UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

14° Marzo

 

LA CATTURA: SAN PIETRO E GLI APOSTOLI

 

Rispose Gesù: Vi ho detto che sono io; se dunque cercate di me, lasciate che questi se ne vadano: affinchè si adempia la parola detta da lui: di quelli che hai dato a me, nessuno ne ho perduto (S. Giov., XVIII, 8). 

 

l° Preludio. Nostro Signore si consegna lui stesso, ma protegge gli apostoli e li difende. 

 

2° Preludio. Signore, la vostra bontà per gli apostoli non si smentisce mai, e il vostro Cuore manifesta incessantemente la sua carità. 

 

1° PUNTO: San Pietro. — Egli ha amato molto Gesù, ma lo ha amato con i difetti del suo carattere, la foga e l'incostanza. La sua fedeltà ed il suo amore per nostro Signore si manifestano vivamente, quando vede i soldati romani ed i Giudei portare le mani su di lui. Ha la spada e se ne serve: colpisce alla testa il povero Malco, e gli taglia un orecchio. Nostro Signore ha permesso anche questo, ed ha colto l'occasione per far notare che Egli si serve di ben altri mezzi. Se avesse voluto stabilire il suo regno con la forza non avrebbe avuto bisogno di noi: i suoi angeli avrebbero vinto i ricalcitranti. Ma il suo regno è quello dell'amore, e noi dobbiamo guadagnare l'anime con la pazienza, con la carità, con la dolcezza. Non dobbiamo essere dei rivoluzionari: dobbiamo rispettare l'autorità ed obbedirla incondizionatamente a meno che ci comandi degli atti ingiusti. « Rimetti la spada nel fodero, dice nostro Signore a san Pietro, perché chi di spada ferisce di spada perisce ». L'ardore di san Pietro doveva essere però molto effimero, poiché eccolo fuggire con gli altri. Ritornerà, è vero, ma ritornerà per rinnegare il suo buon Maestro. Amiamo Gesù vivamente, ma fortemente. Dimentichiamoci. Interessiamo il suo amore ricordandogli la bontà del suo Cuore, le sue sofferenze, i suoi benefici. Alimentiamo quest'amore nei nostri cuori con atti sinceri e con sacrifici.

 

2° PUNTO: Gesù ed i suoi discepoli. — Quanto è buono nostro Signore in tutta questa scena! Egli proclama praticamente che il suo regno è tutto un regno d'amore. I discepoli domandano: «Dobbiamo porre mano alle spade?». — «No, risponde loro, fermatevi» e guarisce Malco. E' pregando, è soffrendo, è spandendo i suoi benefici che la Chiesa si stabilirà, e si dilaterà. Noi lo dimentichiamo ancora troppo facilmente. Siamo ben lontani dalla carità che nostro Signore attende da noi e che trionferebbe su tutti gli ostacoli. Siamo ben lontani da quell'obbedienza ed abbandono alla volontà di Dio, di cui Gesù ci dà così grande esempio: «Non devo bere il calice che il Padre mi ha preparato?». Egli vuol bere il calice per obbedire al Padre, ma anche perchè questo calice costituisce la nostra salvezza. I missionari che amano sinceramente la croce, sono infatti quelli che veramente guadagnano le anime. Gesù si abbandona interamente alla volontà del Padre. Potrebbe tentare la lotta come i Maccabei; potrebbe anche chiamare legioni e legioni di angeli al suo soccorso, invece non vuole che la volontà del divin Padre. Lascia che il Padre conduca tutti gli avvenimenti in modo che si compiano le profezie, e se gli fa presentare un calice amaro, egli l'accetta, lo ama, perchè vi scorge la paterna volontà divina, la riparazione verso il Padre, la salute e la redenzione delle anime. In un momento così grave eccolo ancora tutto occupato alla formazione degli apostoli, ad istruirli, a dar loro il più santo esempio. Li ama così tanto! Gli sta tanto a cuore la loro eterna salvezza! Dov'è la mia confidenza in Dio? Dov'è il mio abbandono alla Provvidenza? Gli avvenimenti avversi mi turbano; confido sempre nei mezzi umani; dimentico che la preghiera ed il sacrificio sono i grandi strumenti della nostra salvezza, e che nulla succede che Dio non abbia preveduto e permesso. Nostro Signore ci insegna anche a rendere bene per male, e guarisce questi giudei volgari che l'hanno arrestato. Il Cuor di Gesù è tutto carità. Ed il mio? 

 

3° PUNTO: Contrasto. — Gesù è tanto più buono verso i suoi discepoli, quanto essi sono ingrati verso di lui. Ecco che pensa più a loro che a sè. I soldati romani che non lo conoscevano, avrebbero potuto arrestare gli apostoli. Ma egli si fa innanzi e dice loro: «Chi cercate? — Sono io». E riprende: «Sono io, ve lo ripeto; se cercate me, prendetemi, ma lasciate in pace questi altri» Gli apostoli ebbero un momento di coraggio, e volendo imitare san Pietro dissero: «Maestro, dobbiamo porre mano alla spada?». Fuoco di paglia. Un momento dopo fuggono tutti. Solamente san Giovanni lo segue di lontano: Avessero fatto tutti almeno come san Giovanni! Da poco tempo Tommaso aveva detto agli altri: «Andiamo in Giudea con lui, e moriamo per lui». Come furono presto dimenticati tutti questi bei giuramenti di fedeltà e di amore. Quale contrasto! Da parte di Gesù non vi è che fedeltà, amore, dedizione; da parte degli apostoli invece se vi è un atto di buona volontà, è subito seguito dall'incostanza, dalla paura, dall'amor proprio, dall'ingratitudine. Poveretti! non hanno ancora ricevuto la forza e l'amore dello Spirito Santo. Io, che ho invece ricevuto tutte le grazie possibili sono stato debole, fiacco e non meno ingrato. Trascuro queste grazie, che non ne approfitto, e così ricado sempre in una vita debole e fiacca. 

 

Risoluzione. — Gesù è carità. Quando lo comprenderò? Quando risponderò alle sue premure? O Gesù, prendete il mio povero cuore e riscaldatelo nel vostro. La carità deve essere custodita. E' necessario che io viva alla vostra presenza, in unione al vostro Cuore sacratissimo e nella meditazione dei vostri misteri.

 

FIORETTO: - Proponi di confessarti subito dopo un peccato; recita tre Ave Maria.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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