Il sogno
di Dio è che nessuno sia solo, senza sicurezza
Alcuni farisei si avvicinarono a Gesù per metterlo
alla prova: «è lecito a un marito ripudiare la
moglie?». Chiaro che sì, è pacifico, non solo la
tradizione religiosa, ma la stessa Parola di Dio lo
legittimava. Gesù invece prende le distanze dalla
legge biblica: «per la durezza del vostro cuore Mosè
scrisse per voi questa norma». Gesù afferma una cosa
enorme: non tutta la legge, che noi diciamo di Dio, ha
origine divina, talvolta essa è il riflesso di un
cuore duro. Qualcosa vale più della lettera scritta.
Simone Weil lo dice in modo luminoso: «Mettere la
legge prima della persona è l'essenza della bestemmia».
E per questo Gesù, infedele alla lettera per essere
fedele allo spirito, ci «insegna ad usare la nostra
libertà per custodire il fuoco e non per adorare la
cenere!» (G. Mahler). La Bibbia non è un feticcio,
vuole intelligenza e cuore.
Gesù non intende redigere altre norme, piantare nuovi
paletti. Non vuole regolamentare meglio la vita, ma
ispirarla, accenderla, rinnovarla. E allora ci prende
per mano e ci accompagna dentro il sogno di Dio, sogno
sorgivo, originario, a guardare la vita non dal punto
di vista degli uomini, ma del Dio della creazione. Dio
non legifera, crea: «dall'inizio della creazione li
fece maschio e femmina, per questo l'uomo lascerà il
padre e la madre, si unirà a sua moglie e i due
diventeranno una carne sola». Il sogno di Dio è che
nessuno sia solo, nessuno senza sicurezza, più che di
padre, senza tenerezza, più che di madre. Gesù ci
porta a respirare l'aria degli inizi: l'uomo non
separi quello che Dio ha congiunto. Il nome di Dio è
dal principio "colui-che-congiunge", la sua opera è
creare comunione.
La risposta di Gesù provoca la reazione non dei
farisei, ma dei discepoli che trovano incomprensibile
questo linguaggio e lo interrogano di nuovo sullo
stesso argomento. «Chi ripudia la propria moglie e ne
sposa un'altra, commette adulterio verso di lei». Gesù
risponde con un'altra presa di distanza dalla
legislazione giudaica: «E se lei, ripudiato il
marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Nella
legge non c'era parità di diritti; alla donna, la
parte più debole, non era riconosciuta la possibilità
di ripudiare il marito. E Gesù, come al suo solito,
si schiera dalla parte dei più deboli, e innalza la
donna a uguale dignità, senza distinzioni di genere.
Perché l'adulterio sta nel cuore, e il cuore è
uguale per tutti. Il peccato vero più che nel
trasgredire una norma, consiste nel trasgredire il
sogno di Dio. Se non ti impegni a fondo, se non ricuci
e ricongiungi, se il tuo amore è duro e aggressivo
invece che dolce e umile, tu stai ripudiando il sogno
di Dio, sei già adultero nel cuore.