IL DONO DI MARIA
I
Pontefici e i Santuari
Molti sono stati i Pontefici che hanno amato il S. Rosario come dono di Maria, lo hanno esaltato e raccomandato a tutta la Chiesa, arricchendolo di preziose indulgenze. Uno di essi, il grande Papa Leone XIII, meritò di essere chiamato il «Pontefice del Rosario». S. Pio X definì il S. Rosario «orazione per eccellenza». Il Servo di Dio Pio XII scolpì in espressioni stupende il valore e la bellezza del S. Rosario, chiamandolo «sintesi di sacrificio vespertino, corona di rose, inno di lode, preghiera della famiglia, compendio di vita cristiana, pegno sicuro del favore celeste, presidio per l'attesa salvezza».
Le Encicliche, le Bolle, i Decreti e i Documenti pontifici, in genere, che hanno trattato del Rosario sono stati già alcune centinaia. Davvero il S. Rosario, dice il Papa Paolo VI, «è ormai una devozione della Chiesa». E lo stesso Sommo Pontefice, in occasione del quarto centenario della Enciclica di S. Pio V sul Rosario (Consueverunt romani Pontifices), celebrando quel centenario con la sua Esortazione Apostolica del 7 ottobre 1969, raccomandò con parole vibranti al popolo cristiano di riprendere in mano la corona benedetta - tanto spesso, purtroppo, messa oggi da parte - per supplicare la Madre di tutte le grazie a soccorrere la Chiesa e l'umanità nelle loro ansie turbolente.
Il Papa Giovanni Paolo II, da parte sua, sta dando un magnifico esempio di devozione al Rosario. Egli stesso, infatti, ha definito il Rosario la sua «preghiera preferita».
Il popolo di Dio, lungo i secoli, non è stato insensibile a questo «dono di Maria». E noi oggi possiamo ammirare nel mondo, ai primi posti fra i Santuari più celebri, le tre splendide Basiliche del SS. Rosario di Lourdes, Fatima e Pompei, a cui accorrono folle pressoché senza numero, oranti con la corona benedetta fra le mani.
E che dire del Sacro Monte di Varese, di questa montagna interamente dedicata al Rosario con le Cappelle dei misteri che, lungo la via, portano al Santuario? La fede e l'amore al Rosario hanno creato meraviglie come queste che rapiscono e commuovono.
(Tratto
dal libretto "Il Santo Rosario e i Santi")