UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

8° Gennaio

 

LA REGALITA' DI GESU'

 

Ecco che i Magi arrivarono dall'Oriente a Gerusalemme dicendo: Dov'è il nato Re dei Giudei?... Ed aperti i loro tesori gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (S. Matt., II, 1 e 11). 

 

1° Preludio. Ammiro questi Re che vennero dall'Oriente per offrire i loro tributi al Re dei re. 

 

2° Preludio. O divin Re, regnate sul mio cuore, regnate sulle anime, regnate sulla società! 

 

1° PUNTO. Gesù è il Re dei re. - David ha veduto profeticamente questi re-magi e li ha descritti nel salmo 71: « I re di Tarsis e delle isole gli offrirono doni; i re d'Arabia e di Saba gli portarono i loro tributi; tutti i re della terra l'adoreranno e tutti i popoli lo serviranno ». Tanto l'Antico quanto il Nuovo Testamento niente indicano di più chiaro e solenne della regalità di Cristo. Ciò che l'Antico Testamento diceva di Dio, cioè che è Re dei re e Maestro dei maestri (Deut. x), l'Apocalisse lo dice parecchie volte di Cristo. « È il primogenito fra i morti e il Principe dei re della terra» (Ap. I, 5). « L'Agnello trionferà su tutti i re poichè è il Padrone ed il Re di tutti i regnanti » (Ap. XVII, 14). « Il Verbo di Dio regnerà su tutti i popoli; il titolo scritto sul suo blasone è: Re dei re e Dominatore dei dominanti » (Ap. XIX, 16). Tutto il salmo secondo è un canto di gloria della regalità di Cristo : « I re lotteranno invano contro di lui; Dio gliel’ha detto: domandami tutte le nazioni in eredità ed io te le darò, tu regnerai su tutti i re ». San Paolo dice ai Colossesi: « Il Cristo è il capo di tutti i principati e di tutte le nazioni » (II, 10). Sempre ed in tutti i secoli abbiamo visto il bel regno di Cristo; è un suo diritto, egli ha conquistata la corona riscattando gli uomini e le società. Questo regno potrà incontrare difficoltà e prove, ma il Cristo trionferà sempre. « Invano, dice Davide, i re ed i popoli hanno cospirato contro Dio ed il suo Cristo, il re dei cieli riderà di loro » (Sal. II). 

 

2° PUNTO: La sua regalità è illimitata. Il suo regno non è di questo mondo, poichè la sua origine è molto più alta e non procede da mezzi umani come: eredità, elezione, conquista. Ha invece la sua origine in cielo, spinge il suo diritto nel seno del Padre da dove procede il Verbo. La sua regalità, insieme a quella del Padre, con la quale si confonde, si estende sull'immensità del mondo, avviluppa la terra intera dall'uno all'altro polo, da levante a ponente, abbracciando dappertutto le anime, e per mezzo delle anime, le nazioni, che sono i gruppi necessari e voluti da Dio. «Tutti i poteri gli sono stati dati in cielo e sulla terra» (S. Matt. XXVIII). Gesù disse: «Andate e battezzate le nazioni (e non solamente le anime isolate); insegnate loro ad osservare i miei comandamenti, ed io sarò con voi per difendervi e sostenervi fino alla consumazione dei secoli». Istruito da questo insegnamento del Signore, voglio detestare l'errore liberale. No, il laicismo e la secolarizzazione dello Stato non sono un progresso. Le nazioni, come le anime, devono riconoscere Dio, amarlo e servirlo come loro Creatore e Redentore. Il che non vuol dire usare violenza verso i non cattolici. Questi servano pur Dio del loro meglio, purchè osservino il decalogo, che non è poi altro che la religione naturale; ma lo Stato, per dovere proprio, e per meritare di venir benedetto, deve inchinarsi davanti al Cristo ed osservare il suo culto e la sua morale. «Cercate innanzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, ed il resto vi sarà dato di sovrappiù» (S. Matt. VI, 33). È nostro Signore stesso che lo ha detto e la sua parola vale tanto per i popoli, quanto per le anime. Il Cristo s'interesserà forse meno del popolo cristiano che del popolo d'Israele? È un'insensatezza il pensarlo. Ora noi vediamo ad ogni pagina della Bibbia, che il popolo di Dio è benedetto quando osserva la giustizia di Dio, ed i suoi precetti, che invece viene punito quando se ne allontana. «Fortunato il popolo che riconosce Dio per suo Signore» (Sal. CXLIII). Mi farò su questo punto l'eco sincera delle dottrine cattoliche, e mi sforzerò di creare attorno a me una corrente d'idee contro gli errori del liberalismo. 

 

3° PUNTO: La sua regalità non avrà fine. L'arcangelo Gabriele ha detto a Maria: «Egli sarà grande, ed il Figlio dell'Altissimo, ed il suo regno non avrà fine». Nostro Signore ha confermato questa promessa: «Io ho tutti i poteri in cielo ed in terra, e sarò con voi fino alla consumazione dei secoli» (S. Matt. XXVIII). Satana lotterà fino alla fine; molti uomini saranno sedotti, trascinati, perduti; ma Gesù e la sua Chiesa trionferanno sempre. Da venti secoli la Chiesa è cresciuta senza perdere nulla dei suoi tesori spirituali, dei suoi dogmi, del suo Vangelo, dei suoi sacramenti; essa rimane con la sua forza conquistatrice ed il sangue redentore uscito dal divin Cuore di Gesù ne forma il suo tesoro di guerra. Al suo fianco tutto passa: passano gli imperi e le nazioni, ed essa battezza nuovi popoli ed estende il regno della giustizia e della carità. Essa è sempre universale e solleva le nazioni con una nuova infusione di virtù evangeliche: l'amore alla Chiesa non si separa dall'amore alla Patria. 

 

Risoluzione. Zelo per il regno di nostro Signore. Io lo devo far regnare prima di tutto nella mia vita privata sottomettendogli tutta la mia volontà e tutte le mie azioni: devo poi lavorare per la sua gloria sociale, per l'apostolato e per la vera dottrina. Mi dedicherò specialmente al regno del Sacro Cuore, come nostro Signore desidera e secondo le esigenze dei nostri giorni. 

 

FIORETTO: - Recitando tre Pater ed Ave in onore dei Magi, domanda loro di ottenerti una scintilla d'amore a Dio, per te fatto bambino.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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