- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

13a settimana TEMPO ORDINARIO (M7 8,18-22)

 

In quel tempo, Gesù, vedendo una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: “Maestro, io ti seguirò dovunque andrai”. Gli rispose Gesù: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”. E un altro dei discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti”.

 

“Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada»”. Uno scriba è un esperto della Legge. La conosce, la insegna, la difende. Molto spesso però l’interpretazione che ne danno gli scribi e i farisei è sempre un’interpretazione schematica. È inutile a dirsi ma gli schemi, di qualunque natura, ci rassicurano. C’è però da aggiungere che gli schemi alla lunga imprigionano. L’incontro con Cristo non è l’incontro con un altro schema ma con la possibilità della libertà. Ma la libertà per sua natura non è rassicurante, ma destabilizzante. Gesù sa bene che dietro lo slancio di generosità di questo scriba c’è la sbagliata richiesta di considerare Gesù un nuovo schema, e così risponde in questo modo: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». Immediatamente dopo un discepolo mette delle condizioni alla sua sequela a Cristo: “«Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti»”. Può sembrare quasi disumano quello che Gesù domanda dicendo di ignorare la vecchiaia o le esigenze dei genitori, ma Gesù non sta chiedendo di infrangere il comandamento che dice appunto di onorare il proprio padre e la propria madre, ma sta dicendo che a volte rischiamo di trovare lodevoli scuse per non prendere mai le decisioni che contano.

 

Don Luigi Maria Epicoco

 

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Come vivere questa Parola?

Questa espressione, letterariamente, è un paradosso. Però, pur non andando presa alla lettera, esprime una "dinamite" d'amore, una verità tale da buttare all'aria e distruggere tanta mentalità acquiescente ai compromessi. Anzitutto l'imperativo "seguimi!". Pronunciato da Chi è il volto stesso della manifestazione dell'Amore di Dio per noi, non può essere che un imperativo "vitale". Come se Gesù dicesse: Voi capite chi sono? Percepisci, nella parte più vera di te, il fascino del mio essere persona divina che ha assunto e salvato la tua umanità? E allora quali remore possono mai distoglierti o anche solo farti rimandare la "sequela", cioè il tuo essere cristiano in verità? "Lascia i morti seppellire i loro morti" non significa certo tralasciare atti di affetto e di gratitudine compassionevole verso qualcuno, tanto più verso i propri genitori! Vuol dire piuttosto "non anteporre nulla, assolutamente nulla all'amore di Cristo". Esattamente quello che leggiamo nel prologo della prima regola monastica d'Occidente, di cui è autore S.Benedetto. E la "priorità" di questo amore non è solo per chi è chiamato a realizzare la "sequela" di Gesù nella vita di consacrazione religiosa, ma è per ognuno. Sì, perché in qualsiasi altra vocazione, anche in quella matrimoniale, la chiamata è a realizzare una comunione profonda e totalizzante, che però ha per centro non l'uno o l'altro degli sposi, ma lo Sposo per eccellenza: il Signore Gesù. Oggi, nella mia pausa contemplativa, scenderò nel mio cuore a lasciarmi, con pace, interpellare. Forse mi concedo a sentimenti, preoccupazioni e azioni che diventano in me "prioritari"? 

 

Signore, a volte il mio rapporto con te è compromesso, corrotto da rapporti con persone e cose che metto "prima" di te. Converti il mio cuore all'assoluta priorità del tuo amore in tutto il mio vivere e sarò uomo di serenità, di armonia e di gioia.

 

La voce del Papa
Conosciamo la raccomandazione lasciata ai monaci da S.Benedetto nella sua Regola: "Nulla assolutamente antepongano a Cristo". A questo Padre del Monachesimo chiedo di aiutarci a tener ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!
Benedetto XVI

 

Casa di Preghiera San Biagio FMA

 

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