UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

5° Febbraio

 

FUGA IN EGITTO

 

L'angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Levati, prendi il bambino e la madre sua e fuggi in Egitto, e fermati colà fino a che io ti avviserò, poichè Erode cercherà il bambino per farlo morire (S. Matteo, II, 13). 

 

1° Preludio. Simeone aveva predetto contraddizioni: ecco che esse cominciano. Erode medita di far perire il bambinello divino, ma l'angelo avverte Giuseppe e questi si dispone a partire immediatamente. 

 

2° Preludio. O Gesù, sottomettete il mio cuore alle direzioni provvidenziali che meravigliano molte volte il mio corto giudizio; datemi la docilità del vostro cuore di bambino e dei sacri Cuori di Maria o di Giuseppe. 

 

1° PUNTO: Erode ordina il massacro dei bambini di Betlemme. — Il re è inquieto. Questi despoti orientali vivono chiusi nei palazzi in una continua paura di perdere il trono. Appena Erode ha sentito parlare di un bambino regale pensa il modo di farlo scomparire. Fa moltiplicare le ricerche; ma tutto riesce invano; a Betlemme non è possibile trovare il bambino. I suoi l'hanno forse rifugiato in qualche casolare di pastori; occorre quindi far perire tutti i bambini della regione. L'orribile massacro viene eseguito. Queste vittime innocenti danno con il loro sangue quella testimonianza che la loro bocca non sa ancor dare. La santa liturgia ci mostra in cielo questa eletta schiera di piccoli innocenti che formano il corteggio dell'Agnello, e giocano e scherzano con le loro palme gloriose e le loro fulgide corone. Piccoli martiri, a cui gli angeli invidiano le palme di gloria, pregate per l'infanzia perseguitata dai moderni Erodi. Oggi i nostri fanciulli incontrano pericoli ben più gravi, poichè si vedono minacciata non la vita del corpo, ma quella dell'anima. Pregate per la loro innocenza insidiata, pregate per tante madri cristiane, moderne Racheli sconsolate, che vedono con orrore come il mondo tenta rapire la fede dal petto dei loro bambini. Qual è il nostro dovere? Secondo le esigenze della nostra vocazione dobbiamo opporci alle opere nefande di questi Erodi, dobbiamo dedicarci con tutta l'anima alla causa dell'insegnamento cristiano. Dobbiamo anche procurare di non dar occasione con la nostra condotta, di bestemmiare e di offendere Dio, non solo, ma dobbiamo guadagnar a Dio molte anime mediante la modestia, l'esempio, lo zelo.

 

2° PUNTO: L'avvertimento dell'angelo. — La Santa Famiglia riposa nell'umile ritiro, confidando in Dio e disposta a seguire le direttive della Provvidenza. Un angelo appare e parla a Giuseppe. E' la via gerarchica: san Giuseppe è il meno santo dei tre, ma è il capo della famiglia. Gesù e Maria gli obbediscono: il cielo stesso ne riconosce l'autorità. — «Alzati, prendi il bambino e la madre, e fuggi in Egitto». Quale ordine inatteso! Andarsene attraverso il deserto con un bambino appena nato; stabilirsi in Egitto, in un paese pagano, ostile ai giudei, lontano dal Tempio e dalla Terra Santa. — Dio però si degna giustificare i suoi ordini: «Erode cerca a morte il bambino» Giuseppe e Maria potevano pensare che Dio aveva altri mezzi più semplici per sventare la collera di Erode, ma non discutono: non giova la prudenza umana, quando Dio ha parlato: obbedienza intera e pronta. Giuseppe obbedisce; non dice una parola d'obbiezione o di lamento; non chiede spiegazioni; si alza immediatamente ed affretta i suoi preparativi. Maria obbedisce, come sempre, con semplice e tranquilla prontezza. Trasportano il modesto corredo e qualche provvigione: l'umile carovana si mette in cammino con la confidenza espressa dal santo re David: Il Signore ci guida, niente ci mancherà (Sal. XXII). Solo quando sono lontani, quando sono fuori del pericolo, il sole, spuntando sull'orizzonte sereno, illumina con raccapriccio l'orribile massacro. La Provvidenza sa sventare i progetti dei malvagi: essa provvede a tutto quando si confida in lei. A me la Provvidenza non invierà un angelo, poichè non è necessario; ha le sue vie ordinarie con cui guidarmi: i superiori, il mio direttore, gli avvenimenti quotidiani. Se fossi più docile, quanti pericoli eviterei! Voglio cominciare a fare la volontà di Dio ora per ora. Dio me la farà sempre conoscere se io la cerco con semplicità. 

 

3° PUNTO: Il viaggio. — Giuseppe, Maria e Gesù attraversano il deserto che si estende dalla Palestina all'Egitto; il deserto senza rifugio e senza risorse: il deserto senza sicurezza, con pericoli continui di predatori o di bestie feroci. Il sole è cocente: durante la notte Gesù viene deposto sulla sabbia, nelle vicinanze di qualche palmizio o presso una sorgente che spande un po' di frescura. In queste tappe essi s'incontrano con un popolo grossolano, con carovane di cammelli e di mercanti dall'anima dura e volgare. Tuttavia Giuseppe e Maria trovano sempre occasione di dividere le modeste provvigioni con qualche mendicante; rendono magari qualche servizio a qualcuno di quei mercanti, onde ottenere di esser ammessi a seguire la loro carovana e proseguire il viaggio con maggior sicurezza. Anche David si era rifugiato in queste solitudini, e vi si era nascosto per sfuggire alla collera di Saul. David era la figura di Gesù, del buon Maestro. Il sentiero è segnato da ossi d'animali e da scheletri, simboli di tristezza e di morte. Ecco i primi oggetti su cui si poseranno gli occhi adorabili del bambino Gesù sulla terra: di Gesù che è venuto al mondo come in un deserto per farlo rifiorire; in un campo di morte, per ricondurvi la vita. Finalmente Giuseppe e Maria vedono il bambino in salvo, ed allora innalzano di cuore a Dio l'inno del ringraziamento e della lode. Anch'io se sarò più docile e più confidente nella Provvidenza riuscirò a salvare la mia anima e le opere mie. O santa volontà di Dio, conducetemi, guidatemi nel deserto della vita. 

 

Risoluzione. — Parlate, Signore, il vostro servo vi ascolta. Che devo fare oggi; e tutti i giorni? Rinnoverò le mie risoluzioni, rinnoverò il mio spirito di fede cercando di vedere il vostro angelo nella mia regola, nel mio superiore, nel mio direttore. Obbedirò senza indugio, senza obbiezioni, senza fermarmi ai pretesti della prudenza umana. Aiutatemi, o Signore; sull'esempio del vostro divin Cuore e dell'amabile S. Giuseppe, non voglio avere altra legge che la vostra volontà divina. 

 

 

FIORETTO: — Recita un atto di dolore (clicca), soggiungendo: Signore, liberami da ogni peccato.

 

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