UN ANNO CON DON BOSCO
18° Agosto
245) È bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità?
È bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità, per conservare, accrescere e rafforzare virtù tanto necessarie, che sono come le parti vitali dell'» uomo spirituale ».
a) Atti di fede.
394 - Obbedienza e pietà.
Dopo la votazione per l'accettazione di un membro nella Società Don Bosco così parlò: « L'Obbedienza è Voluntas prompta se tradendi ad ea quae pertinent ad Dei famulatum (pronta disponibilità a dedicarsi a quelle cose che riguardano il servizio di Dio). Questa definizione coincide con quella della devozione. Noi abbiamo bisogno che ciascheduno sia disposto a fare grandi sacrifici di volontà: non di sanità, non di denaro, non di macerazioni e penitenza, non di astinenze straordinarie nel cibo, ma nella volontà. Perciò uno deve essere pronto ora a salire in pulpito ed ora ad andare in cucina; ora a fare scuola ed ora a scopare; ora a fare il catechismo o pregare in chiesa, ed ora ad assistere nelle ricreazioni, ora a studiare tranquillo nella cella, ed ora ad accompagnare i giovani alle passeggiate; ora a comandare ed ora ad obbedire. Con tale disposizione di animo avremo la benedizione di Dio, perchè saremo veri e fedeli suoi discepoli e servi. — Domanda forse il Signore, diceva Samuele a Saul, degli olocausti e delle vittime o non piuttosto che si obbedisca alla sua voce? Melius est enim oboedientia quam victimae; et auscultare magis quam offerre adipem arietum (Poiché l'obbedienza è migliore del sacrificio, e dare ascolto vale più dell'offrire il grasso degli arieti.). — Dobbiamo perciò ascoltare e seguire con generosità la voce del Superiore, che rappresenta Dio e la voce del dovere. Seguendo questa raggiungeremo il fine della nostra vocazione, ci faremo dei grandi meriti e salveremo le anime nostre e quelle degli altri ». (M. B., VII, 47-48).
395 - Rosario per strada.
Quando Don Bosco doveva accompagnare i suoi giovani ad ascoltare la Santa Messa in qualche chiesa nei dintorni di Torino, non avendo ancora una cappella a disposizione, faceva mettere i suoi quattrocento e più giovani in fila ed attraversava la città recitando il Rosario guidato da un compagno: fuori di città poi si intonava il canto delle litanie. Così nelle passeggiate, all'andata e al ritorno Don Bosco li radunava vicino a sè ed incominciava la preghiera, sempre camminando. (M. B., II, 387).
b) Atti di carità.
396 - Carità sbagliata.
Il maestro aveva proibito a Giovanni Bosco di aiutare i compagni nel fare i compiti di casa per non favorire la loro pigrizia. Giovanni ubbidì. Un giorno però avendogli i suoi compagni richiesto la sua copia per far bene il lavoro, egli che era pieno di buon cuore, ma che non voleva disubbidire al maestro, non diede la pagina ai compagni, ma la lasciò sul suo tavolino ed uscì. I compagni copiarono... Il maestro non punì Giovanni, ma gli fece intendere che quella era una carità sbagliata, contraria all'ubbidienza e dannosa ai compagni. (M. B., I, 260-261).
FRASE BIBLICA. — La tua verità illumini il nostro cuore.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO: — Usate carità e somma cortesia con tutti.
PREGHIERA DEL MESE. — Venite, Spirito del timor di Dio, e penetrate il mio cuore di un timore salutare affinchè io abbia sempre Voi, mio Dio, innanzi agli occhi e attentamente mi guardi da ogni cosa, che in qualsiasi modo possa offendere la divina Maestà vostra. Così sia. Pater noster...
FIORETTO. — Persuadiamoci del gran dovere della preghiera; recitiamola sempre mattina e sera con fervore.
Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria CLICCA QUI