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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
1a
settimana di AVVENTO (Lc
10,21-24)
In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”.
E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono”.
Come vivere questa Parola?
“Beati gli occhi” Sei volte si parla di occhi-guardare-vedere, tre volte di udire e tre volte di “ciò che” è visto e ascoltato, e che Gesù ha appena rivelato, cioè la sua comunione con il Padre. Questa beatitudine, più che ai discepoli, è rivolta agli occhi che guardano: ai nostri occhi. È una beatitudine legata al vedere, ma che implica l’ascolto. Vedere e ascoltare o meglio ascoltare per vedere: queste sono le due vie per entrare nel mistero di Gesù. In Gesù, noi scrutiamo le profondità di DIO e vediamo come siamo visti dal Padre il quale ci vede come figli nel Figlio. Allora però, prima di vedere Gesù ci è chiesto di lasciarci guardare da Lui, lasciarci amare da Lui, per assimilarci a Lui. Lasciamoci guardare per ritrovare la vita.
Signore abbiamo bisogno che ogni occhio che guarda e non vede, veda per avere la vita.
La voce di S. Ireneo
Al tempo stesso (il Verbo) ha reso visibile Dio agli uomini con molti interventi provvidenziali, perché l'uomo non venisse privato completamente di Dio, e cadesse così nel suo nulla, perché l'uomo vivente è gloria di Dio e vita dell'uomo è la visione di Dio. Se infatti la rivelazione di Dio attraverso il creato dà la vita a tutti gli esseri che si trovano sulla terra, molto più la rivelazione del Padre che avviene tramite il Verbo è causa di vita per coloro che vedono Dio.
Dal «Trattato contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. IV, 20, 5-7; SC 100, 640-642. 644-648)
Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco
(Rm)
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COMMENTO
(Vangeli Feriali)
Beati i nostri occhi perché vedono le meraviglie compiute dal Signore in noi! Beati i nostri orecchi che nuovamente ascoltano l'annuncio della salvezza! Beati noi che abbiamo la gioia di ricominciare un periodo di preparazione al Natale, che vogliamo ancora far nascere Dio nei nostri cuori, che non vogliamo lasciarci spegnere dalla tristezza di una festa sempre meno cristiana, sempre più banale e vuota! Gesù esulta di gioia nello Spirito riconoscendo la strategia del Padre: non sono gli esperti religiosi, i farisei e gli scribi ad accogliere la Parola, ma gli ultimi, i poveri, i dimenticati. E questa logica già si pregusta nel Natale: è un'adolescente di Nazareth a ricevere il compito di accogliere il Messia, sono i poveri che vivranno l'esperienza della nascita di Dio nelle grotte di Betlemme. Natale, per molte persone che vivono sole o scoraggiate, rappresenta il peggior giorno dell'anno. Eppure proprio loro sono i destinatari dell'attenzione e della compassione di Dio. Gioiamo sin d'ora per questa attenzione che Dio solo sa dare agli sconfitti di tutti i tempi. Beati noi che conosciamo il volere di Dio!
Paolo Curtaz
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(Vangeli Feriali)