MESE DI FEBBRAIO

DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO

 

 

GIORNO 04

 

 

MEDITAZIONE

 

LO SPIRITO SANTO NELLA SACRA SCRITTURA 

 

1. La Sacra Scrittura ci fa conoscere lo Spirito Santo. L'Antico Testamento ne dà qualche accenno fugace per quanto luminoso. Già dalla creazione Egli appare librarsi vivificatore «sopra la superficie delle acque», ordinatore sapientissimo degli informi elementi. Più volte nei Salmi, che son quasi un anticipo di cristianesimo, lo Spirito del Signore è intravisto, invocato, adorato. Non è David che supplica: «Non mi scacciare dalla tua presenza, non togliere da me lo Spirito tuo santo»? Intravediamo personaggi angusti come Giuseppe e Giosuè «ripieni di Spirito Santo». E non sono parole profetiche quelle di Ezechiele che sull'immenso campo arido dei morti fa dire al Signore: «Vieni, o Spirito, dai quattro venti, e spira sopra questi morti, e abbiano vita»? E non è ancora Ezechiele a promettere «un cuor nuovo e uno Spirito nuovo»? E nella «Sapienza», di cui si parla così di frequente, non s'adombra, secondo sant'Ireneo, la terza augusta Persona? 

 

2. La Sacra Scrittura ci fa aspettare lo Spirito Santo. Che se un velo nel Testamento Antico nasconde lo Spirito di Dio, il Nuovo, per mezzo di Gesù, il Rivelatore, risplende tutto dei fulgori di Lui. È il Battista ad annunziare Uno che avrebbe battezzato l'umanità «con lo Spirito Santo e con il fuoco», lui, il Battista che balza nel seno di sua madre «ripiena di Spirito Santo». Non è lo Spirito Santo ad aprir gli occhi, stanchi dall'attesa, al vecchio Simeone? E la Madonna non è il miracolo dello Spirito Santo? «Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà». Viene Gesù e Gesù parla divinamente dello Spirito, lo Spirito di verità, il Consolatore, l'avvocato che Egli manderà dal Padre. E gli Apostoli e la Chiesa sono nell'attesa. 

 

3. La Sacra Scrittura ci fa invocare lo Spirito Santo. Gli Atti degli Apostoli, le due lettere di Pietro e soprattutto quelle di Paolo sono tutte irradiate di Spirito Santo. L'opera dello Spirito è colta in maniera così intima e profonda, così divina, da rimanerne abbagliati. La Chiesa nasce e vive per Lui. È un'effusione così abbondante, che non si può cogliere l'opera della divina santificazione delle anime, senza vedervi artefice sovrano lo Spirito del Signore. Sì che l'invocazione a Lui ci fiorisce spontanea dal cuore alle labbra. Non c'è santità senza di Lui, non ci sono, senza di Lui, frutti di santità. Lo Spirito Santo è la primavera del mondo. 

 

* O misterioso Spirito, che aleggi sulla divina creazione, che riempi di te le pagine dell'Antico e del nuovo Patto, dammi di te la chiara visione nel cuor mio, dove tu abiti e operi. Dammi di vivere come in una continua attesa del tuo dono e dei tuoi doni; ch'io mi renda davvero tuo tempio, per non profanare con il peccato l'anima mia, attento invece ai soavi sussurri della tua voce, per arricchirla con tutto l'impegno d'amore: sì che tu abiti volentieri in me e di giorno in giorno tu operi in me le meraviglie della tua presenza. 

 

ELEVAZIONE Secondo quanto si legge nel Vangelo - insegna san Tommaso da Villanova - lo Spirito Santo è stato inviato ovvero dato in quattro forme diverse: sotto la figura di colomba nel battesimo di Gesù; sotto la figura di nube nella sua trasfigurazione; sotto la figura di soffio dopo la sua resurrezione e sotto la figura di fuoco nella Pentecoste. Esso è sempre apparso sotto qualche simbolo esteriore proporzionato al suo effetto visibile. Nel battesimo, trattandosi della spirituale rinascita per virtù delle acque, ha assunto il tipo di un volatile fecondo. Nella trasfigurazione, poichè Cristo era proclamato dal Padre dottore e maestro del mondo: «Lui ascoltate!», è stato adombrato da rugiadosa nube, per indicare l'insegnamento evangelico, che come pioggia avrebbe fecondato la Chiesa... Dopo la risurrezione, allorchè Cristo concedeva ai suoi discepoli la facoltà di rimettere i peccati, facoltà che non può esercitarsi senza l'ispirazione della grazia, lo Spirito è stato dato con la figura di alito. Oggi invece (giorno di Pentecoste), quando gli Apostoli sono destinati maestri e predicatori del mondo, per esprimere con segno esterno che a loro è stata concessa la grazia della sapienza e dell'eloquenza, opportunamente si è manifestato sotto l'aspetto di lingua infuocata. 

 

FIORETTO Cercherò d'invocare durante il giorno lo Spirito Santo, perchè mi divenga familiare la sua presenza. 

 

GIACULATORIA Fecit mihi magna qui potens est. Ha fatto in me, con la sua potenza, mirabili cose. 

 

 

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