UN ANNO CON DON BOSCO

 

11° Luglio

 

continuo 4/5

 

206) Cosa ci proibisce l'ottavo comandamento non dire falsa testimonianza? 

 

L'ottavo comandamento non dire falsa testimonianza ci proibisce ogni falsità e il danno ingiusto dell'altrui fama: perciò, oltre la falsa testimonianza, la calunnia, la bugia, la detrazione o mormorazione, l'adulazione, il giudizio e il sospetto temerario.

 

c) Bugia e vanagloria. 

 

250 - Il sonetto rubato. 

 

Giovanni Bosco studente a Chieri nel 1833 aveva composto un sonetto. Un compagno glielo ricopiò mutando solo alcune parole e lo faceva girare tra i compagni come proprio. Giovanni quando lo vide, senza offendersi non rivendicò il suo lavoro, nè svergognò il compagno, solo scrisse in calce: « Estne de sacco ista farina tuo? ». E lo fece restituire a quel vanerello. (M. B.,I, 276). 

 

d) Detrazione o mormorazione. 

 

251 - Carità fraterna. 

 

Per la festa del Rosario 3 ottobre 1886, a San Benigno, Don Bosco tenne una famosa conferenza sulla Carità. « Carità verso i soci, disse, non criticandosi mai gli uni gli altri in nulla, nemmeno in quello che riguarda le nostre pubblicazioni ». Espresse il suo biasimo contro i critici con energica vivacità, ripetendo più volte che del prossimo bisogna o parlar bene o tacere; manifestava in ciò un tal desiderio di essere inteso e obbedito, e accompagnava il suo dire con tale espressione di dolore, che si mise a piangere e la sua voce tremola e fioca assunse un tono così forte e severo, che pareva volesse maledire quelle lingue d'inferno. Concluse: « Se Don Bosco ebbe dei dispiaceri... questo fu per la mancanza di carità ». (M. B., XVIII, 207). 

 

252 - Una predica di sei ore. 

 

Don Bosco fu invitato a predicare a Saliceto (Cuneo). Una gran fama lo aveva preceduto e la popolazione si era accesa di un mirabile entusiasmo per lui. La predica, tolti pochi intervalli, era durata più di sei ore. Nè ciò deve far meraviglia, riflettendo l'arte con la quale Don Bosco tesseva le sue prediche. Procedeva sempre con paragoni, esempi, parabole sorprendenti. Parlando della mormorazione, invitò a fare una passeggiata in paese. Finse di condurre gli uditori per le strade e per le piazze riproducendo i discorsi che si facevano nei crocchi. Poi li introdusse nelle botteghe, nei caffè, nelle stalle, nelle case particolari, assistendo ai dialoghi delle donne, dei servi, dei padroni, degli oziosi in generale. Passò quindi a descrivere le persone, oggetto delle mormorazioni e delle calunnie, dimostrando come la maggior parte delle volte le azioni del prossimo anche le più sante sono interpretate male; come sovente le azioni cattive siano esagerate dalla malignità o dalla poca riflessione; come i fatti più indifferenti diano appiglio a dicerie senza fine che offendono la carità. Dalle sue descrizioni risultò schifosa e orribile la figura del mormoratore, mentre appariva degna di compassione e di difesa la situazione di un calunniato. Quindi con esempi fece vedere le conseguenze fatali e lacrimevoli che produce lo sparlare del prossimo, e con la S. Scrittura alla mano provò quanto siano in odio a Dio le mormorazioni. Fece piangere, fece ridere secondo procedevano i vari punti del suo argomento, specialmente per la pittura viva delle persone e dei dialoghi. (M. B., V, 770-775). 

 

FRASE BIBLICA. - Gustate e vedete com'è buono il Signore. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Dove non vi è religione non vi è che immoralità e disordine. 

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di pietà, infondete nel mio cuore la vera devozione e il santo amor di Dio, affinchè Lui solo io cerchi in tutte le mie pratiche di pietà, e amandoLo lo conservi. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO. — Vinci ogni umano rispetto, fa un'opera buona; recita sette Gloria Patri allo Spirito Santo.

 

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