UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

29° Febbraio

 

LA FORZA PER I COMBATTIMENTI SPIRITUALI SI ATTINGE NELL'AMOR DI DIO

 

E (il diavolo) gli disse: Tutto questo te lo darò se prostrato mi adorerai. Allora Gesù gli disse: Vattene, Satana; perchè sta scritto: Adora, il Signore Dio tuo e servi lui solo (S. Matteo, iv, 9).

 

1° Preludio. Parecchie volte Satana ritorna all'assalto, ma Gesù ci mostra come possiamo attingere una forza invincibile nell'amore al suo Eterno Padre e nell'aiuto della Sacra Scrittura. 

 

2° Preludio. Concedetemi, Signore, d'amarvi come voi desiderate o d'essere ben pasciuto del Santo Evangelo onde mantenermi invincibile in tutte le tentazioni. 

 

1° PUNTO: Nostro Signore ha voluto esser tentato per esserci d'esempio e mostrarci il segreto della sua forza, quella forza che egli attinge nell'amore al Padre suo. — Tutta la vita di nostro Signore fu un combattimento contro Satana, del quale stava per distruggere l'impero; ma il Vangelo fa notare due circostanze principali di questa lotta, una al principio ed una alla fine del ministero pubblico. Nella prima di queste lotte Satana cerca di sedurre Gesù con l'attrattiva della triplice concupiscenza, con la seduzione della sensualità, della sua vanagloria, e dell'ambizione. Nella seconda cerca di abbatterlo col terrore e la paura della morte. Come dalla caduta di Adamo sedotto dal demonio era uscito il male ed il peccato, così dalla vittoria di nostro Signore dovevano uscire la riparazione e la salvezza. Egli ha voluto, specialmente con l'esempio della tentazione al Giordano, insegnarci l'arte dei combattimenti spirituali e meritarci la vittoria. Guardate in quali condizioni egli affronta le tentazioni: Plenus Spiritu Sancto (S. Luca); ductus a Spiritu (S. Marco). Il suo cuore è ripieno dell'amore del Padre suo: l'amore n'è la forza. Notate le risposte al demonio; sono tutte prese dalla Sacra Scrittura, perchè egli si nutre della parola del suo amatissimo Padre, e non cerca che la di lui volontà. Satana gli propone di cangiare le pietre in pane per appagarne la fame: ma egli è ben lieto di digiunare per fare la volontà del Padre suo, e si tiene fermo nel suo proposito. Se molte volte fa miracoli, è per manifestare agli uomini la missione divina, e non mai per propria utilità. Il demonio gli suggerisce poi di gettarsi dall'alto del tempio contando sul soccorso divino, ma egli risponde che non dobbiamo tentare Dio e mettere la onnipotenza al servizio della nostra personale volontà. Infine Satana gli offre in dono tutti i regni della terra se egli l'adori; ma Gesù risponde che non ha che una legge, ed una cura: adorare il Padre suo. L'amore del suo divin Padre è la sua luce e la sua forza.

 

2° PUNTO: Ad esempio di nostro Signore dobbiamo attingere la nostra forza dall'amore. — L'amore è la forza stessa, dice sant'Agostino: Fortitudo est amor (Eccl. V). L'amore tutto intraprende, a tutto resiste, tutto soffre per Dio; per lui sostiene i più rigorosi assalti del dolore senza abbattersi e senza lamentarsi, e sostiene le più vive seduzioni della voluttà, senza lasciarsi corrompere. Ricordiamo ciò che è detto della Sposa dei Cantici: Voi siete bella, amabile e piena di dolcezze, o mia sposa; siete formidabile come esercito schierato in campo. Questa bellezza e questa forza della Sposa derivano dall'amore. La Sposa è perfettamente unita al suo Amatissimo, e questo amore la rende ferma e terribile ai suoi nemici, i quali devono piegare, impotenti, davanti a lei. La forza viene dall'unione, l'unione viene dall'amore, e l'amore forma tutta la bellezza d'un'anima. Per questo la Sposa dei Cantici aggiunge: L'amore è forte come la morte. Resiste fino alla morte a qualunque tentazione e rende l'anima insensibile alle seduzioni della voluttà. Ah, se io amassi fortemente il mio Salvatore e gli fossi sempre unito, le tentazioni non avrebbero impero sopra di me; ne ho fatto la prova: io non sono stato accessibile alle tentazioni che nei giorni di tiepidezza.

 

3° PUNTO: Mezzi di trattenere quest'amore. — In questo Vangelo nostro Signore non si accontenta di svelarci che il segreto della forza è l'amore, ma c'insegna anche i mezzi per conservare ed accrescere quest'amore. I mezzi sono: la preghiera, la meditazione della sacra Scrittura, la vita interiore, il digiuno. Erano queste le occupazioni di nostro Signore nel deserto: è con questi mezzi che il suo divin Cuore si preparò alle tentazioni che egli aveva deciso di subire per nostro ammaestramento. Sono queste le virtù che la Chiesa ci invita a praticare durante la santa quaresima se vogliamo crescere nell'amore e nella forza; se vogliamo rinnovare la vita in preparazione ai grandi misteri della Redenzione. Un'anima dissipata e occupata in cose esteriori, un'anima distratta, un'anima sensuale può forse amare fortemente nostro Signore? Discipliniamo la nostra volontà con la pratica della solitudine e del silenzio, raccogliamo lo spirito nella preghiera e nella meditazione, mortifichiamo il corpo con il digiuno, e nostro Signore verrà nelle nostre anime purificate per spandervi ed accendervi il fuoco del suo grande amore. Quando si ama Dio fortemente e sopra ogni cosa, si è forti con lui, per lui e contro lui stesso, perché l'amore lo disarma, l'inclina ai nostri desideri e trionfa sul suo Cuore. Colui che l'ama, riesce a tutto, trionfa di tutto; niente gli può resistere, perché il soccorso di nostro Signore non gli manca mai. Ah, se io non avessi trascurato quest'amore, come sarebbe stata più pura e più feconda la mia vita! Che io sia almeno l'operaio dell'undicesima ora e mi unisca oggi a nostro Signore per sempre! 

 

Risoluzioni. — Tutta la mia forza, tutta la mia gioia, tutta la vita mia è nell'amore del mio Salvatore e nell'unione al suo divin Cuore. Per conservare ed accrescere questo amore voglio sacrificare sempre più fedelmente la volontà nell'abnegazione e nell'osservanza della santa regola; voglio sacrificare l'intelligenza nel raccoglimento e nel pensiero abituale del Salvatore; voglio sacrificare il corpo nella mortificazione e nella modestia.

 

 

FIORETTO: — Implora, con tre Pater, la grazia di potere sempre approfittare della divina Parola.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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