UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

2° Settembre

 

INFANZIA DI SAN GIUSEPPE.

 

Mettiti alla presenza di Dio dicendo a te stesso: Iddio mi guarda. – Rappresentati il Castello di Davide. - E chiedi la grazia di poterti attuare in questa piccola lettura affinchè ne ricavi profitto.

 

Virtù da imitare: l'Amore della solitudine.

 

Mentre i poveri mondani si abbandonano alla cieca, nel vortice dei piaceri, allo sfogo delle loro passioni, ritiriamoci in un cantoncino solitario, in quieta ed amorosa devozione; e consacriamo (come compenso di tali peccaminose follie) ai Ss. Cuori di Gesù e di Maria questa nostra piccola devozione a san Giuseppe. Gesù e Maria, che mai hanno amato, nè mai ameranno altro uomo al pari di Giuseppe, avranno certamente la loro compiacenza nel vederci occupati a considerarne la vita e le virtù, che fanno tanto contrapposto ai divertimenti del mondo. Anima cristiana, che vuoi leggere questo libretto, se vivi ancora nel mondo; oh! che bel principio daresti a questo mese, se prendessi per amor di san Giuseppe, generosa risoluzione di non andare per quest'anno ad altro divertimento, che a quelli, che in nessun modo puoi schivare: ed anche allora, di starvi con un contegno esemplare, usandone con molta moderazione, sotto all'occhio di Dio che ti guarda continuamente, e sta pesando ogni tua azione nella bilancia della Divina giustizia. Non dubito, che se prenderai con intenzione retta e leale questa risoluzione, san Giuseppe ti lasci più sfuggire dalla sua mano, sinché ti abbia introdotto nella beatitudine eterna, che non può mettersi a confronto con il meschino sacrilizio dei divertimenti del secolo. Se poi, per grazia di Dio, sei già libero dalla schiavitù del mondo, allora prendi una coraggiosa risoluzione (quanto te lo permetteranno i tuoi doveri), di rinchiuderti per questo mese nella cella del tuo cuore, e dedicarti tutto a un dolce trattenimento con la Sacra Famiglia. Se dovrai farti qualche violenza, per resistere alle voglie della natura, offrile ai cuori di queste tre Ss. Persone, per ottenere da essi la liberazione d'altre anime dalla schiavitù del mondo; e non tarderai molto a conoscere che dolce cosa sia il conversare con Dio, quando siamo liberi dagli affetti, che non vengono o non vanno a Lui. A nessun Santo possiamo meglio consacrare il proposto ritiro, che a san Giuseppe; perchè nessuno fu mai tanto interiore quanto lui. La sua anima ed il suo cuore furono sempre il tabernacolo della Ss. Trinità. La Venerabile Margherita del Ss. Sacramento dice, che fu santificato nel seno di sua madre, al pari di san Giovanni Battista e di san Geremia. Giuseppe nacque a Betlemme, ove i suoi Genitori abitavano l'antico castello di Davide. Sappiamo dal Santo Vangelo, che suo padre si chiamava Giacobbe. La serva di Dio Anna Caterina Emmerich ci dice di Giuseppe, che era il terzo di sei fratelli; che gli altri erano inclinati al mondo, ma Giuseppe tutto diverso da loro, zitto, pio, e senza ambizione, e che per ciò fu molto perseguitato da essi, i quali cercavano come potevano di disturbarlo nell'orazione, con urti ed altre impertinenze. Egli mai non si adirava, nè si vendicava, contentandosi con il cercar un cantoncino più remoto per pregare senza disturbi. Alle volte andava perciò a nascondersi nella grotta, ove nacque poi N. S. Gesù Cristo. La Venerabile Margherita del Sacramento narra che il piccolo Giuseppe sapeva per mezzo d'una scienza infusa, tutte le arti e scienze al punto che avrebbe potuto eseguire i lavori più meravigliosi in ogni genere, più di Beseleel e Ooliab, cui Iddio infuse un ingegno sovrumano per lavorare al Tabernacolo. Ma per umiltà volle metter mano sempre solo ai lavori più comuni. La Venerabile Maria d'Agreda soggiunge: «Giuseppe era un prodigio di santità. Il fomite della colpa era in lui estinto, prima ancora della nascita. In tutta la sua vita, non risenti' alcun movimento disordinato. Sua madre quando lo portava in seno, provava un gran giubilo di Spirito Santo, senza saperne il motivo. Venne alla luce bellissimo, e perfettamente formato. Di tre anni aveva già l'intelligenza sviluppata in modo unico, incominciando a conoscer Iddio con la fede. Tutto ciò che sentiva dire di Dio e delle sue opere, lo comprendeva perfettamente. In così tenera età la sua orazione era già soprannaturale. A sette anni era giunto al completo uso della ragione, e perfetto nella santità. Era mansueto, buono, caro, sincero, pio, e un angelo d'innocenza». Fin qui la Venerabile d'Agreda. Se vuoi incominciare a camminare sulle sue tracce, o anima devota, lascia anche tu in quest'epoca molte volte ancora chiassosa nella nostra povera Italia, che i mondani se la godano; e se vengono a stuzzicarti, come facevano con Giuseppe i suoi fratelli, va anche tu come esso a cercarti un cantoncino remoto, ove pregare questo caro Santo, a volerti essere maestro nella vita interiore. Non dubito, che se tu dici sul serio di voler divenire suo discepolo, Egli pure s’impegnerà ad istruirti nella scienza della salute. Ed allora: oh! le sublimi gioie spirituali che ti inonderanno, quale primo assaggio della gloria eterna! La pace interiore compensa ogni cosa, e uno sguardo a Dio e al Cielo raddolcisce ogni mortificazione. Se però non lo puoi ancora intendere, prega san Giuseppe di illuminarti, ed egli lo farà senza fallo.

 

MASSIMA. - Un'ora con Gesù è più ricca di gioie, che tutta una vita nel vortice mondano.

 

GIACULATORIA. - Caro san Giuseppe, per i meriti della vostra santa infanzia, bandite dal mio cuore ogni voglia di godere il mondo, e fatelo solo sensibile per ciò che porta a Gesù.

 

ORAZIONE. - O Santo ragazzino, san Giuseppe benedetto, quanto mi edifica il vedervi fino dai primi vostri anni unicamente intento a ciò che più importa, ch'è l'unione con Dio! Deh! per i meriti del vostro ritiramento, silenzio, e preghiera, date a me pure un poco di questo spirito; affinchè, disprezzate le mondane distrazioni, impieghi tutti i momenti liberi a formarmi nello spirito d'orazione. E se vedrete che il desiderio di conversazioni inutili ritorni a tentarmi, rammentatemi i vostri così bei principi, per allettarmi ad imitarli. Così sia.

 

FIORETTO. - Per amore e ad imitazione di san Giuseppe, astenetevi per oggi, dove ciò dipenda da voi, dall'andare in luoghi frequentati, e perder tempo in conversazioni inutili, e mantenetevi quanto potete in silenzio e raccoglimento.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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