- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

5a settimana di PASQUA (Gv 15,18-21)

 

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”.

 

 

Come vivere questa Parola?
Se è l’amore che ci spinge a seguire Gesù, perché esaltarci, nella rincorsa ad essere più bravi degli altri? Infatti il migliore fra i suoi discepoli è colui che si fa servo di tutti, che è capace di porsi al servizio, di donarsi e mettersi all’ultimo posto. Se il nostro cuore veramente riesce a mettersi in ascolto del Maestro, saremo in grado di sentire, pensare e agire come Lui. Non giudicheremo allora cosa migliore essere osannati rispetto al disprezzo, non preferiremo la gloria umana alla persecuzione, la lode alla minaccia. Nella confidenza con Gesù, scopriremo la possibilità e la gioia di ringraziare anche di fronte agli eventi negativi della vita, perché in possesso del vero tesoro, quello che non ingenera sazietà, non suscita contese, non insuperbisce. Conserviamo con cura il capitale che ci è affidato e di cui già stiamo godendo su questa terra, quando veniamo perseguitati dal mondo!

 

Oggi voglio dispormi ad accettare quanto mi capiterà senza chiamare in causa il destino, la sorte, la fortuna o la sfortuna, il merito o il demerito, perché la mia storia è salda nelle mani di Dio, e Lui solo sa cosa è meglio per me.

 

La voce di un Santo
“O Maestro, fa' ch'io non cerchi tanto: essere consolato, quanto consolare; essere compreso, quanto comprendere; essere amato, quanto amare. Poiché è dando, che si riceve; dimenticando se stessi, che si trova; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si resuscita a Vita Eterna” 

(preghiera attribuita a San Francesco).

 

Commento di Don Enrico Emili

Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

 

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