UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

1° Febbraio

 

PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO 

 

E venuto il tempo della purificazione di lei, secondo la legge di Mosè, lo portarono a Gerusalemme affine di presentarlo al Signore: e per far l'offerta conforme sta scritto nella legge del Signore, d'un paio di tortore o due colombini (S. Luca, c. II, 22). 

 

1° Preludio. Maria e Giuseppe vanno, con il presentimento dell'avvenire, ad offrire Gesù al tempio ; qual sacrificio generoso! 

 

2° Preludio. Fatemi comprendere, Signore, ed imitare la generosità del vostro Cuore in questo mistero, perchè Io divenga a vostra imitazione un'ostia di riparazione e di amore.

 

1° PUNTO: L'offerta. — Andiamo a Gerusalemme con la sacra Famiglia. Eccola al Tempio, ecco l'altare, ove si offrirà il più gran sacrificio che la terra possa offrire a Dio. Il profeta aveva detto: « Il Dominatore, l'Angelo dell'alleanza verrà al suo Tempio ». Egli vi viene, ma è un bambinello; è un agnello del sacrificio che vien portato a Gerusalemme. Benchè sia appena nato, tutti i preparativi della Presentazione parlano di morte. Viene ad offrirsi; il suo Cuore di bambino ha più fretta di soddisfare la divina giustizia che la giustizia stessa non ne richieda per consumare il sacrificio. Viene presentato al Signore dalle mani del sommo Sacerdote, il quale non ha mai visto in un'oblazione di bambino tanta pietà e tanta generosità. « Eccolo, o mio Dio, il novello Isacco, il fanciullo della promessa, quello che Israele attendeva da tanti anni con sospiri e lacrime. Eccolo il primogenito della famiglia, il maggiore d'un gran numero di fratelli (Ai Rom. vili, 29). Colui che Abramo ha salutato da lontano nei suoi trasporti d'allegrezza, perchè tutte le nazioni della terra dovranno essere benedette nel suo nome... (Gen. xii, 3). Noi ve lo offriamo, noi ve lo sacrifichiamo. » Dio Padre lo riceve, commosso, ma per rendercelo più tardi dopo la risurrezione. Mi sono offerto molte volte anch'io, ma non mi sono poi ripreso debolmente ? Sono ancora tutto di Dio ? Tutto al suo servizio ed al suo amore? 

 

2° PUNTO: Gli offerenti. — Gesù si offre per le mani di Maria: in apparenza è incosciente, ma ha nel suo Cuore divino un amore e una generosità estrema. Offre la sua vita, la sua Passione, la sua morte per espiare l'ingratitudine degli uomini e la mia. Perdono, o mio Gesù! Maria offre il suo Figlio. Aspettando che questo grande olocausto si consumi sul Calvario, essa sacrifica sotto il peso delle tristi profezie di Simeone il riposo e la sicurezza del cuore materno, e nello stesso tempo l'onore verginale, compromesso da questo fatto, cui acconsente, ella, la Madre purissima e castissima, passando per macchiata, come lo sono davanti alla legge di Mosè le altre madri. Giuseppe intimamente unito a Gesù ed a Maria, si offre a portare le pene ed i dolori inseparabili all'alta missione, di cui è onorato. Simeone appena vede Gesù, si dichiara pronto a rinunciare a tutto, anche alla vita. Anna, che ha condotto una vita di digiuni e di preghiere nell'aspettativa e nella speranza del Messia, è pronta, come Simeone, a morire, ora che l'ha veduto. Tutti sono rimasti fedeli. Ed io? Oh, io molte volte ho fatto offerte; ho preso risoluzioni, ho formulato voti. Dove sono? sono stato fedele? Non mi sono mai ripresi i miei doni? Se continuo così posso sperare la corona promessa alla fedeltà? Che fare? Offrirmi ancora; ma questa volta con fermezza, non appoggiandomi alla mia volontà, vacillante, ma tenendomi unito ai sacri Cuori di Gesù e di Maria che mi aiuteranno, se io mi abbandono fermamente a loro, nel ben comprendere ed imitare le loro disposizioni. 

 

3° PUNTO: Il riscatto. — Il bambino che si presentava al Tempio veniva poi sempre riscattato. I ricchi davano un agnello per l'olocausto, una colomba per il peccato, e cinque sicli (moneta di sei grammi d'argento) per le spese dei leviti. I poveri sostituivano l'agnello con un'altra colomba. Maria e Giuseppe fecero l'offerta dei poveri. Misticamente, conveniva che Gesù non fosse riscattato con un agnello, poichè era lui stesso il vero agnello divino. Fu quindi riscattato con due colombe e cinque sicli; una colomba per l'olocausto ed una per il peccato. Ma il suo era un riscatto temporaneo: egli verrebbe poi veramente immolato per l'olocausto e per il peccato. Gesù è l'agnello che verrà sacrificato per l'olocausto a pochi passi dal tempio, sul Calvario: è la colomba che verrà immolata per i nostri peccati. Dà i cinque sicli per i leviti, ma trent'anni più tardi fonderà un altro ordine levitico: con i suoi apostoli ed i suoi discepoli, organizzerà il sacerdozio della nuova legge. Egli ha coscienza di tutto questo. Il suo divin Cuore è ripieno di questi pensieri; al Tempio tutto gli parla della sua morte: tanto gli agnelli e le colombe che vengono sacrificate accanto a lui, quanto la pietra del sacrificio d'Isacco e tutti gli altari: è anche passato vicino al Calvario venendo da Betlem: è già vittima. Sacrifichiamoci anche noi tutti i giorni della nostra vita, mediante l'obbedienza alle nostre regole, ai nostri superiori, al nostro direttore; mediante la modestia e la mortificazione quotidiana, l'umile accettazione delle pene che la Provvidenza c'invia. Ecce venio. 

 

Risoluzione. — Ecce venio. Eccomi, Signore, io mi offro, mi dono a voi, con voi, in unione ai sentimenti del vostro divin Cuore. Ricevete la mia anima ed il mio corpo; la memoria, l'intelligenza, la volontà; gli occhi, gli orecchi, la lingua, e tutti i miei sensi. Io mi do a voi. Accoglietemi e non permettete che io mi riprenda mai più. 

 

 

FIORETTO: — Scegli qualche penitenza da praticare.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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