UN ANNO CON DON BOSCO
5° Luglio
continuo 2/2
203) Cosa ci proibisce il settimo comandamento non rubare?
Il settimo comandamento non rubare ci proibisce di danneggiare il prossimo nella roba : perciò proibisce i furti, i guasti, le usure, le frodi nei contratti e nei servizi, e il prestar mano a questi danni.
c) Frode nei contratti.
232 - Cinque soldi per un tacchino.
Giovanni e Giuseppe Bosco attendevano ad un branco di tacchini. Si avvicina loro un uomo barbuto che offre loro 5 soldi in cambio di uno di questi. Persuasi di fare un affarone, accettano e di corsa vanno dalla madre porgendole trionfanti i cinque soldi. — Povera me! Non sapete che un tacchino costa almeno lire 4,50? Quell'uomo è un ladro. I due bimbi restano di sasso. Si diedero a correre per la collina in cerca del compratore dimenticando gli altri tacchini nel prato. Mamma Margherita pensò a chiuderli nel pollaio. Dopo una lunga e vana corsa, i bimbi tornarono nel prato. Non c'era più un tacchino! Corsero dalla mamma, che sorridendo raccontò quanto aveva fatto raccomandando loro di non fidarsi mai del proprio giudizio, ma di ricorrere per consiglio a chi ne sa di più. Così facendo non avrebbero venduto il tacchino e non avrebbero corso il rischio di perdere tutti gli altri. (M. B., I, 78-80).
d) Frode nei servizi.
233 - Cavadenti truffatore.
Nella piazza di un paese vicino a Castelnuovo un ciarlatano andava gridando a tutti i venti che egli possedeva una polvere che guariva il mal di denti e mille altri dolori. Diceva di aver girato l'Oriente e di aver beneficato il Mikado, il gran Can di Tartaria, ecc... Tra gli uditori non mancava Giovannino Bosco, avido di scoprire i trucchi di simile gente per servirsene poi nei suoi giuochi. Si presentò un contadino per l'estrazione di un dente. Giovannino osservava ed il ciarlatano accortosene lo fulminava con occhiate torve. — Orsù, gridò il ciarlatano, volete che adoperi la spada, il martello o le dita? — Le dita! Giovannino vide scivolare dalla manica una chiave inglese. Con un colpo il dente saltò. Un urlo uscì dalla bocca del paziente che fu coperto da un « Benissimo! » prolungato del ciarlatano. Il contadino gridava: — Bugiardo, impostore, vi aggiusto io! Il ciurmatore continuava il suo ritornello: — Sentite, signori; dice che nulla ha sofferto... grazie, grazie! Non incomodatevi: l'ho fatto per carità, per altruismo. Così dicendo, lo fece scendere dal carro e lo consegnò nelle mani di un suo degno collega, che lo trasse di là facendogli luccicare una moneta. La gente, che non aveva visto, si accalcò a comperare la polvere. Giovanni se la rideva... (M. B., I, 107-110).
234 - Frodatore scornato.
A Valdocco tra le porte e la portineria rimaneva esposto alle intemperie lo spazio che dal portone metteva nel cortile, per il passaggio dei carri, e Don Bosco decise di coprirlo con una grande volta in mattoni. Chiamato l'impresario, lo pregò di fare una perizia e poi di eseguire il lavoro. Quegli incominciò a fare osservare a Don Bosco come la sola travatura del tetto sarebbe costata 2000 lire. — Faccia pure il computo della spesa, replicò Don Bosco. Ciò che è necessario non mancherà. Presente a questo dialogo era il giovane Buzzetti Carlo, allora semplice muratore, il quale, sdegnato nel vedere come Don Bosco fosse tratto in inganno da chi non guardava che al proprio lucro, aspettò che l'impresario si allontanasse e disse a Don Bosco: — Quel signore, se non mi sbaglio, vuol venire ricco alle spalle di Don Bosco! — Che cosa dici? — Dico che duemila lire sono uno sproposito. — Tu che cosa stimi questo lavoro? — Io credo che si possa fare con seicento o settecento lire. — La travatura? — No, tutto! — Ebbene dò a te 1000 lire se sei capace di eseguire il mio disegno. — 1000 lire sono troppe. Forse 500 basteranno. — Se ti senti di farlo, fallo pure. Buzzetti accettò e non tardò a prendere mano a quel lavoro come aveva promesso e in breve lo condusse a termine. (M. B., VI, 596-597).
FRASE BIBLICA. - Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Quando un mal abito è inveterato, solo per miracolo uno si converte.
PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di pietà, infondete nel mio cuore la vera devozione e il santo amor di Dio, affinchè Lui solo io cerchi in tutte le mie pratiche di pietà, e amandoLo lo conservi. Così sia. Pater noster...
FIORETTO. — Recita le sette offerte del Sangue prezioso (clicca), od almeno sette Gloria in onore di Gesù.
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