UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

10° Gennaio

 

SULLA SEMPLICITA' CON CUI BISOGNA ANDARE A GESU'

 

E se ne ando con essi e fece ritorno a Nazareth, ed era soggetto ad essi... E Gesù avanzava in sapienza, in età ed in grazia appresso a Dio e appresso agli uomini (S. Luca, I, 51). 

 

1° Preludio. Rappresentiamoci il divin Bambino semplice, dolce, amabile con Maria e Giuseppe. 

 

2° Preludio. O Gesù, dateci quella semplicità di colomba che tanto ci avete raccomandata. 

 

1° PUNTO: Nostro Signore desidera che andiamo a lui con semplicità. Il discepolo: Signore, io comincio oggi con un atto di semplicità chiedendovi di parlarmi voi stesso. Il Salvatore: Cercate di comprendere la santa libertà e semplicità con la quale voi dovete vivere con me: Estote simplices sicut columbae. Siate semplici come colombe (S. Matt. X). Io non domando una tensione penosa di spirito ed essere preoccupati di pensare a me ogni momento. Quando voi avrete passato un po' di tempo senza offrirmi atti d'amore, invece di disperarvi e di credere che voi non riuscirete mai a fare ciò che io attendo da voi, venite a me semplicemente, ditemi, con tenerezza fiduciosa, che mi amate; domandatemi perdono di avermi dimenticato, e non pensateci più. Agite nella stessa maniera in tutte quelle debolezze di cui sono piene le giornate, non angustiatevi di non aver fatto meglio. Offritemi tutti i piccoli sacrifici che vorrete, ma guardatevi bene dall'impiegare il vostro tempo a contare ciò che fate. I piccoli sacrifici che io vi chiedo me li dovete offrire lietamente. (2a ai Corinti IX, 7). Parlatemi come l'amico parla all'amico, il bambino alla madre. « Io non vi chiamo più servi, ma amici» dicevo ai miei discepoli. « Voi avete ricevuto lo spirito d'adozione di figliuoli » vi dice San Paolo (Ai Rom. VIII). Immaginatevi di essere un bambino ammesso alla mia presenza a Nazareth, e comportatevi con me come fareste se questa immaginazione fosse realtà. Il mio cuore si delizia di queste espansioni piene di candore e di semplicità.

 

2° PUNTO: I semplici sono i più cari a Gesù. Il Salvatore: Io non esigo, come un padrone severo, che si stia sempre davanti a me in un'attitudine che sa di noia e di affettazione. Voglio semplicità, candore. Perchè una pietà mal intesa impedisce queste dolci espansioni con me? Le anime semplici non conoscono le torture di queste affettazioni e vengono a me direttamente. Esse mi parlano senza artifici, come sentono e come pensano; io mi compiaccio di questa semplicità ed accordo a queste anime quelle grazie che rifiuto ai superbi (S. Giac. IV). Quanti sapienti nelle scienze sacre sono ignoranti nell'arte di conversare con me! Credono che per venire a me, per essere ammessi nell'intimità del mio Cuore, occorra un giro d'artifici ingegnosi. Mi si assedia come si assedierebbe una piazza formidabile, mediante un grande rinforzo di tattica, mentre le anime semplici giungono a me direttamente e commuovono il mio Cuore. Se voi sarete fedeli in questo abbandono pieno di semplicità, anche quando non sentirete la mia presenza, io sarò con voi. «Io amo quelli che mi amano» (Prov. VIII). «Se qualcuno mi ama, mio Padre l'amerà, e noi verremo a lui, e faremo con lui la nostra dimora» (S. Giov. XIV, 25). Voglio goderli intimamente i miei amici, poichè è nel loro affetto che il mio Cuore trova la sua felicità; ed anche quando non faccio loro sentire la mia presenza, io sono con loro, ed essi formano la mia gioia, perchè mi amano. Molti si fanno di me un'idea molto errata, ed agiscono come facevano gli apostoli quando meritarono il mio rimprovero, perchè allontanavano da me i bambini. I bambini udivano parlare della mia bontà e dell'accoglienza amorosa che io facevo a tutti, e volevano vedermi. Essi accorrevano con la semplicità della loro età per vedere il Maestro, per parlargli, per ricevere la sua benedizione. I miei apostoli che non mi conoscevano ancora, come mi conobbero poi, credettero di far bene allontanando questi bambini, temendo che fossero importuni. Allora diedi loro dolcemente una lezione che compresero assai bene. Attirai a me quei bambini, li abbracciai con bontà, e benedicendoli, mostrai ai miei apostoli quanto amavo quei piccini. Aggiunsi che il regno dei Cieli è per loro e per quelli che li assomigliano, cioè per quelli che vengono a me nella semplicità del loro cuore per dirmi che mi amano, per ricevere da me un segno d'affezione, per darmi il loro amore. 

 

3 PUNTO: Nostro Signore amava anche la semplicità dei suoi discepoli. Gesù ci può dire: Non ero io stesso d'una grande semplicità con i miei apostoli? Non li incoraggiavo a fare lo stesso? Vivevo con loro famigliarmente, prendendo parte a tutti i particolari della loro vita: preghiere, pasti, conversazioni, riposi; mi interessavo delle loro gioie e delle loro pene; li chiamavo miei amici, e gliene dicevo il motivo, poichè un amico dice tutto ai suoi amici. Ciò che io sono stato con loro lo voglio essere con i miei discepoli di tutti i tempi, lo voglio essere con voi. Esaminatevi ora sulla vostra maniera d'agire verso di me. Siete venuti abitualmente con tutta semplicità? Siete stati per me ciò che un amico è per il suo amico? Voi soprattutto, che siete consacrati al mio Cuore, dovete imitare più particolarmente la semplicità confidente dei miei amici, di Maddalena che stava ai miei piedi, di Giovanni che riposava il suo capo sul mio petto. 

 

Risoluzione. Perdonatemi, Signore, di ayer così poco praticato fin qui questa semplicità che il vostro divin Cuore ama tanto e che voi avete raccomandato in tanti modi ai vostri discepoli. Voglio cominciare oggi a venire sempre a Voi con semplicità, per dirvi che vi amo, per domandarvi perdono delle mie pochezze, per chiedervi lumi, consigli e aiuti. 

 

 

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