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MESE DI MARZO

DEDICATO A SAN GIUSEPPE

 

 

GIORNO 5

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Indice

 

  

MEDITAZIONE

 

 

Voto di Verginità fatto da San Giuseppe.

 

1. Considera, o cristiano, come il patriarca S.Giuseppe non solamente si offrì a Dio fin dal primo uso di ragione, e passò i primi anni e tutta la sua vita nell'innocenza, ma illuminato in modo particolare dallo Spirito Santo, conobbe il pregio della santa purità verginale, prima ancora che il divin Maestro ne svelasse le bellezze nel Vangelo. Fu questo privilegio singolarissimo, ed il nostro caro Santo, secondo la tradizione, fin dall'età di dodici anni consacrò a Dio, con voto perpetuo, la sua verginità. Egli doveva ricevere in custodia la stessa purità, Gesù e Maria. Era quindi necessario che la sua purità verginale fosse tanta da poter essere paragonata a quella di Gesù e di Maria, e formare con essa una fragranza tutta celeste. Egli per questa virtù piacque immensamente a Dio, e per essa fu trovato degno di essere sposo di Maria, e tenere così qui in terra il luogo dello Spirito Santo. 

 

2. La Verginale purità che S.Giuseppe fin da fanciullo consacrò a Dio, la custodì gelosamente e la conservò intatta fino alla morte. Anzi l'amore del nostro Santo per questa virtù andò sempre crescendo, e lo splendore della medesima rifulse sempre maggiormente. La conservò servendo fedelmente Gesù e a Maria, la conservò con la preghiera continua, con la perpetua custodia dei sensi. La conservò con la fuga dell'ozio e con l'esercizio della mortificazione; e così divenne sempre maggiormente caro a Gesù, il quale è l'amante della castità, e a Maria che è la Regina dei Vergini. 

 

3. La santa purità è un tesoro così grande che fa ricco chiunque lo possiede. Il mondo, che è tutto rivolto ai piaceri animaleschi, non conosce il pregio di questa gemma preziosissima, ed oh! quanti la perdono senza neppure averla conosciuta. Tu quale stima hai fatto della santa purità? l'hai sempre custodita? Sappi quello che dice S.Ambrogio: colui che custodisce la santa purità è un angelo, e colui che non la cura è un demonio. Considera che questa virtù è così grande, che, al dire di S.Giovanni Crisostomo, colui che la custodisce non solamente merita un posto fra gli angeli, ma ne merita uno superiore ancora. Ora se è così, perchè non ti deciderai a conservare, e sempre più accrescere la purezza del tuo cuore, affinché esso diventi un luogo di delizie per Gesù, che è il diletto che si pasce fra i gigli? Raccomandati a S.Giuseppe, affida a lui la purezza dell'anima tua, e, con il suo aiuto, passerai, senza macchiarti, in mezzo al lezzo degli scandali del mondo ed alle insidie con le quali il demonio e le passioni cercano di deturpare il tuo cuore. 

 

ESEMPIO. Di due fratelli, Corrado e Giuseppe, già buoni e fervorosi, Corrado ebbe a raffreddarsi nella devozione e poi a divenire apertamente libertino e dissoluto con sommo dolore dell'altro fratello e della famiglia. A nulla valsero le ragioni dell'onore, e della salute che correvano pericolo; non valsero i richiami in nome della religione, nè le minacce della religione medesima. Più di tutti era addolorato il buon Giuseppe, il quale, quasi a dare soddisfazione a Dio per i traviamenti del fratello, si era dato ad una vita più fervorosa e perfetta. Ed ecco un giorno venirgli in mente di raccomandare l'infelice Corrado a S.Giuseppe, promettendo due novene, una di Messe e l'altra di Comunioni. La grazia non tardò a venire; cadde infermo l'infelice Corrado e in breve si ridusse agli estremi. In quello stato riconobbe l'infelicità colpevole dell'anima sua; ne ebbe orrore e volle riconciliarsi con Dio mediante una confessione sincera e dolente. S.Giuseppe, per far meglio conoscere che lo aveva risanato nell'anima, lo risanò anche nel corpo. Corrado, guarito, ritornò alla vita cristiana e fervorosa, perseverando fino alla morte. (P. Patrignani)

 

Fioretto. - Recitate tre Pater, Ave e Gloria a S.Giuseppe per ottenere la grazia della purezza. 

 

 

 

 

 

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