MESE DI MARZO

DEDICATO A SAN GIUSEPPE

 

 

GIORNO 28

 

 

MEDITAZIONE

 

Rassegnazione di San Giuseppe. 

 

1. Oggi, cristiano, devi considerare la rassegnazione di S.Giuseppe. In Lui si adempì pienamente quello che l'Apostolo S.Paolo predisse poi di ogni cristiano che vuol servire Gesù. S.Giuseppe non solo dovette mangiare il pane guadagnato con i suoi sudori, ma dovette ancora mangiarlo bagnato nelle sue lacrime. Tu conosci assai bene i Sette dolori che come sette spade trafissero l'anima sua, alcuni dei quali furono così acuti che mente umana non li può intendere. Chi può per esempio comprendere il dolore che provò S.Giuseppe quando vide Gesù e Maria rifiutati da quelli di Betlemme? Quando sentì dal vecchio Simeone quello che Gesù e Maria avrebbero sofferto? Quando seppe che re Erode cercava di far morire il Bambino Gesù? Chi, specialmente, può immaginare le ambasce del suo cuore, quando, avendo smarrito Gesù, per tre giorni lo andò cercando? Egli era povero, e perciò soffrì la povertà, le privazioni, i disagi, le umiliazioni, le fatiche per tutta la vita. Ben si può dire che la sua vita la passò in mezzo ai patimenti. 

 

2. Se i suoi patimenti furono grandi e lunghi, la sua rassegnazione fu più grande ancora. Mai dal suo labbro una parola di lamento, mai nel suo cuore un moto di risentimento. Ogni nuova pena trovava in Lui una nuova rassegnazione, e le prove più dure non facevano altro che aggiungere una nuova fortezza per sopportarle. Ma faremmo torto a S.Giuseppe se pensassimo che Egli fosse solamente rassegnato alle croci con le quali Iddio volle provare la sua costanza. Egli soffrì non solamente rassegnato ma contento. Il pensare che soffriva per amore di Gesù e di Maria, gli faceva trovare nei patimenti una specie di dolcezza, frutto dell'amore che Egli aveva per la sposa e per il Figlio di Lei. S.Paolo diceva che il cuore suo era pieno di gaudio nelle tribolazioni, appunto perchè egli soffriva per Gesù. S.Giuseppe non amava Gesù meno di S.Paolo. Di più Egli sapeva per rivelazione quanto Gesù avrebbe sofferto. Il pensiero che soffrendo si assomigliava al divino modello dei predestinati, Gesù, destava in S.Giuseppe un vivissimo desiderio di soffrire maggiormente.

 

3. Medita ora, o cristiano, quali siano i tuoi sentimenti riguardo al patire. Forse tu stimi una disgrazia il soffrire. Forse fuggi i patimenti per quanto puoi; forse ti affliggi e ti spazientisci quando il Signore ti visita con qualche tribolazione. Correggi queste disposizioni riguardo ai patimenti, e pensa che se vuoi essere di Gesù tu devi patire. Lo devi per far penitenza dei tuoi peccati; lo devi per vincere le tue passioni; lo devi per distaccarti dalle cose di questa terra, e lo devi specialmente per assomigliare almeno un poco al nostro capo e modello, il Signor nostro Gesù Cristo. E se sentirai mancarti le forze, il coraggio, ricorri a S.Giuseppe perchè ti ottenga di portare la tua croce, essendo questa l'unica via per giungere al santo paradiso. 

 

ESEMPIO. Mentre il P. Barri della Compagnia di Gesù scriveva un libro per pubblicare le grazie straordinarie ottenute per intercessione di S.Giuseppe, una persona che non volle si pubblicasse il suo nome, gli scrisse la seguente lettera: Ho saputo che voi raccogliete esempi di grazie ottenute dalla intercessione di S.Giuseppe: la riconoscenza mi obbliga a riferirne una grandissima ricevuta dall'intercessione del caro Santo. Negli anni miei giovanili mi ero consacrato a Dio offrendogli con voto la purezza del mio cuore. Un giorno ebbi la disgrazia di offendere il mio voto. La vergogna del mio peccato mi tolse il coraggio di confessarlo, ed incominciai una catena di sacrilegi con i quali il demonio mi tenne per alcun tempo legato. D'allora non ebbi più pace né giorno né notte. Detestavo la mia mancanza di coraggio; eppure non sapevo determinarmi a confessarmi bene. In tali angustie mi venne in mente di ricorrere per aiuto a S.Giuseppe. Lo pregai di volermi ottenere la grazia con la sua intercessione, e S.Giuseppe mi esaudì prontamente. Spero di aver fatto una buona confessione, perchè da quel giorno che ai piedi del Ministro di Dio, sinceramente pentito, confessai la mia colpa e tutte le altre che eran venute in seguito, il Signore riempì il mio cuore di pace e di santa gioia, la quale più non mi abbandonò. Riconoscente a S.Giuseppe per questo grande favore, mi sono posto al collo una medaglia di questo Santo, la quale porterò con me nel sepolcro. Dal giorno della mia confessione ho vinto tutte le tentazioni cattive, ed ho ricevuto da S.Giuseppe tante altre grazie e favori. 

 

Fioretto. - Esamina quale sia la rassegnazione nei tuoi patimenti. Domanda a S.Giuseppe che ti ottenga di soffrire con gioia qualunque cosa per amore di Gesù. 

 

 

FIORETTO:

 

Scrivi qui il tuo nome

se hai fatto il fioretto:

 

Oppure dona la tua rosa:

 

CLICCA QUI

 

 

 

Leggi anche:

Preghiere a San Giuseppe

 (clicca)

 

 

(Indice mese di Marzo)

(clicca)

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop