- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

10a settimana TEMPO ORDINARIO (Mc 5,33-37)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.

 

 

Come vivere questa Parola?
Il Signore Gesù, vietandoci di giurare, ci chiede di riflettere sulla veridicità della nostra parola, di restituire alla parola il suo valore. La parola vera diviene mezzo di comunicazione e di comunione. Se è falsa, invece, si può trasformare in mezzo di dominio e di divisione. L’uso perverso della parola è di per sé un grande male, proprio perché porta a togliere la possibilità di “intendere” e la capacità “di volere”: toglie la libertà! A volte i risvolti sociali della falsità della parola creano confusione, generano sospetto, manipolazione. La parola è origine di ogni bene se è sì al sì e no al no; è invece principio di ogni male se è no al sì e sì al no.

 

Donaci Signore un cuore retto e costante!

 

La voce di Papa Francesco 
“Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che, quando non si ama il prossimo, si uccide in qualche misura sé stessi e gli altri, perché l’odio, la rivalità e la divisione uccidono la carità fraterna che è alla base dei rapporti interpersonali. E questo vale per quello che ho detto delle guerre e anche per le chiacchiere, perché la lingua uccide. Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che i desideri vanno guidati, perché non tutto ciò che si desidera si può avere, e non è bene cedere ai sentimenti egoistici e possessivi. Quando si accoglie la Legge di Dio nel cuore si capisce che bisogna abbandonare uno stile di vita fatto di promesse non mantenute, come anche passare dal divieto di giurare il falso alla decisione di non giurare affatto, assumendo l’atteggiamento di piena sincerità con tutti.” 

(cfr. ANGELUS, 16 febbraio 2020)

 

Commento di suor Monica Gianoli FMA

Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

 

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