UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

16° Marzo

 

Giuseppe a Nazaret 

 

I. — Vita d'intimità. — O casa di Nazaret, vera dimora degli angeli! Tu hai la sorte di albergare Colui che i cieli non possono contenere. Tu sei palestra di ogni virtù. È questo il soggiorno ordinario di Gesù, dove passa il maggior tempo della sua vita mortale. Qui si abbozza il gran disegno di un mondo nuovo, qui si plasma il gran modello della famiglia cristiana, dove il padre è guida, maestro, esempio. Qui si sviluppa l'incanto della sua vita adolescente e giovane, tra le carezze, i baci ed i sorrisi di Giuseppe e di Maria, in una beata corrispondenza d'amorosi sensi. È il divino che si abbraccia con l'umano, in una maniera misteriosa. Gesù si abbassa, e prende forma di servo; Maria e Giuseppe sono innalzati a una sfera tutta divina. Comandano a colui al quale ubbidisce l'universo. Quanta armonia, quanta unione tra di loro! Quale intimità d'intenti e di aspirazioni! Il silenzio vi regna sovrano, mentre i cuori battono all'unisono. Le parole, piuttosto rare, sono regolate da una prudenza e da una carità sovrumana; l'argomento, che li occupa sopra ogni altro, è il compimento del beneplacito di Dio. Ognuno di essi al suo posto si studia di secondare i desideri dell'altro, di dargli piacere in tutto, di rendergli meno aspra la povertà ed i sacrifici di ogni ora. Gesù sottomesso volentieri ad entrambi. Maria docile ai voleri dello sposo, Giuseppe a capo tiene la direzione della famiglia, ma con uno spirito interiore di umiltà profonda, e con una modesta amabilità esteriore, che forma l'incanto degli angeli. Oh! se nelle famiglie, nelle comunità, nelle associazioni di qualsiasi nome, regnasse tanta armonia! Se, nella dimenticanza di sé, nella rinuncia alle pretese dell'amor proprio e della natura immortificata, ognuno tenesse il suo posto, e si studiasse di sottostare alla legittima autorità; come di far piacere agli altri, di cedere volentieri il meglio, quanto sarebbe alleviato il peso della vita comune, quale ordine e per conseguenza quale pace vi regnerebbe! Le anime tutte imparino da Giuseppe a riporre in Gesù e nella dolce Madre ogni affetto, ogni loro speranza, a non ricercare che il divino beneplacito, nel sacrificio della vita giornaliera, nella conformità a tutte le disposizioni della divina Provvidenza. 

 

II. — Vita di santificazione. — È scritto nei libri santi che la via del giusto è simile alla luce del sole, che si avanza e cresce sino a giorno perfetto. Che deve dirsi dell'anima di colui, che fu per antonomasia appellato giusto dallo stesso Spirito Santo? Codesto avanzamento nella santità è il fenomeno che principalmente deve ammirarsi nella vita di Nazaret. Il segreto sta nella presenza e nella intimità con Maria e con Gesù. La casa di Nazaret è nel vero senso un santuario, una serra di fiori olezzanti, il domicilio delle più elette virtù, l'oggetto della compiacenza della Triade augusta, la delizia e l'incanto degli angeli. Chi vi avesse posto piede, non già con l'animo scettico e duro di qualche egiziano o degli ebrei, ma bensì illuminato dalla fede, non avrebbe potuto più allontanarsene, tanto la possente attrattiva l'avrebbe rapito. 

 

Fioretto: Fare una visita in una chiesa, dove si conservi l'eucaristia, recandovisi come in pellegrinaggio alla Casa di Loreto, per trattenersi un po' di tempo in santa contemplazione della vita di Giuseppe, in compagnia di Maria e di Gesù. 

 

Giaculatoria: O Giuseppe, capo dell'alma famiglia di Nazaret, prega per noi.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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