vita passa sotto gli occhi purissimi di Dio e di continuo ci troviamo alla sua presenza. Non possiamo dare un passo, concepire un pensiero, dire una parola, fare un’azione, fuori di Dio. È più vicino Dio a noi, che non noi a noi stessi. Quello stesso Dio che in cielo fa beati gli angeli e i santi; quello stesso si trova sempre con noi e noi sempre alla sua divina presenza. Quelli lo vedono e ne godono, noi lo crediamo e lo serviamo».