UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

10° Febbraio

 

GESU' SMARRITO AL TEMPIO 

 

Passati quei giorni se ne ritornavano, rimase il fanciullo Gesù in Gerusalemme; e non se ne accorsero i suoi genitori... e lo andavano cercando fra i parenti e conoscenti. Nè avendolo trovalo, tornarono a Gerusalemme a ricercarlo (San Luca, II, 43). 

 

1° Preludio. Qual disgrazia aver perduto Gesù! Bisogna mettersi immediatamente a ricercarlo.

 

2° Preludio. Buon Maestro, datemi la grazia di non poter vivere senza di voi e di ricercare incessantemente l'unione con voi. 

 

1° PUNTO: Angosce della sera. — Dopo la festa degli azimi le famiglie dei pellegrini abbandonano Gerusalemme e ciascuno si affretta di prendere la via del ritorno. Sulla strada di Galilea è tutta una folla di popolo che ritorna a Tiberiade, a Cafarnao, a Naim, a Cana, a Nazareth ed in cento altri luoghi. Le donne e gli uomini camminano per gruppi per ritrovarsi poi in famiglia alla sera. I bambini invece, vanno a loro scelta o dall'una o dall'altra parte. Commovente processione ! I vecchi intonano il Benedictus ed i salmi, mentre le donne e le giovinette cantano i loro canti pii e devoti. La giornata passa presto: gli accampa menti incominciano ad organizzarsi, si prepara la cena con qualche provvigione portata da Gerusalemme: carne d'agnello, pesce seccato e pane. Maria aveva creduto che il divin bambino fosse con Giuseppe, e Giuseppe lo credeva con Maria: giunta la sera, grande disinganno: Gesù non c'è. Quale impressione per Maria! Si raccoglie un momento, prega, poi pensa fra sè: Non sarò io colpevole di negligenza? Indi chiama, grida con la sua dolce voce: Gesù! Gesù! Il grido si ripete nell'accampamento: subito tutti sono in movimento, tutti sono commossi. La Sacra Famiglia è amata e venerata da tutti coloro che la conoscono, i dolori suoi sono i dolori di tutti. Si parla, si ravvivano i ricordi di dodici anni: « La vita di questa famiglia è tutta una meraviglia. I profeti non dicono forse che il Messia deve nascere a Betlemme? E Gesù è nato a Betlemme. Mia stella ha condotto i Magi alla sua culla; sarebbe egli forse l'eletto di Dio ? Il suo viso infantile è così celeste... ». Maria piange. Giuseppe arriva, e la consiglia di prendersi un po' di riposo dicendole: « Noi ritorneremo domani a Gerusalemme, lo ritroveremo ». Ed io piango quando perdo l'unione con Gesù? Lo cerco senza dilazione, con sollecitudine? 

 

2° PUNTO: Ricerche. — Al mattino, Maria ha ripreso confidenza. La grazia divina, consola ed incoraggia le anime pure ed abbandonate in Dio. Maria e Giuseppe si mettono in cammino verso Gerusalemme salmodiando a vicenda; il viaggio è lungo, ma le anime che pregano hanno una forza soprannaturale. Arrivano a sera; cercano una casa amica, e siccome Zaccaria per la sua funzione sacerdotale ha una casa a Gerusalemme, vanno infallibilmente da lui. Si rinnovano i deliziosi trattenimenti della visitazione. «Pace alla casa» dice Maria stringendosi affettuosamente al cuore Elisabetta la quale saluta umilmente la sua cugina privilegiata. Elisabetta e Zaccaria sanno tutto. Si era parlato di Gesù tutto il giorno al Tempio, ove il fanciullo aveva meravigliato i dottori, lo si ritroverà al domani. Maria ripete il suo Magnificat, cui fanno eco Elisabetta, Giuseppe e Zaccaria. E' una deliziosa serata soprannaturale, e tutti riposano con la somma confidenza di ritrovare Gesù il giorno dopo al Tempio. Ed io quando ho perduto la presenza sensibile di Gesù, che faccio per ritrovarla? La cerco, mi rattristo, prego, mi eccito alla confidenza? Quanto rimpiango le mie negligenze passate, la mia tiepidezza, la mia durezza di cuore.

 

3° PUNTO: L'Incontro. — Eccoci al terzo giorno. Maria attende ansiosa l'ora in cui si aprirà il Tempio, e cominceranno i catechismi dei dottori, e vi si reca con san Giuseppe. Che splendido edificio! Non è più il Tempio di Salomone, è quello di Erode il grande, ma esso ha riprodotto in parte le magnificenze di Salomone. Maria s'avanza, vede i dottori seduti in semicerchio sopra una predella, vede un bambino di dodici anni là, in mezzo a loro. Ha la tradizionale tunica turchina, ed i biondi capelli gli scendono sulle spalle, parla gravemente. La folla freme d'ammirazione, i dottori si meravigliano della sua scienza, del suo sapere, quando, improvvisamente, il fanciullo scorge l'occhio inquieto di sua madre fra la folla; saltella giocondamente verso di lei, dice un grazioso scrittore, mentre S. Giuseppe ammira e tace. Maria domanda una spiegazione: «Perchè hai agito così verso di noi? noi ti abbiamo cercato un pezzo, un gran pezzo!». E Gesù: «O cara mamma mia, non ti ho già prevenuta che per le cose del Padre mio, bisogna che faccia ciò ch'egli mi dice? La volontà del Padre celeste è legge per il mio cuore». Maria non chiese di più, non comprese ancora tutto il mistero di questo soggiorno al Tempio, ma si rimise al suo Gesù. Se voglio trovare Gesù, devo prendere i mezzi che mi conducono a lui. Devo andare al Tempio, alla preghiera, all'umile esame della mia coscienza, al sacramento della penitenza, alla riparazione. 

 

Risoluzione. — O Gesù, ove siete? Molte volte vi ho posseduto meglio di quest'oggi; ritornate ancora, vi cerco, vi scongiuro di ritornare; ecco, purifico l'anima mia per ricevervi. Il mio cuore non ha pace che nell'unione col vostro. 

 

 

FIORETTO: — Quando sarai coricato, pensa se, giudicato in questa notte, potresti sperare la sentenza del giusto. Un Pater a S. Giuseppe.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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