UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

24° Maggio

 

LA CARITA' - VI

 

Ma io vi dico: amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano, affinchè siate figli del Padre vostro Che è nei cieli; il Quale fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Mt. 5, 44-45). 

 

1. Dice Gesù: «Questo è il mio comandamento. Vi dò un comandamento nuovo; che vi amiate l'un l'altro, come io ho amato voi (Gv. 15, 12). Il Bossuet commenta: E' comando nuovo perchè volle che l'amore vicendevole sia come Egli ci amò; cioè amore perfettissimo. Primo: Sopportare il prossimo nonostante i suoi difetti. Quanti difetti Gesù sopportò nei Suoi stessi apostoli; e noi con quanti difetti pesiamo sugli altri! Amare perchè il Signore ci ha amati per il primo, quando ancora eravamo suoi nemici, «cum adhuc peccatores essemus». Prevenne la Samaritana, la donna peccatrice, il ladrone. Sono le divine cortesie che dobbiamo imitare cercando i fratelli, i poveri, i peccatori, i bambini, le vocazioni. Inoltre carità compassionevole. La parola di Gesù: «Ho compassione di questo popolo a (Mr. 8, 2), deve penetrare nel cuore di ogni cristiano. Gesù ciba gli affamati, istituisce i Sacramenti, canali della grazia; si intenerisce dinanzi ai bambini, guarisce gli infermi. Faremo elemosina di denaro, se possibile, di un po' di tempo, di conforto, di cortesia, di consigli, di luce spirituale. 

 

2. Carità generosa; giacchè Gesù «ci amò e diede Sè stesso per noi» (Gal. 2, 20). Serviremo i fratelli anche a costo di penosi sacrifici, anche se le piaghe sono ributtanti, se i fratelli sono quasi intrattabili. E ciò con cordialità, perchè il modo di fare, spesso, vale più di quanto si fa. Con intelligenza: vale più dare il modo di guadagnare il pane che non dare il pane stesso. Con spirito di apostoli, volendo, attraverso il corpo, arrivare all'anima, memori sempre del detto: «Chi farà sì che un peccatore si converta dal suo errore, salverà l'anima di lui dalla morte, e coprirà la moltitudine dei suoi peccati». 

 

3. Carità che si immola: «Avendo Gesù dato la vita per noi; anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli». Operai apostolici, religiosi, sacerdoti, suore, spesso danno la vita ora per ora, goccia a goccia, lavorando senza tregua per le anime. Essi, con preghiere, predicazioni, studi, opere varie, realizzano il programma di San Paolo: «Io volentieri mi spenderò e sopraspenderò per le vostre anime; quand'anche amandovi di più dovessi essere meno amato da voi a (2 Cor. 12, 15). Alcuni sono arrivati a fare il voto di servitù rispetto alle anime, obbligandosi a considerare le anime come superiori, che hanno diritto cioè di esigere e venir accontentate nei desideri. 

 

ESAME. - Ho impresso bene nella mente il programma positivo della carità cristiana? Quanto di esso ho già realizzato? Prego per progredire su questa divina strada in cui Gesú mi precede? 

 

PROPOSITO. - Studierò Gesú Cristo: le Sue azioni sono precetti; come Egli ha fatto anch'io devo fare. 

 

PREGHIERA. - Finalmente, mio Divino Maestro, devo entrare nei sentimenti del Vostro cuore: «Amate i Vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano; pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano». Solo la Vostra grazia può mettere nel mio cuore queste disposizioni. Sacro Cuore di Gesù, confido in Voi. 

 

FIORETTO: - In ogni evenienza, tanto più se sfavorevole, ripetiamo: Tutto per Gesù. Recitiamo le Litanie della SS. Vergine (clicca).

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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