UN ANNO CON DON BOSCO
11° Giugno
192) Perchè dobbiamo obbedire ai superiori in autorità?
Dobbiamo ubbidire ai superiori in autorità perchè «non c'è potestà se non da Dio... pertanto chi resiste alla potestà resiste all'ordinamento di Dio ».
162 - Abramo ed Eliezero.
Abramo passò la sua vita sempre occupato in opere buone, e perciò sempre benedetto dal Signore. Prima di morire volle cercare per suo figlio una sposa virtuosa e piena del timor di Dio. A questo scopo comandò ad Eliezero, primo dei suoi servi, di andare in Aran città della Mesopotamia, nella quale egli aveva pure abitato per qualche tempo. Eliezero aveva seco dieci cammelli carichi di preziosi doni da regalare alla fanciulla destinata al suo padrone, e ai parenti di lei. Giunto a quella città in sulla sera, si fermò vicino ad un pozzo appunto al tempo che gli abitanti venivano ad attingere acqua. Per assicurarsi dei voleri del cielo, Eliezero così pregò: « Signore Iddio di Abramo, fa' che la donzella che sarà per darmi da bere, quando ne chiederò, sia quella che tu eleggi per Isacco ». Aveva appena posto fine alla preghiera, quando ecco una fanciulla di nome Rebecca si avanza con una secchia in sulle spalle, che calando nel pozzo riempie d'acqua. Eliezero le si avvicina, e: — Fanciulla, le dice con bel garbo, dammi un po' da bere. — Volentieri, risponde, bevi tu, mio buon signore, e bevano i tuoi cammelli. A questi segni Eliezero conobbe i divini voleri: e, dopo aver bevuto, continuò il suo discorso dicendo: — Di grazia, di chi sei figliuola? In casa di tuo padre potrei trovare alloggio? Rebecca rispose: — Io sono figlia di Batuele; mio avo è fratello di Abramo, vieni pure; in casa di mio padre vi è alloggio per te, fieno e paglia in abbondanza per i tuoi cammelli. In quel momento uscì di casa Labano fratello di Rebecca, che rinnovò lo stesso invito. Allora Eliezero, ringraziando Iddio, entrò nella casa di Batuele dove ebbe splendida accoglienza. In questa guisa la giovane Rebecca, che nella casa paterna era stata modello di virtù per amore al lavoro e per ossequio ai parenti, divenne la moglie del virtuoso Isacco, e la gloria della sua famiglia. (Bosco, Storia Sacra).
(...)
165 - Obbedienza cieca.
Una volta Don Bosco disse ad un alunno: -— Guarda, io avrei bisogno che tu facessi l'ubbidienza cieca. — Sì, a Don Bosco l'ho sempre prestata questa ubbidienza e la farò sempre a tutti gli ordini e desideri che so venire direttamente da lei; ma dagli altri no. — E perchè a me sì e agli altri no! — Perchè so che lei ha dei lumi soprannaturali e ne ho le prove; ma gli altri superiori quantunque buoni e santi, finora, che io sappia, non hanno questi lumi; e quindi non conoscendo il mio naturale, mi rovinerebbero, mi farebbero fare dei fiaschi solenni. Perciò verso di loro metterò in pratica il rationabile obsequium vestrum di San Paolo. Il Santo gli fece intendere l'irragionevolezza di tale distinzione e quegli rinsavì. (M. B. VII, 555)
166 - Se fosse un generale...
Una volta, quando Don Bosco non aveva ancora un luogo fisso per il suo Oratorio, i suoi quattrocento monelli giocavano correvano e schiamazzavano all'aperto. Ebbe bisogno di parlare: a un cenno della sua mano, come in un baleno, cessarono da ogni chiasso, e furono a lui d'intorno. A questa scena un graduato dell'esercito che li stava osservando non potè trattenersi dall'esclamare: — Se questo prete fosse un generale di armata, potrebbe combattere contro il più agguerrito esercito del mondo, con sicurezza della vittoria. (M. B., II, 390).
167 - Riconoscenza.
« Non bisogna credere che questa virtù si richieda solo per i benefici materiali: no! Non fa elemosina solamente colui che dà pane ai poveri. Domandano pure riconoscenza i benefici intellettuali e gli spirituali. La gratitudine non si deve fermar solo alle persone, ma deve andare a Dio rappresentato dalle persone stesse. È per mezzo di esse che il Signore ci benefica ». Così parlava Don Bosco il 22 giugno 1864 ai giovani. (M. B., VII, 681).
168 - Oboedite praepositis vestris...
Tanto nei suoi scritti quanto nelle sue parole e nei suoi atti, Don Bosco fu sempre ossequente ai Reggitori secolari anche quando lo avversavano, riconoscendo in essi il principio di autorità proveniente da Dio. Spesse volte fu sentito a dire: « Oboedite praepositis vestris etiam discolis » (Obbedisci ai tuoi superiori, anche se sono disobbedienti.). Altre volte soggiungeva: « Molti ci osteggiano, ci perseguitano, ci vorrebbero annientati, ma noi dobbiamo avere pazienza. Finché non esigono da noi cose contrarie alla coscienza, sottomettiamoci ai loro ordinamenti. Sosteniamo però sempre in queste circostanze, i diritti di Dio e della Chiesa, chè sono superiori alle autorità della terra ». (M. B., IV, 492).
FRASE BIBLICA. - Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Purità d’intenzione è fare quello che più piace a Dio e noi ce ne assicuriamo coll’obbedienza.
PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di scienza, regolate in me il desiderio di sapere, affinchè io mai non brami di conoscere cosa, che mi sia dannosa. Concedetemi di conoscere interamente il nulla dei beni terreni; fate che io impari a praticare sempre meglio i doveri di religione, e del mio stato. Insegnatemi ancora come adempirli nel modo a Voi piú gradito. Così sia. Pater noster...
FIORETTO. — Recita qualche preghiera e fa qualche penitenza per far evitare, almeno oggi, un peccato mortale, in tutto il mondo.
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