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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
1a
settimana di AVVENTO (Mt
7,21.24-27)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”.
Come vivere questa Parola?
Matteo ha davanti una comunità carismatica, ricca di fede ed entusiasmo, che adora, profetizza, fa miracoli, esorcismi, ma questo non basta. In questa pericope ritroviamo il Padre che è nei cieli. che è lo stesso termine della preghiera del Padre Nostro (Mt 6,9-13). Sembra non conti tanto l’espressione di fede ripetuta con le labbra riferita ad Adonai, al Signore, quanto invece fare la Volontà di Dio, cioè conformarsi a Lui, al suo agire, alla sua prossimità d’amore. Se il Signore è il Signore della mia vita, la mia vita è chiamata ad essere dono d’amore per gli altri, come Gesù ha detto: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera (Gv 4,34)
Donaci Signore una fede salda, non solo pronunciata a parole ma incarnata nella vita , resa solida dalla comunione di Amore con il Padre ….
La voce di Papa Francesco
«Si entra nel regno dei cieli, si matura spiritualmente, si va avanti nella vita cristiana con il fare, non con il dire. Il dire è un modo di credere, ma a volte molto superficiale, a metà cammino: come quando dico che sono cristiano ma non faccio le cose del cristiano. È una sorta di «truccarsi», perché dire soltanto, è un trucco, è dire senza fare. Invece la proposta di Gesù è concretezza. Ecco la contrapposizione tra il fare e il dire. […] Tante volte noi scivoliamo, non solo personalmente ma socialmente, sulla cultura del dire». Ed è proprio «una delle contraddizioni che la liturgia di oggi ci insegna: fare, non dire». Addirittura, Gesù consiglia di fare senza dire: quando dai l’elemosina, quando preghi... di nascosto, senza dirlo. Fare, non dire». (Meditazione mattutina nella cappella della domus sanctae marthae,6 dicembre 2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco
(Rm)
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COMMENTO
(Vangeli Feriali)
Le chiacchiere stanno a zero, quando abbiamo a che fare con Dio. I discorsi di circostanza che tutti abbiamo imparato a memoria non servono a niente. E nemmeno le buone intenzioni che accendono in noi un barlume di senso di colpa ma che, subito, si spengono travolte dagli impegni della quotidianità. È iniziato l'avvento: vorremo finalmente prepararci, quest'anno, dedicare più tempo alla preghiera e al silenzio, alla meditazione prolungata. E, magari, mettere in cantiere una qualche opera caritativa. E spendere qualche soldo per un regalo che dia vita ai poveri e non effimere emozioni ai sazi. Poi il tempo passa, in fretta, e ci troviamo pieni di ennesime vuote parole. Quando lo capiremo che la vita che abbiamo è una sola? E che è degna di essere vissuta fino in fondo? Quando inizieremo a vivere mettendo ordine nelle nostre priorità, cercando il Regno, prima di ogni altra cosa? Perché le nostre parole non siano vane, accogliamo la Parola come fondamento di ogni nostra scelta, di ogni nostro agire. Lasciamo che sia la Scrittura, meditata nella tradizione della Chiesa, a far nascere o rinascere Cristo in noi. Siamo concreti!
Paolo Curtaz
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(Vangeli Feriali)