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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
21a
settimana TEMPO ORDINARIO (Mt
23,27-32)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”. Queste parole del Vangelo accompagnano il ricordo liturgico odierno di Sant’Agostino. Questo brillante uomo di cultura e straordinaria intelligenza ha passato la prima parte della sua vita con l’inferno dentro e la fama fuori. Quando il fuori non coincide con il dentro ecco emergere l’ipocrisia. Quante maschere indossiamo nella vita. Quante volte mostriamo cose di noi che non hanno nessun corrispondente interiore. Poi finalmente arriva la conversione e il dentro e il fuori di Agostino si riconciliano. Quest’uomo smette di essere sdoppiato, diviso, e ridiventa un tutt’uno. E ci ricorda che solo quando si depongono tutte le maschere allora tutto cambia. Il vero problema però nasce dal fatto che molto spesso le maschere le indossiamo non per cattiveria ma per paura. Abbiamo paura dei giudizi degli altri, paura di non essere accettati, paura di perdere, e così fingiamo, recitiamo parti che ci dividono interiormente. Chi incontra Gesù sa che non deve avere più paura e che può permettersi di non indossare più nessuna maschera. Chi incontra Gesù può permettersi di metterci la propria faccia così come ha fatto Sant’Agostino per tutto il resto della sua vita. Solo un uomo così poteva scrivere un libro intitolato “Confessioni” e non avere nessun disagio nel condividere la verità di se stesso.
Don Luigi Maria Epicoco
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COMMENTO
(Vangeli Feriali)
Continua la requisitoria senza barriere di Gesù che ha abbandonato il ?politicamente corretto? per svelare impietosamente le storture religiose dei devoti suoi contemporanei. I farisei, pur essendo dei pretoriani della fede, dei credenti zelanti e infiammati, rischiano di diventare dei burattini, tutti preoccupati dell'esteriorità a scapito dell'interiorità, dei veri sepolcri imbiancati (che immagine fortissima!), belli fuori e marci dentro... Il discepolo è chiamato ad essere autentico, anche a costo di apparire troppo diretto. Le persone che si avvicinano a noi cristiani si accorgono da lontano se viviamo ciò che professiamo, se sperimentiamo ciò che diciamo... Infine Gesù se la prende contro l'atteggiamento di chi loda i profeti del passato e non riconosce quelli del presente. Ed è proprio così: quasi sempre la profezia non è accettata e riconosciuta, specialmente dalle autorità che la vivono con insofferenza e di malavoglia. Prima di lodare (giustamente) i grandi uomini di Dio che la Chiesa ha stentato a riconoscere, cerchiamo di non commettere lo stesso errore e teniamo lo sguardo interiore pronto a riconoscere la loro presenza...
Paolo Curtaz
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(Vangeli Feriali)