UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

3° Marzo

 

Lo sposo di Maria 

 

I. — Il degno sposo. — Ambedue sono nobili, discendenti dalla reale famiglia di Davide. La comune aristocrazia del sangue è appena un'ombra della vicendevole sublimità dello spirito. Dio, che tutto proporziona in armonia stupenda, diede a Maria uno sposo degno di Lei, preparato nelle celesti officine dello Spirito Santo. Maria è il riflesso più perfetto dell'immensa perfezione di Dio, la sua grandezza bacia la sponda dell'infinito. E Giuseppe partecipa largamente dei medesimi fulgori. Privilegi e carismi singolari ne adornano l'anima. Non vi è sulla terra né mai sorgerà creatura più cara al Signore, tesoro più prezioso, giglio più candido, rosa più olezzante di celesti profumi, che Maria. E codesto pegno, codesto tesoro, codesto fiore, viene confidato, come in custodia delicatissima, a Giuseppe. Di quali raggi egli splenderà, di quali gemme sarà adorno? L'intelligenza umana abbagliata di tanta luce si perde, ed è costretta a inchinarsi dinanzi a tanta dignità. Chi giungerà su l'altezza del monte del Signore, ove risiede Maria? Un innocente di mano e mondo di cuore. Tale è Giuseppe, innocente, con morale certezza anche prima del nascere e mondo di una purezza giammai contaminata dalla più lieve macchia. Eleviamo sempre più in alto l'ammirazione della dignità di Giuseppe, e il nostro cuore si sentirà dolcemente attratto verso di Lui. 

 

II. — Il santo sposo. — È un giovane eletto da Dio, che sorpassa la purezza degli angeli. Egli, al contatto della santa sposa, bella d'aspetto, come la luna, non solo non deve contaminarla, ma spiegare per lei un'azione di custodia e di assistenza, da garantirne la verginale purezza. Quali candidi fulgori, quali celesti profumi si espandono nella casa di Nazaret! Quali gemme brillanti debbono scambiarsi i due santi sposi! Sono come due gigli di un medesimo stelo. Gli angeli del cielo rimangono estasiati a tale scintillio di amore purissimo, in carne mortale. La santità ha degli incanti, a cui non si resiste. Maria è per eccellenza la santificatrice delle anime. Chi le sta a contatto è travolto nei profumi celestiali della sua virtù eccelsa. Nessuno però visse con lei in intimità di sposo per trent'anni, sotto il medesimo tetto, nel comune ideale di custodire e preparare il redentore del mondo. Ciò che ci fa veramente grandi al cospetto di Dio non sono le doti di natura o di fortuna, non l'alto grado sociale, ma la virtù, soprattutto la virtù di perfezione fondata, come in Giuseppe, su profonda umiltà. La virtù ci avvicina a Dio, ci unisce a Lui, ci mette in intima comunicazione con la Madre celeste, ce ne guadagna le grazie più elette, ci assicura una morte santa e un'eterna corona. 

 

Fioretto: Offriamo a s. Giuseppe qualche sacrificio, che più ci costi, per ottenere con l'imitazione delle sue virtù, l'intimità con Maria. 

 

Giaculatoria: Casto Sposo di Maria, prega per noi. 

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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