MESE DI MARZO

DEDICATO A SAN GIUSEPPE

 

 

GIORNO 24

 

 

MEDITAZIONE

 

Santità di San Giuseppe: Sua Umiltà. 

 

1. Considera, o Cristiano, che ciò che rende caro a Dio non è il posto che uno occupa, nè la dignità alta alla quale alcuno può essere sollevato. Quello che a Dio piace, anzi quello che Iddio vuole da noi, è la virtù, la santità. S.Giuseppe ben conosceva questa verità, e perciò piuttosto che compiacersi dei doni ricevuti dal Signore, studiò continuamente di piacere a Dio con la pratica della virtù. Egli incominciò dalla pratica dell'umiltà, che è il fondamento di tutta la santità. Se si decise a ricevere Maria per sua Sposa, ciò fu per obbedienza; ma Egli se ne credeva immeritevole. Quando il fanciullo Gesù si fermò nel tempio a Gerusalemme, Giuseppe e Maria credettero che Gesù si fosse da loro allontanato perchè forse si erano resi indegni della sua compagnia. Giuseppe non manifestò mai con alcuno i doni ricevuti da Dio, per non esporsi al pericolo d'essere stimato o lodato dagli uomini. Egli conosceva intimamente il suo nulla, e quello che vedeva di buono in sè, riconosceva d'averlo ricevuto dalla bontà del Signore.

 

2. Oh quanto S.Giuseppe dovette progredire nella santa umiltà, avendo sotto gli occhi continuamente i due più grandi modelli di questa virtù: Gesù e Maria! Egli vedeva Maria, la Regina degli Angeli, la madre del Figlio di Dio medesimo, in tutto; nella condizione di vita, nella visita ad Elisabetta, nella Purificazione: Vedeva Gesù, il Dio degli Angeli, il creatore del cielo e della terra umiliarsi fino a farsi uomo, povero, bisognevole di tutto, ubbidiente e sottomesso alle creature! Sapeva quanto Gesù si sarebbe umiliato in seguito, specialmente nel tempo della Sua passione, e perciò S.Giuseppe non solamente si abbassava innanzi a Dio ed a se stesso, ma con gioia accoglieva ogni occasione per abbassarsi anche innanzi agli uomini. Gesù poi si compiaceva dell'umiltà del suo Padre putativo, e sempre maggiormente lo arricchiva di meriti e di grazia. 

 

3. Il primo passo di un'anima verso Iddio è quello dell'umiltà, e senza umiltà è impossibile piacere a Dio, poiché solamente agli umili Egli dà la sua grazia. Ai superbi poi il Signore resiste e nega ogni favore. Se dunque vuoi piacere al Signore, umiliati, e riconosci che tu da te stesso sei niente, puoi niente; di più per i tuoi peccati dovresti già forse esser nell'inferno. Non desiderare le lodi degli uomini, le loro approvazioni, mentre sai che meriti i castighi di Dio. Se poi vedi qualche bene in te, credi fermamente che non è tuo, ma del Signore; che Egli te lo ha dato senza tuo merito; che potrebbe riprenderselo, e che in fine te ne chiederà strettissimo conto. Se avrai ben fisse nel cuore queste grandi verità, non ti sarà difficile umiliarti, e tenerti così sulla via che conduce al cielo. 

 

ESEMPIO. Uno dei Santi che maggiormente illuminarono la S.Chiesa nel secolo XVI fu S.Ignazio di Loiola, il Fondatore della Compagnia di Gesù, la quale Iddio suscitò per fare argine al protestantesimo di Lutero. Non solo Ignazio fu santo, ma fu maestro di santità illuminato e fecondissimo. Ora S.Ignazio fu pure un grande devoto di S.Giuseppe. Volle nel suo Oratorio l'immagine di S.Giuseppe, che egli considerava come il suo maestro nella preghiera e nella vita interiore. Innanzi a quella immagine amava celebrare la S.Messa, per imparare dal caro Santo la maniera di trattare Gesù nei divini misteri, come Egli lo aveva trattato durante la vita mortale; onde avveniva che la Messa di S.Ignazio riusciva di somma edificazione per quelli che l'ascoltavano e fonte di frutti di santificazione per l'anima sua. Un altro ossequio ancora prestava Ignazio al glorioso S.Giuseppe; ed era ricorrere con fiducia a Lui nelle più difficili circostanze della vita. Prima di decidere nelle cose di maggiore importanza, specialmente quando non era certo della volontà di Dio, scriveva sopra un biglietto il suo dubbio, e lo deponeva ai piedi di S.Giuseppe, il quale non mancava di ottenere al suo servo fedele i lumi necessari. La devozione a S.Giuseppe passò da S.Ignazio nei suoi discepoli, e nella Compagnia di Gesù la devozione al glorioso Patriarca S.Giuseppe è profondamente radicata e praticata. 

 

Fioretto. - Domanda di cuore a Dio la virtù dell'umiltà. Raccomandati a S.Giuseppe che te la ottenga da Dio. 

 

 

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