UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

7° Dicembre

 

LA LUCE HA BRILLATO NELLE TENEBRE 

 

E la luce splende tra le tenebre, e le tenebre non l'hanno accolta... Egli era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo... e il mondo non lo conobbe. Venne nella sua propria casa, e i suoi non lo ricevettero (S. Giov., I, 5). 

 

1° Preludio. Mi rappresento le tenebre del peccato che coprono il mondo ed avviluppano anche la mia anima 

 

2° Preludio. Datemi, Signore, la grazia di ricevervi come si deve, affinchè diventi figlio di Dio. 

 

1° PUNTO: Il peccato dei primi padri. — Esso è il peccato tipico, il peccato sorgente di tutti i peccati: vi fu in questo peccato il germe delle tre grandi concupiscenze o dei peccati capitali, per cui questo peccato è passato in eredità a tutta la razza d'Adamo. In questo peccato vi era l'orgoglio poichè Adamo disobbedendo sognò di divenire simile a Dio. Vi era la concupiscenza degli occhi, poichè Adamo ed Eva si lasciarono vincere dalle attrattive di questo frutto, piacevole agli occhi, buono da mangiare, e d'un aspetto bellissimo. Vi era anche la concupiscenza della carne, poichè Adamo cedeva per debolezza verso Eva, alla quale non voleva dispiacere. Questo peccato era odioso, poichè era una rivolta contro l'autorità infinita di Dio, una ingratitudine verso il creatore, il quale era più che un padre. E quali furono le orribili conseguenze! Tutto ciò che è pena e sofferenza: il lavoro, la malattia, i rimorsi, le divisioni, le lotte, le guerre, la povertà, la miseria, la morte! Ecco l'immensa miseria alla quale la nascita del Salvatore sta per portare rimedio. Il Cuore di Dio è ferito dall'ingratitudine d'Adamo suo figlio maggiore. Dio si pentirebbe d'aver creato il mondo, se non intravedesse un altro Adamo dal cuore amante, dal cuore generoso: un Adamo riparatore da opporre a quello che ha peccato. 

 

2° PUNTO: La corruzione generale. — Appena il peccato di Adamo venne commesso si è subito propagato, e Caino con la sua razza maledetta e la corruzione generale attirano sul mondo il castigo del diluvio. «La terra, dice il Genesi, era piena d'iniquità: ogni carne umana aveva corrotto le sue vie sulla terra. Gli uomini volgevano i loro pensieri verso il male. Dio era ferito al cuore, e voleva distruggere l'umanità» (Gen. VI). Dio rimpiangendo di aver creato l'uomo mandò il diluvio per risanare l'umanità. Dopo il diluvio venne il paganesimo. «Tutto era Dio, meno Dio stesso». Il demonio era adorato sotto tutte le forme; si facevano offrire orribili sacrifici umani. L'Olimpo d'Atene e di Roma erano popolati di dei impudici. L'Egitto, l'Assiria e l'India non valevano di più. Lo stesso popolo d'Israele dimenticava i benefici che aveva ricevuto da Dio, e cadeva incessantemente nell'idolatria. Gerusalemme era divisa fra gli Erodiani, amici di Cesare e gl'ipocriti Farisei. Dove poteva il Signore fermare lo sguardo per trovare qualche compiacimento nelle creature? Occorreva un castigo come al tempo del diluvio, ma questa volta Dio non colpirà tutta la terra, colpirà il giusto che si è offerto per salvare i cattivi. 

 

3° PUNTO: I peccati personali. — Il Salvatore è venuto a riscattare il popolo. L'Agnello divino, il novello Isacco, ha offerto il Cuore alla lancia. La vittima redentrice è stata immolata, e i suoi meriti ci sono stati applicati. Ma noi abbiamo peccato nuovamente. Esaminiamoci particolarmente sulle mancanze commesse da un anno. Attorno a noi il mondo è forse migliore? Dio non è offeso dappertutto? Le nazioni apostatano. Le famiglie si dissolvono. L'educazione diventa materialista ed empia. Le società segrete trionfano, e guidano il mondo. E noi che dovremmo essere amici e consolatori del Sacro Cuore, che siamo invece? Non cediamo alla tiepidezza? Le tre concupiscenze non si svegliano incessantemente in noi? Non facciamo concessioni continue all'orgoglio, all'amor proprio, alla vanità, alla sensualità? Nostro Signore si è manifestato molte volte a S. Margherita Maria sotto l'aspetto di Ecce Homo, tutto sfigurato, coperto di piaghe, ed infinitamente sofferente. «Ecco, diceva, lo stato in cui mi riduce il popolo, lo stesso mio Popolo eletto», il popolo che si comunica, il popolo della casa di Dio, ove dovrebbe regnare il fervore. Noi siamo di questo numero. Convertiamoci, prepariamoci alle grazie del Natale, ad una nuova effusione di grazie dell'incarnazione. 

 

Risoluzioni. — Fino a Natale io voglio esaminarmi ogni giorno con cura sui peccati di tutto l'anno. Voglio piangere questi peccati e prepararmi con il battesimo della penitenza alla venuta del Salvatore. 

 

FIORETTO: - Recita nove Ave Maria con la giaculatoria: "Sia benedetta la santa ed immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Madre di Dio"; soffri senza lamentarti.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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