- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

25a settimana TEMPO ORDINARIO (Lc 9,16-18)

 

In quel tempo, Gesù disse alla folla: “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere”.

 

“Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce”. La morale di questa pagina del Vangelo è abbastanza chiara: il bene non può restare nascosto perché altrimenti smetterebbe di essere utile. Ma alcune volte confondiamo questa visibilità del bene con l’ostentazione. Mostrare il bene è cosa diversa dal volerlo ostentare. Chi ostenta usa un bene per mettersi in mostra, chi invece mostra un bene fa sempre di tutto affinché egli stesso non diventi di impedimento al bene. Oggi la Chiesa ci fa fare memoria di un santo che è diventato universale: San Pio da Pietrelcina. Questo piccolo e semplice frate Cappuccino è diventato un compagno di viaggio per migliaia di uomini e donne che in lui hanno trovato un’intercessione, una guida, uno strumento di conversione, un’esperienza di misericordia. Eppure egli avrebbe desiderato passare tutta la sua vita nel totale nascondimento, ma gli è toccato in sorte stare sul palcoscenico della storia guardato da tutti, esaltato e accusato con la stessa intensità. Lui si definiva soltanto “un povero fraticello che prega”, ma la povertà di questo frate è tutta nella ricchezza del suo amore per Cristo. Non a caso è stato il primo sacerdote Santo stigmatizzato nella storia della Chiesa. Quei segni della passione non erano su di lui come semplici segni di sofferenza, ma come testimonianza del suo totale essersi conformato a Cristo. San Pio ha amato da morire la gente che a lui si è rivolta, e per essi ha offerto e sofferto tutte le pene possibili pur di guadagnarli a Cristo. Non è santo perché aveva le stimmate, ma è santo per come ha amato.

 

Don Luigi Maria Epicoco

 

VAI in CAPPELLINA HOME COMMENTO (Vangeli Feriali)

 

 

La luce ricevuta dal vangelo illumina tutta la nostra vita, contagia le nostre scelte, cambia il nostro modo di essere e le nostre decisioni, ci converte. E si vede. Se non si vede, dice il Signore, non è un buon segno, significa che abbiamo paura della luce, che finiamo col mettere la luce potente del vangelo sotto lo sgabello invece che sul lampadario, come dovrebbe essere. Poi Gesù parla dell'ascolto: la luce si accende grazie all'ascolto della Parola che ci cambia nel profondo e che, una volta accolta, porta frutto. Spesso, invece, ascoltiamo superficialmente, crediamo di credere, sappiamo già a sufficienza le cose di Dio, cosa c'è ancora da imparare? La Parola, invece, vive di una vita propria, letta e riletta cento volte illumina le nostre profondità se abbiamo il coraggio di spalancare il nostro cuore. In questi tempi di fatica siamo chiamati come Chiesa ad interrogarci sulla Parola e a lasciarci interrogare dalla Parola e pure a riflettere sul fatto che spesso la confondiamo con mille altre parole (belle e sante ma umane!). No, molte volte non è evidente che stiamo parlando del vangelo e di Dio, non è immediatamente accessibile ciò che vogliamo dire, incrostato da linguaggi incomprensibili e lontani dalla concretezza delle persone...

 

Paolo Curtaz

 

VAI in CAPPELLINA HOME COMMENTO (Vangeli Feriali)