MESE DI MARZO

DEDICATO A SAN GIUSEPPE

 

 

GIORNO 12

 

 

MEDITAZIONE

 

Viaggio di Maria e Giuseppe a Betlemme. 

 

I. Considera, o cristiano, come Maria SS. e S.Giuseppe, messo assieme un po' di corredo e di provviste per il viaggio, partirono da Nazaret, e si incamminarono verso la città di Betlemme. La Palestina è un paese montagnoso, a quei tempi quasi privo di strade, sicchè il viaggio riusciva faticoso, massimamente per la Ss.ma Vergine. Di più si era nel cuore dell'inverno, ed un freddo intenso si faceva sentire. Soffrivano ambedue, e San Giuseppe soffriva in cuor suo anche tutto quello che soffriva la sua sposa. Eppure essi si credevano, e lo erano di fatto, i più felici che vi fossero al mondo. Avevano con sè il Signore del cielo e della terra, viaggiavano e soffrivano per fare la volontà di lui; e questo per loro bastava. Oh come è vero che il Signore, con le sue consolazioni sa rendere leggere le tribolazioni a quelli che le sopportano per amor suo. Ciò appunto che disse poi di se stesso l'Apostolo S.Paolo, che cioè il cuor suo era pieno di gaudio in ogni tribolazione. Impara da Maria e da Giuseppe a soffrire rassegnato le tribolazioni che Iddio ti manda. 

 

2. Sulla strada che conduceva a Betlemme, Maria e Giuseppe non erano soli: Molti altri ancora si recavano alla città di Davide per lo stesso fine. Ma oh quale differenza fra i nostri santi viaggiatori e gli altri! I signori viaggiavano portati sopra superbe cavalcature, e molti si servivano di quell'occasione per fare una gita di piacere e di allegria. Molti forse passando presso Maria e Giuseppe li avranno scherniti in cuor loro, e forse anche insultati, perchè poveri. Altri poi, specialmente i poveri, forse maledicevano ed imprecavano l'imperatore che li aveva obbligati a fare quel viaggio faticoso. Altri infine forse si saranno serviti di quel viaggio per commettere peccati di furto, di immodestia e di intemperanza. Oh come diversamente da tutti questi si comportavano Maria e Giuseppe. Essi non pensano neppure a quell'uomo che ha ordinato il loro viaggio. Riguardano unicamente Iddio, e a Lui solo offrono con rassegnazione ed allegrezza le pene che debbono soffrire, lieti di fare la sua volontà in ogni cosa. 

 

3. Considera, o cristiano, come Maria e Giuseppe in quel viaggio erano accompagnati da grande numero di Angeli mandati da Dio per loro difesa e per loro compagnia. Accompagnati anche tu con loro, ed impara il modo che devi tenere quando dovessi trovarti in viaggio o fuori di casa tua. Anzitutto procurerai di occupare quel tempo prezioso non in chiacchiere inutili, in mormorazioni o peggio, in discorsi troppo liberi e sconvenienti; ma sebbene camminerai alla presenza di Dio, raccomandandoti alla protezione dei suoi Angeli santi. Schiverai la compagnia dei cattivi, le curiosità pericolose, le intemperanze nel mangiare e nel bere, procurando, con il contegno cristiano, di edificare chi avesse a vederti o trattare con te. Se tu farai così, oh da quanti peccati l'anima tua andrà esente! oh come il tuo spirito di raccoglimento e di devozione ne avrà a guadagnare! 

 

ESEMPIO. In un Monastero di Anversa viveva una Suora di nome Elisabetta, la quale per più di tre anni aveva sofferto di calcoli renali con dolori oltre ogni dire acerbi, e con frequenti svenimenti. Lo stato della inferma si era andato così aggravando, che si disperò di poterla salvare. Priva di ogni umano aiuto, si rivolse ella a cercarlo in cielo; e, poiché sempre era stata molto devota di S.Giuseppe, in lui pose tutta la sua fiducia. Volle vestire il cingolo di San Giuseppe, fece dei voti e delle preghiere per ottenere la guarigione, e concepì tal fiducia di ricevere la grazia, che un giorno disse alla Madre superiora: state pur certa, cara Madre, che io ho a portarvi in mano questa pietra che mi tormenta. Un giorno il 10 giugno 1659, mentre spasimava tra le braccia delle consorelle che la sostenevano piangendo, si rivolse a S.Giuseppe, la cui immagine le stava davanti, supplicandolo di volerla guarire. Ed ecco all'improvviso venir fuori del corpo della paziente una grossa pietra, ed all'istante si sentì guarita. Di questo fatto venne stesa giuridica memoria, ed un Dottore in medicina, di religione protestante, studiato l'avvenimento in tutte le sue circostanze, non esitò di dichiararlo miracoloso. (Dai Bollandisti. Vita di S.Giuseppe) 

 

Fioretto. - Procura di dare buon esempio con il tuo comportamento e con le tue parole. Raccomandati alla Vergine e a S.Giuseppe con un Pater, Ave e Gloria. 

 

 

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