- Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO AL VANGELO
SANTA BRIGIDA (Gv 15,1-8)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.
Oggi la Chiesa celebra la memoria di Santa Brigida da Svezia, una delle protettrici della nostra Europa. A lei affidiamo il difficile periodo che stiamo vivendo, ritornando all'essenziale che è la fede.
Ieri Maria maddalena e oggi santa Brigida: la Chiesa ha bisogno di riscoprire il carisma femminile che tanto ha caratterizzato certi momenti luminosi della sua storia. Brigida ha una storia straordinaria: sposa a 14 anni, dopo avere avuto otto figli ed essere rimasta vedova, vive un periodo di solitudine e preghiera durante il quale riceve della rivelazioni personali. Cristo le chiede di fondare un nuovo ordine monastico misto: due comunità, una maschile e una femminile, con un unico luogo di preghiera e, scandalo nello scandalo, con un unico abate. Donna. Ovviamente la regola incontrerà innumerevoli resistenze e non potrà mai essere vissuta così come Brigida l'aveva concepita. Trasferitasi a Roma, passerà diversi anni ad evangelizzare: di lei ancora hanno un ottimo ricordo a Napoli, dove convincerà la regina e la corte ad assumere atteggiamenti più consoni alla vita cristiana. Pellegrina a Gerusalemme, Brigida vivrà l'ultimo periodo di vita annunciando la riforma della Chiesa. Chiediamole, davvero, di aiutare la Chiesa contemporanea ad essere un po' meno maschilista e a lasciare emergere lo specifico del mondo femminile nella nostra pastorale.
Paolo Curtaz
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