Gesù
non si scandalizza davanti ai dubbi di Tommaso
Otto
giorni dopo venne Gesù, a porte chiuse. Mi conforta
pensare che, se anche trova chiuso, Lui non se ne va,
ma continua il suo assedio dolce e implacabile. Otto
giorni dopo è ancora lì: l'abbandonato ritorna da
quelli che sanno solo abbandonare, il tradito ritorna
da quelli che lo hanno consegnato ai nemici. Venne e
stette in mezzo a loro. Le sue apparizioni non hanno
mai il clamore di una imposizione. Non si preoccupa di
sé, il Risorto, ma del pianto di Maddalena, delle
donne che vanno, anzi corrono per profumare il suo
corpo straziato, delle paure degli apostoli, delle
difficoltà di Tommaso, delle reti vuote dei suoi
amici quando tornano sul lago dove tutto ha avuto
inizio. Ha ancora e sempre quel grembiule ai fianchi!
Non viene a chiedere, viene a portare aiuto. Per
questo è inconfondibile.
Pace
a voi. Non si tratta di un semplice augurio, ma di una
affermazione: c'è pace per voi, è pace dentro di
voi, pace crescente. Shalom, ha detto, ed è parola
biblica che contiene molto di più della semplice fine
delle guerre o delle violenze, porta la forza dei
retti di cuore dentro le persecuzioni, la serenità
dei giusti dentro e contro le ingiustizie, una vita
appassionata dentro vite spente, pienezza e fioritura.
Soffiò
e disse: ricevete lo Spirito Santo. Su quel pugno di
creature, chiuse e impaurite, scende il vento delle
origini, il vento che soffiava sugli abissi, il vento
sottile dell'Oreb su Elia profeta, quello che scuoterà
le porte chiuse del cenacolo: ecco io vi mando! E li
manda così come sono, fragili e lenti, ma con in più
la sua forza, il suo Spirito, il vento forte della
vita che soffierà su di loro, e gonfierà le vele, e
li riempirà di Dio.
Tommaso,
metti qua il dito nel foro dei chiodi, stendi la mano,
tocca! Gesù risorto non porta altro che le piaghe del
crocifisso, porta l'oro delle ferite che ci hanno
guarito. Nelle ferite c'è l'oro dell'amore. Le ferite
sono sacre, c'è Dio nelle ferite, come una goccia
d'oro. Gesù non si scandalizza dei dubbi di Tommaso,
non gli rimprovera la fatica di credere, ma si
avvicina ancora, e tende quelle mani dove l'amore ha
scritto il suo racconto d'oro. A Tommaso basta questo
gesto. Chi ti tende la mano, chi non ti giudica ma ti
incoraggia, e ti offre una mano dove riposare e
riprendere il fiato del coraggio, è Gesù. Non ti
puoi sbagliare!
Beati
quelli che non hanno visto eppure credono! una
beatitudine che sento mia, che è facile, è per
tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per
chi non vede, per chi ricomincia. Per noi, che di otto
giorni in otto giorni, continuiamo a radunarci nel suo
nome, a distanza di millenni; beati noi che «lo
amiamo pur senza averlo visto» (1Pt 1,8).