UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

12° Novembre

 

DEVOZIONE GELTRUDIANA - IL RACCOGLIMENTO E LE GIACULATORIE 

 

Sorgi, o anima mia, mia bella, e vieni; o mia colomba, nelle fessure della pietra, nei crepacci delle macerie, mostrami il tuo viso, risuoni la tua voce nel mio orecchio; la tua voce è dolce e graziosa la tua faccia (Cant. II, 13). 

 

1° Preludio. La colomba dallo sguardo amabile e dalla voce dolce è l'anima che si tiene alla presenza di nostro Signore, e che gli parla sovente con le giaculatorie. 

 

2° Preludio. Signore, formate l'anima mia a queste abitudini che sono una condizione della vostra amicizia. 

 

1° PUNTO: Gl'incoraggiamenti di nostro Signore. — Santa Geltrude aveva sovente sulle labbra qualche giaculatoria, e la lanciava come una freccia ardente nel Cuore del suo Diletto. Un giorno, poi, disse a nostro Signore: «O amabilissimo Signore, che volete farne di queste parole che mi salgono al pensiero ed alla bocca?». E nostro Signore le apparve, e le mostrò una collana d'oro, nella quale le sue preghiere erano incastonate come tante pietre preziose, varie e scintillanti. La santa, tutta commossa, ricevette allora da nostro Signore una, preghiera piena di queste aspirazioni ardenti. E siccome chiese a nostro Signore, se gli sarebbe caro che questa preghiera fosse conosciuta e recitata da altri, il Signore le rispose: «Chi reciterà questa preghiera con devozione sentirà aumentare in sè la conoscenza che ha di me, e riceverà internamente lo splendore della mia divinità. Le sue buone disposizioni accresciute mediante queste visite brilleranno come l'oro brilla alla luce». Queste promesse devono estendersi naturalmente a tutte le preghiere ed aspirazioni analoghe. 

 

2° PUNTO: Esempio di santa Geltrude. — Ecco la preghiera ispirata da santa Geltrude, e che ci aiuterà a formulare delle aspirazioni d'amore verso il Sacro Cuore: «O vita dell'anima mia! che l'affetto del mio cuore, sciogliendosi per la veemenza dell'amore, s'unisca a voi, e s'allontani da ogni altro oggetto, perchè voi siete la bellezza per eccellenza, la dolcezza d'ogni sapore, il profumo di tutti gli odori, la bellezza di tutti i sensi, la tenera soavità dei casti abbracciamenti. In voi si trova una voluttà piena di delizie, da voi proviene l'eccesso d'ogni abbondanza; verso di voi ci attirano le più seducenti attrattive, voi siete l'abisso della divinità. O degnissimo Re dei re, illustrissimo Principe, dolcissimo dominatore, potentissimo Protettore, vivificante pietra preziosa che nobilita l'uomo, artista il più ingegnoso, il più dolce istruttore, il più saggio consigliere, il più devoto ausiliare, il più fedele amico, l'unione la più deliziosa delle dolcezze intime! Siete voi che accarezzate con maggior tenerezza, che desiderate con il più grande ardore, che amate con il massimo fervore. Voi siete lo sposo più amabile, più geloso e più casto, il fiore della primavera più lussureggiante, il più amabile fratello, il giovane più fiorente di grazia e di forza, il compagno più gradito, l'ospite più generoso, l'intendente più accorto e più diligente! Sì, io vi preferisco ad ogni creatura; per voi rinuncio ad ogni piacere; per voi affronto ogni avversità, ed in ogni cosa io non cerco che la gloria vostra...». Si possono forse concepire delle testimonianze d'amicizia più tenere e più forti? Ed è nostro Signore stesso che le ha ispirate e dettate alla sua sposa! Esiteremo ancora a mostrarci teneri ed affettuosi, come san Giovanni, come santa Margherita Alacoque, come santa Geltrude? (Archivio del S. Cuore Trad. di Granger.). 

 

3° PUNTO: Consigli di san Francesco di Sales. — Nel ritiro spirituale e nell'uso delle giaculatorie, dice san Francesco di Sales, sta la grande opera della devozione; questi esercizi possono supplire ai difetti di tutte le altre orazioni; ma se essi venissero a mancare non si potrebbero sostituire in alcun modo. Senza il ritiro e senza l'uso delle giaculatorie non si può far bene la vita contemplativa, non si saprebbe fare la vita attiva che molto malamente; il riposo non sarebbe che ozio, e il lavoro una preoccupazione inutile. Per questo vi scongiuro di praticarle di tutto cuore senza mai stancarvi. — Aspirate dunque a Dio molto sovente, o Filotea, con brevi ed ardenti slanci del cuore; ammirate la sua bellezza, immaginate il suo aiuto, gettatevi in spirito ai piedi della croce, adorate la sua bontà, parlategli sovente della vostra salute, dategli mille volte al giorno la vostra anima, tendetegli la mano come un bambino a suo Padre, affinché egli vi conduca... Servitevi degli slanci seminati nei salmi di David, delle invocazioni diverse del nome di Gesù, dei tratti d'amore del Cantico dei Cantici. Possiamo partire anche dalla natura e prenderla in aiuto: così, vedendo gli alberi fioriti possiamo sospirare: «Perché, nel giardino della Chiesa, sono io solo a non portar fiori?». Oppure vedendo dei pulcini radunati sotto le ali della chioccia: «O Signore, conservatemi sotto l'ombra delle vostre ali». Santa Francesca Romana vedendo un ruscello diceva: «Ecco, la grazia del mio Dio scorre dolcemente e soavemente così» (Vita devota II, XIII)

 

Risoluzioni. — Aiutatemi, Signore, a praticare costantemente questa vita di ritiro spirituale e di giaculatorie. Se non lo faccio, la mia vita è vana ed inutile, mentre sarà piena di grazie, se adotterò questa pratica. Voglio riprendere oggi questa santa abitudine. 

 

FIORETTO: — Un Pater, Ave e Gloria allo Spirito Santo : se Dio ti chiede un sacrificio, non rifiutarti.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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