MESE DI GENNAIO

DEDICATO A GESU' BAMBINO

 

 

GIORNO 28

 

 

MEDITAZIONE

 

GESU' CERCATO 

 

TESTO. — «...tornarono a Gerusalemme a cercarlo» (Luc. II, 45). 

 

1. PRELUDIO. — Vedere le vie della grande città percorse da Giuseppe e da Maria, i crocicchi, le piazze, il Tempio. 

 

2. PRELUDIO. — Io Ti fuggivo, Dio mio, quando Tu mi cercavi; fuggirai Tu da me ora che Ti cerco? 

 

1. PUNTO. — L'anima indifferente che perde Gesù. — Essa vive abitualmente negligente dei suoi doveri di pietà; ha poco coraggio per vincersi perchè ama languidamente Dio, il suo Divin Figlio e Maria. Ama solo il piacere; la sua vita è un godimento continuo, e a stento si accorge che, per godere, commette incessantemente colpe leggere, poi colpe più gravi che finiscono con il farla cadere in disgrazia di Dio. Si spaventa d'aver perso il Bene supremo? A stento ci pensa; o se ci pensa, ha paura dello sforzo che le occorrerebbe fare per sollevarsi dal suo languore, correre ai piedi d'un sacerdote, correre dietro a Gesù, raggiungerLo, afferrarLo e prometterGli che condurrà in avvenire una vita mortificata, cristiana e che non meriterà più di perderlo. L'anima indebolita dalle soddisfazioni della terra è troppo indifferente, troppo lontana dalla generosità dell'amor divino per avere questo santo coraggio, non sa cercare Gesù... Quale disgrazia! 

 

2. PUNTO. — L'anima fedele che perde Gesù. — Essa vive abitualmente esatta ai suoi esercizi di pietà, li compie con fervore, sa vincersi per moltiplicare i piccoli sacrifici perchè ama Dio e vuol piacere a Gesù ed a Maria. Ma la debolezza umana è grande: quest'anima sedotta da leggere tentazioni, poi da tentazioni più violente, soccombe e finisce con il perdere il suo Gesù... Se ne accorse subito, sbigottisce, si pente, corre al sacro Tribunale e lava la sua infedeltà nelle lacrime di contrizione e nel Sangue del Salvatore che ritrova con allegrezza. Alla Sacra Mensa l'incontro è ancora più intimo: ella promette amore costante e unione senza interruzione che le custodiscano ormai e per sempre il Dio del suo cuore e la Santissima Vergine è pregata ad aiutarla a mantenere la sua parola. 

 

COLLOQUIO E RISOLUZIONI. — Se un giorno avessi la disgrazia di perdere Gesù, farò come l'anima fedele, non dandomi nessun riposo fino a che non l'abbia ritrovato. 

 

ESEMPIO.
Suor Maria Celeste, morta in odore di santità nel Monastero Venerabile, detto di Chiarito, della Città di Firenze, un' anno, la notte di Natale, fu mandata a suonare l'organo a Mattutino, mentre essa moriva dalla voglia di cantare le divine lodi con le altre monache in coro. Ma poichè il suo ufficio era di servire il S. Bambino all'organo, s'impegnava con tutto l'affetto del cuore ad accompagnare suonando le melodie degli Angeli in quella tanto gioiosa Festa. All'Elevazione della divinissima Ostia prese a suonare sopra le parole che si cantavano "Verbum Caro factum est", quando d'improvviso si vede innanzi comparire sui tasti dell'Organo un vezzoso Bambino, il quale, quanto durò ella a suonare quella sacra Antifona, tanto durò egli davanti a lei. O qui sì che suor Maria provò un martirio di desiderio, e d'amore. Avrebbe voluto abbracciare, e baciare quel Bene a lei presente, ma non glielo consentiva il suo ufficio, che l'obbligava a non levare le mani dall'Organo per accompagnare il canto che si faceva. E quando il Bambino sparì, lasciò la sua diletta suonatrice piena d'immensa gioia.

 

FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: O Santissimo Bambino Gesù, santifica le mie fatiche.

 

 

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