-
Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
4a
settimana di PASQUA (Gv
10,22-30)
Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno.
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: “Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”.
Gesù rispose loro: “Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”.
Come vivere questa Parola?
Il rapporto intimo di conoscenza amorosa che passa tra il Padre e il Figlio viene partecipato ai piccoli: «… hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto». Dio si rivela e si comunica all’uomo che accetta il dono, riempie della sua divinità a colui e colei che si svuota di ogni pretesa di autosufficienza umana. Il Regno che in Gesù si è reso vicino capovolge i valori e le realtà umane, favorendo soprattutto i piccoli, i semplici, i poveri di Dio, cioè chi è convinto della propria pochezza e nullità e si lascia colmare della sapienza di Dio. Questa è una comprensione che non viene per le normali vie umane della scienza, ma viene comunicata direttamente per le vie di amore di Dio. Gli umili e i semplici sono in comunicazione diretta con Dio, essi «vedranno Dio» e trovano in Lui la loro gioia. Questa allegria – che è un tratto tipico della spiritualità salesiana – è frutto del “non cercare soddisfazione né nelle creature né nelle cosi di questo mondo”, come scriveva Maria Domenica in una delle sue lettere (24,4). Certo, questo implica una grande libertà interiore, per cui non dipendiamo dalle lodi e dal biasimo, dal riconoscimento o dalla sua mancanza, ma solo da quello che fa il Signore in noi. (Don Pascual Chaves 13 di maggio 2004)
La parola di un sacerdote Salesiano
«Perché semplice, Maria Domenica Mazzarello cercò solo una cosa: amare Gesù, godere del suo amore e rendere felici coloro che le sono state affidate. Questa è la semplicità evangelica propria dei puri di cuore e che permette vedere Dio.» (Don Pascual Chaves 13 di Maggio
2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco
(Rm)
VAI
in CAPPELLINA
HOME
COMMENTO
(Vangeli Feriali)
Come vivere questa Parola?
“Non c’è più sordo di chi vuol esserlo!” dice il proverbio. Anche davanti all’evidenza si arriva sempre a trovare una giustificazione per continuare a credere ai propri pensieri, alle proprie idee, fino ad arrivare ad adorarli/le come idoli. Credere o meno, non è una semplice questione teorica, ma è una questione pratica, è un atto di libertà: decidiamo chi scegliere, decidiamo su quale fondamento edificare la nostra vita. Su noi stessi o su Dio e gli altri!. L’uomo che vive di fede crede a chi si affida, a ciò per cui si affida, sia che si tratti di cose, idee o persone. “Le mie pecore, ascoltano la mia voce… Non andranno perdute in eterno”. Solo rimanendo in questo Amore non ci si smarrisce, non ci si confonde, si impara a vivere da figli!
Fa’ o Signore che la mia ragione si converta al Tuo Cuore!
La voce di un Padre della Chiesa
“I Giudei gli si fecero attorno e gli dissero: Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo diccelo chiaramente! (Gv 10, 23-24). Essi non cercavano la verità ma macchinavano un complotto. Si era d'inverno ed erano pieni di freddo, perché non facevano niente per avvicinarsi a quel fuoco divino. Avvicinarsi significa credere: chi crede si avvicina, chi nega si allontana. Non si muove l'anima con i piedi, ma con l'affetto del cuore. In loro si era spento del tutto il fuoco della carità, e ardeva soltanto il desiderio di far del male”
(S. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni. Omelia
48,3)
Commento di suor Monica Gianoli FMA
Casa di Preghiera San Biagio FMA -
Subiaco, Roma
VAI in
CAPPELLINA
HOME
COMMENTO
(Vangeli Feriali)