UN ANNO CON DON BOSCO
22° Settembre
continuo 7/9
264) Dite le Beatitudini evangeliche.
f) Beati i mondi di cuore.
624 - Commissione per il Papa.
Alla scuola di un Santo, e di un Santo come Don Bosco, fiorivano dei gigli e si formavano dei cari angioletti di cui a volte Dio si serviva per parlare al suo fedelissimo servo! Nel 1871, mentre si trovava in cortile, circondato da molti alunni, i quali sapevano che presto si sarebbe recato a Roma, uno d'essi, alzandosi in punta di piedi, gli diceva nettamente all'orecchio: « Dica poi questo e questo al Papa! ». Terminata la ricreazione, sali in camera e, fatto chiamare quel giovane l'invitò a ripetere ciò che gli aveva detto poc'anzi, e lo sentì rispondere: « Ma io non le ho detto nulla!... ». Andò intanto a Roma e si dimenticò della commissione; ma appena fu di ritorno all'Oratorio, ecco avvicinarsi a lui il medesimo giovinetto e dirgli: « Don Bosco, le aveva detto di dire questo e questo al Papa!... La faccia davvero la mia commissione ». Il Santo lo chiamò di nuovo per interrogarlo come l'altra volta e lo sentì rispondere: « Io non le ho detto nulla! Io non so nulla! » e con tanta ingenuità che più non insistette; ma, convinto che per bocca di quel giovinetto, e l'una e l'altra volta gli aveva parlato il Signore, tornato a Roma, fece la commissione al Papa. Non sappiamo chi fosse cotesto giovinetto; sappiamo solo che si fece Salesiano, sacerdote e missionario. (M. B., X, 38-39).
625 - Don Bosco, scriva!
Molti dei giovanetti dell'Oratorio venivano, in premio della loro virtù e specialmente della purezza, premiati con doni straordinari. Mons. Andrea Scotton udì Don Bosco stesso raccontare il seguente fatto, avvenuto forse dopo il 1874. Un giovanetto, sui 12 o 13 anni di età, senza bussare alla porta, e senza chiedere permessi, entra una mattina nella camera di Don Bosco e con un certo tono imperativo gli dice: « Don Bosco, scriva ». Don Bosco, che ben conosceva i doni soprannaturali, di cui il Signore aveva arricchito quel caro angioletto, prese la penna per scrivere. La dettatura non fu che una lunga sfilza di nomi e di cognomi. Erano il nome ed il cognome di alcuni giovani, venuti all'Oratorio specialmente dall'Emilia, e introdottivi furbescamente per opera della massoneria con incarico di guastare i loro giovani compagni e di affiliarli alla setta. Avevano le loro matricole e le loro tessere convenzionali di riconoscimento; e quel caro giovinetto rivelò a Don Bosco per filo e per segno ogni cosa nelle sue più minute particolarità. L'indagine era facilissima: e Don Bosco in breve ebbe tutto tra le sue mani. Ma egli, prima di licenziare quel suo angelo volle sapere in qual modo fosse venuto a capo di scoprire tutti quei segreti; e dopo molte ritrosie ne ebbe in risposta che da più giorni Nostro Signore gli aveva fatto vedere tutto ciò come sopra uno specchio, perchè lo svelasse a Don Bosco, e che per non averlo ancora svelato ne era stato quella mattina rimproverato acremente da Nostro Signore dopo la Santa Comunione. (M. B., X, 40).
(...)
FRASE BIBLICA. — Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — I puri di cuore vedranno la gloria di Dio. E per puri di cuore s’intendono coloro che non ebbero la disgrazia di cadere nel brutto peccato o se caddero si rialzarono subito.
PREGHIERA DEL MESE. — Signor, la libertà tutta vi dono; Ecco le mie potenze, il voler mio; Tutto vi do, che tutto è vostro, o Dio, E nel vostro voler io mi abbandono. Per gradirvi ed amarvi, o mio Signore, Grazia datemi solo e vivo amore. Oh Dio! se voi mi amate, e se io vi amo. Già son ricco abbastanza e più non bramo. (Don Bosco, chiave del paradiso)
FIORETTO: — Impara a vivere alla giornata; non stare ozioso; nel resto: Mio Dio, fate voi.
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