MESE DI FEBBRAIO

DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO

 

 

GIORNO 22

 

 

MEDITAZIONE

 

LONGANIMITA'

 

1. Il frutto della longanimità è frutto di forza. Si pensi che il cristianesimo, fin dal giorno della sua nascita, la Pentecoste, nel Cenacolo battuto dal vento e acceso dal fuoco, è una forza, una grande forza. Non è, la forza di Dio, forza di verità e di grazia? Ora chi vive di Cristo partecipa di questa forza, che sola può debellare dal cuore dell'uomo il male del peccato. Ma l'uomo sa precisamente che quanto a lui non può gloriarsi che del peccato. Che se in lui la forza cristiana ha avuto il sopravvento, questo egli in sincera umiltà deve attribuirlo più a Dio che a se stesso. La salvezza - virtus in salutem - viene da Lui per Gesù Cristo e per lo Spirito Santo. Quindi, a contatto dei suoi fratelli, la sua arma - appunto perchè egli è forte di verità e di grazia, due cose che gli vengono dal Cielo - non dovrà mai ricorrere alla durezza, al disprezzo, alla condanna. Deve avere il cuore grande: pronto a capire, a compatire, ad aiutare, a perdonare. Tali sentimenti sono prettamente cristiani: ignoti quindi prima di Cristo; ignoti a chi non conosce Cristo. 

 

2. Il precetto della longanimità mira ai peccatori. Per noi, i peccatori sono quelli che non ci vogliono bene e con i quali cozziamo duramente ogni giorno. Non portiamo tutti - secondo l'immagine di Agostino - vasi di coccio, che si urtano a vicenda? E se non si comincia a passar sopra o a far sapientemente finta di non vedere, di non sentire, come sarà possibile la vita? Esser longanimi significa esser ben disposti verso i fratelli per amor di Gesù. Fu detto che l'uomo è un lupo per l'altro uomo. Se questo si poteva comprendere prima di Cristo, dopo Cristo è la massima ingiuria che si possa fare al Redentore e allo Spirito che Egli ci ha mandato. Perchè il Signore ha detto: «Uno è il Padre vostro che è nei cieli... e voi tutti siete fratelli». E dunque? 

 

3. Esercitiamoci alla longanimità. Ogni virtù richiede un esercizio. Anche questa. Bisogna vincere l'irritabilità e il nervosismo. Per non perdere la pace e la gioia dello Spirito, per non dispiacere a Gesù nel fratello. Il fratello ha forse ricevuto da Dio meno di noi: ha quindi diritto in qualche modo alla nostra parte, che non è solo nostra ma anche sua. Per questo il Signore ce l'ha data. E il Paraclito è dentro di noi a ricordarci soavemente il nostro dovere. Dovere che ci dev'essere giocondo. 

 

* O Spirito amabile di dolce carità e perciò di soave pazienza, fa ch'io non sia sordo ai suggerimenti della longanimità del Signore: che se il Signore vorrà trattarmi alla stregua di quanto merito, povero me, come potrò sostenere lo sguardo della sua giustizia? Se sarò severo con i fratelli nelle minime cose, come risponderò dinanzi a Dio delle mie grandi colpe? Fammi ragionevole per rendermi longanime. 

 

ELEVAZIONE Nel suo libro «La missione interiore dello Spirito Santo» il Cardinale Manning esorta: «Noi dobbiamo cooperare generosamente e fedelmente alla volontà dello Spirito Santo, che opera in noi. Vi ricorderete che quando il Signore chiamò Samuele nella sua infanzia, egli da principio non conobbe la voce divina; ma quando Eli gli comandò di rispondere: "Parla, o Signore, perchè il tuo servo ti ascolta", Samuele obbedì, e da quel tempo conobbe la volontà di Dio. La voce del Signore vi chiama sempre: "Ecco io sto alla porta e picchio; se uno udirà la mia voce e mi aprirà la porta, entrerò da lui e cenerò con lui, ed egli con me". Anche adesso lo Spirito del Signore è nei vostri cuori; in tutte le ore del giorno vi chiama a corrispondere alla volontà di Dio, e per tal mezzo a santificarvi. Ma corrispondete voi ad essa? Voi sapete che battendo una nota musicale, tutte le ottave di essa vibrano. Non vibra il vostro cuore in corrispondenza e armonia con la voce dello Spirito Santo insinuandovi santi pensieri, opere buone, azioni caritatevoli, pace con tutti, orazione e pietà verso Dio? Nessuna grazia, che dà il Signore, rimane priva di effetto, a meno che non sia il contrario per nostra colpa... Corrispondete voi alle esuberanti grazie che Dio continuamente vi conferisce? Pensate a quanto avete ricevuto fin dalla vostra prima giovinezza: i lumi, che vi vennero dal Cielo durante tutta la vostra vita, sono tanti quante furono le grazie dello Spirito Santo, concesse per comunicarvi la conoscenza di voi medesimi e quella di Dio ». 

 

FIORETTO Procurerò di capire e di compatire il mio prossimo, anche nelle minime cose, che di solito m'irritano tanto. 

 

GIACULATORIA Flecte quod est rigidum. Piega il mio rigido orgoglio. 

 

 

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