IL
        SANGUE DELL'AMORE
         
        10° GIORNO 
         
        
        MEDITAZIONE
        «Il Sangue Divino è impastato col fuoco del divino Amore, perché per amore fu sparso»,
        così scrive S. Caterina da Siena nelle sue lettere. Prima di lei l'aveva detto il
        discepolo prediletto del Signore: «Ci amò e ci lavò nel suo Sangue». Il dono del Sangue
        fu infatti come il coronamento di una continua testimonianza d'amore, quale fu l'intera
        vita di Cristo. Per amore Egli si incarnò, per amore visse tra noi, per amore operò 
        prodigi, per amore pianse... ed infine ci diede la prova suprema dell'amore: «Non vi è
        prova maggiore d'amore, che dare la vita per chi si ama». Né chiodo - è ancora S.
        Caterina che parla - era sufficiente a tenerlo confitto, se l'amore non l'avesse voluto,
        perché il Sangue fu sparso con fuoco d'amore». Se potesse sorgere dubbio su questa
        lampante verità basterebbe guardare all'abbondanza del Sangue versato e alle atrocità dei
        dolori sofferti per convincerci che tutto ci parla di un eccesso d'amore. «Figlia mia,
        disse Gesù a S. Gemma Galgani, guardami e impara come si ama. Non sai che mi ha ucciso
        l'amore? Queste piaghe, questo Sangue, queste lividure, questa croce è tutto opera di
        amore». E noi come abbiamo corrisposto a tanto amore? Un rapido esame di coscienza ci
        dice che siamo stati veramente degli ingrati. Preghiamolo ora così: «Signore, quando le
        mie labbra si avvicinano alle tue, fammi sentire il tuo fiele; quando le mie spalle si
        appoggiano alle tue, fammi sentire i tuoi flagelli; quando la mia testa si avvicina alla
        tua, fammi sentire le tue spine; quando il mio costato si avvicina al tuo, fammi sentire
        la tua lancia; quando la carne tua si comunica alla mia, fammi sentire la tua Passione»
        (Santa Gemma).
         
        
        ESEMPIO
        A Baralastro, durante la rivoluzione spagnola, i rossi avevano catturato un
        seminarista di 18 anni. Vedendolo però coraggioso ed imperturbabile lo coprirono di
        insulti e lo percossero senza pietà, ma ciò non valse a togliergli la gioia dal volto.
        Irritati da tanta fermezza, decisero d'ucciderlo. «Facciamolo morire come Cristo», disse
        uno di loro, e lo inchiodarono su una croce fatta di tavole. Il giovane fu forte anche
        sul patibolo e non emise un lamento. Prima di spirare, dalle sue labbra uscirono solo
        queste parole: «Gesù, per amore tuo e per la salvezza della mia patria!».
         
        Fioretto. -
        Amerai Gesù con tutta la tua mente, con tutto il tuo cuore, con tutte le tue
        forze.
         
        Giaculatoria. - O Cuore insanguinato di Gesù, che bruci d'amore per me, infiamma il mio
        cuore d'amore per Te.