UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

29° Gennaio

 

ANCORA LA SACRA FAMIGLIA 

 

E se ne andò con essi, e fece ritorno a Nazareth: ed era loro soggetto. E la Madre di tutte queste cose faceva conserva nel suo cuore. E Gesù avanzava in sapienza, in età ed in grazia appresso a Dio e appresso agli uomini (S. Luca, 11, 51). 

 

1° Preludio. Quanto è mai dolce il portarsi a Nazareth e contemplare la sacra Famiglia che è la meraviglia di tutte le bellezze create! 

 

2° Preludio. Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore, lo spirito e la vita mia. 

 

1° PUNTO. La gloria di Nazareth. Andiamo a Nazareth: non vi troveremo la magnificenza, la pompa e lo sfarzo dei palazzi aristocratici, ma una modesta e piccola abitazione, composta di due sole camere. Vi si trovano tre persone: una giovane donna, di cui la modestia è l'unico ornamento; un uomo attempato che porta sulla fronte l'impronta della più forte e più pura virtù; un giovanetto d'una grazia tutta divina. Se interrogo i vicini essi mi rispondono che queste tre persone costituiscono la famiglia di un modesto operaio; ma se interrogo la genealogia d'Israele, vengo a conoscere che questa famiglia discende dai Re; sono gli eredi del trono di Giuda. E questo bambino ? Leggiamo in san Giovanni delle sublimi parole circa la sua origine: « In principio era il Verbo, ed il Verbo era appresso Dio, ed il Verbo era Dio; ed il Verbo si è fatto carne, ed abitò fra noi ». Fortunata tu, modesta città di Nazareth, da cui Gesù ha tratto il bel nome di Nazareno! E tu cara e santa casa, sei preferibile ai palazzi dei re, dopo che sei stata l'abitazione particolare del Dio Salvatore. Tu hai albergato l'aurora nascente ed il sole nuovo della grazia. Tu sei come il compendio della città di Dio, sei l'arca del Nuovo Testamento, ben più santa di quella della legge antica. 

 

2° PUNTO: Modello di dolcezza. La dolcezza è la caratteristica della sua vita: è stato dolce come il buon Maestro: e non lo fu per natura, ma per sforzi continui e per grazia di Dio. Vera immagine del Buon Pastore, andava in cerca delle pecorelle smarrite sopportando fatiche e difficoltà innumerevoli; parlava ai poveri ed ai pastori delle montagne con una bontà che li commuoveva. S'interessava dei loro bisogni e delle loro pene, e li assisteva moralmente e materialmente. La sua fama di dolcezza è universalmente conosciuta. Un povero religioso, miseramente caduto in una grave colpa, fece un gran viaggio per andare a lui e confidargli il fallo, contando sulla misericordia del santo. Ebbene, il santo lo ricondusse alla virtù, e lo mantenne perseverante mediante ferventi lettere di direzione spirituale. La sua carità illimitata metteva in disperazione il suo economo, ma il caro santo mostrandogli il crocifisso gli diceva: Come possiamo noi esitare a spogliarci, quando vediamo quello che ha fatto Dio per noi? La dolcezza era la sua virtù predominante. Raccontava un giorno che era stato tre anni a studiare questa virtù alla scuola del divin Maestro e che non aveva potuto resistere a quella chiamata così attraente e persuasiva. Qualcuno l'aveva biasimato, perchè troppo indulgente verso i peccatori, ed egli rispose: «Se Dio avesse avuto qualche cosa di più bello della dolcezza ce l'avrebbe insegnata; ma egli non ci raccomandò che due cose: di essere umili e dolci di cuore. E voi volete impedirmi di osservare i comandamenti di Dio e d'imitare il più possibile la virtù di cui ci ha dato l'esempio?». Qual è la nostra pietà? La nostra dolcezza? Non siamo magari troppo duri verso il prossimo e freddi verso Dio? Esaminiamoci molto seriamente e particolarmente. 

 

3° PUNTO: Modello di distacco e di sacrificio. Quale distacco nella vita di questo grande santo! Fuggì il mondo fin dalla giovinezza; rifiutò una carica al Senato di Savoia; non accettò che per obbedienza la dignità episcopale; predicò più volentieri ai contadini, ai montanari, ai fanciulli del popolo che alla società colta della città. Rinunciò a tutto il fasto episcopale, alle carrozze, alle ricche abitudini; fece a piedi le visite pastorali non portando che un povero sacco. Rifiutò le pensioni che gli offrì il re di Francia ed il titolo di coadiutore di Parigi; amò la disciplina e le mortificazioni; fece lui stesso le penitenze che i peccatori dovevano praticare per la loro conversione. Per incoraggiarli diceva loro: «Non vi chiedo che una cosa, di non disperarvi, io mi incarico di tutto il resto». Apriva loro la borsa, il cuore e tutta l'anima. «Nostro Signore ha dato loro tutto il suo sangue, diceva, potrò io rifiutare loro le mie lagrime?» E per dare al Cuor di Gesù anime amanti e riparatrici fondò l'Ordine Visitazione. 

 

Risoluzioni. Signore, ho scelto di vivere umilmente nella vostra casa piuttosto che abitare nella casa dei peccatori (Sal. LXXXIII). Voglio vivere a Nazareth con voi, con Maria, san Giuseppe. Ivi desidero innalzare la mia tenda e ritirarmici senza rimpianto. Mi unirò ogni mattina ai tre sacri Cuori che furono a Nazareth i più perfetti modelli della santità.

 

 

FIORETTO: — Recita tre Pater. Frenando la impazienza, tratta tutti con dolcezza.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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