UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

4° Febbraio

 

CANTICO E PROFEZIA DI SIMEONE 

 

E Simeone li benedisse, e disse a Maria sua madre: Ecco, che questi è posto per rovina e per risurrezione di molti in Israele e per bersaglio alla contraddizione; e anche l'anima tua stessa sarà trapassala dal coltello (S. Luca, n, 34). 

 

1° Preludio. Simeone è l'ultimo profeta, quello che riassume la vita di Nostro Signore ed il suo regno: morto di Gesù, sofferenze di Maria, regno di lotta o di conquista. 

 

2° Preludio. Con Simeone io vi lodo, o Maria, compatisco i vostri dolori, voglio lavorare e combattere per il regno di Gesù e del suo divin Cuore. 

 

1° PUNTO: Desiderio e gioia. — Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, attendeva la consolazione d'Israele: lo Spirito Santo che era in lui, gli aveva detto che non sarebbe morto senza vedere il Cristo del Signore. La sua vita era una continua attesa; la sua confidenza era ferma, inconcussa. Ed io? Oh, forse che io lo domando, forse che l'attendo io il regno del Signore? Quanto presto mi scoraggio! Per un disinganno, una preghiera apparentemente infruttuosa, un indugio della Provvidenza subito mi lascio abbattere. Pregare, attendere, aver confidenza; ecco la vita cristiana. Per Simeone è giunto il giorno della gioia: i suoi presentimenti si realizzano. Viene al Tempio, incontra un bambino con la madre sua. Il Redentore! Al solo vederlo l'ha compreso. E quando riceve Gesù fra le sue braccia tremanti, si commuove, piange ed esclama: « Ora posso morire, ho visto la salute... ». La terra non ha più attrattive per lui; i suoi occhi non s'interesseranno più di nulla: egli ha veduto il Signore; non desidera che d'andare ad attenderlo nel silenzio del limbo. Oh, perchè non so anch'io attendere e perseverare nella preghiera? Quante gioie profonde verrebbero a ricompensarmi e ad incoraggiarmi!

 

2° PUNTO: Ringraziamento. — Quanto è mai bello lo spettacolo di Simeone che alza, commosso, fra le sue braccia tremanti il bambino Gesù mentre intona il suo solenne nunc dimittis! Ha veduto il Signore; quindi ha vissuto abbastanza, è troppo vivere ancora. Dice: «Ora voi potete, o mio Signore, lasciar andar in pace il vostro servo... La tomba non mi spaventa perchè sono sicuro di non star lungamente separato da voi... Lasciate che io vada ad annunciare ai vostri santi che non dovranno attendervi più a lungo poichè i miei occhi hanno veduto la salute che voi preparate ai popoli, la luce che deve illuminare le nazioni e la gloria d'Israele popolo vostro» Era presente anche Anna, figlia di Famiele, donna veneranda per età e virtù: Ella soleva pregare lungamente ogni giorno nel Tempio, ed attendeva, come Simeone, la venuta del Messia; e come Simeone riconobbe subito il divin bambino e la madre sua, e rimase compresa della medesima gioia e della medesima gratitudine. Essa esultò, e si affrettò a comunicare la buona notizia a tutte le pie persone che attendevano la redenzione d'Israele. Ed io? Io ricevo nostro Signore nella santa comunione; lo ricevo più intimamente di Simeone; so che mi porta la sua grazia... Eppure qual è la preparazione? Quale il fervore per riceverlo? Come gli ho manifestato finora la gioia, il rispetto, la riconoscenza? Anna entusiasmata parlava di Gesù a tutti. Quali sono le mie conversazioni dopo la comunione? Sono edificanti, caritative, soprannaturali? Ardente d'amore dopo la santa comunione, dovrei esser risoluto di vivere glorificando Gesù per poi morire amandolo. 

 

3° PUNTO: Parole profetiche. — Simeone ripetè a Maria la profezia d'Isaia: «Il Cristo sarà la santificazione per molti in Israele, ma sarà per altri una pietra di scandalo» (Isaia VIII, 14). E' chiaro. Il Cristo è causa di santificazione per coloro che lo riconoscono, lo amano e lo servono; è causa invece di rovina per coloro che lo rigettano. L'indifferenza qui non può tollerarsi: Gesù è la vita: tutte le benedizioni sono promesse a coloro che lo servono e lo amano. Se non siamo con lui siamo contro di lui, cioè con il mondo. I popoli e le famiglie come i singoli individui troveranno la pace e i favori divini seguendo Gesù e mantenendosi al suo servizio. Queste parole del profeta sono gravi. Vi sono due vie davanti a noi: da un lato la via delle benedizioni con la traccia segnata nel Vangelo: «Beati i poveri, beati i puri, beati quelli che piangono, quelli che perdonano, quelli che soffrono persecuzioni». Dall'altro lato, la via che allontana da Cristo e che ha questa traccia: amor sfrenato dell'oro, del lusso, del piacere e del mondo. Io scelgo voi, o mio Salvatore, la vostra via, il vostro amore, il vostro Cuore, dovessi pur incontrare qualunque contraddizione e magari la persecuzione. Simeone predisse a Maria il dolore e la spada, dovendo ella avere gran parte nella passione di Gesù, che soffrirà, essa pure, per noi e per la nostra salute. O Maria, quanto vorrei consolarvi e alleggerire la vostra pena! Fin qui io l'ho accresciuta con le colpe, perdonatemi. Voglio sforzarmi di consolarvi con la pazienza, con sacrifici e con mortificazioni. 

 

Risoluzione. — Con Simeone godo di possedere sovente Gesù nella santa comunione: mi unisco al buon Maestro che è tanto contraddetto, e con pratiche quotidiane di riparazione e di amore cercherò di accontentare e consolare sempre il suo divin Cuore. 

 

 

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