UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

14° Settembre

 

LA CIRCONCISIONE DI GESU'. 

 

Atto della presenza di Dio ecc. come il primo giorno.

 

Rappresentati la stalla con il Sacerdote.

 

Virtù: animo generoso. 

 

Quale vittoria dovettero riportare Maria e Giuseppe sui loro cuori, per lasciar circoncidere il divino Infante! Il Bambinello era perfetto, ma tenerissimo e sensibile al sommo ad ogni più piccolo dolore, incomparabilmente più di qualunque altro pargoletto. Era l'agnellino destinato a sacrificarsi, e patire per i peccati di tutti noi, ed aveva non solo un perfettissimo uso della ragione, ma era omniscente. La Circoncisione era dolorosissima. Alcuni bimbi morivano della febbre successiva. Giuseppe intenerito chiese alla Beata Vergine se si dovesse proprio farla, essendo Gesù il Figlio di Dio? Pregarono assieme per aver lume dallo Spirito Santo, e sentirono la persuasione che il Divino Infante voleva incominciare fin da allora a versare il suo preziosissimo sangue per nostro amore. Senti con che bel modo la Venerabile Agreda lo racconta. A Betlemme c'era una sinagoga, in cui un Sacerdote leggeva e spiegava la legge di Mosè; ma non si facevano sacrifici che nel tempio di Gerusalemme, per schivare il pericolo dell'idolatria. Il Sacerdote però che insegnava la legge, circoncideva pure. Questa cerimonia era bensì permessa ad ogni padre, ma si preferiva che la facesse il ministro dell'Altare. Giuseppe, dice la Emmerich, aveva costruito, per abbellire la festa, una pergola di verdura all'ingresso della grotta, e la vigilia offrì una piccola cena al Sacerdote, secondo l'usanza degli Ebrei, a cui ebbero larga parte quindi i poveretti. Nonostante questo ingegnoso abbellimento, il Sacerdote rimase stupito della miseria di quel ricettacolo. Però, prosegue l'Agreda, l'amabile dolcezza di Maria, la modestia somma di San Giuseppe, e la loro contentabilità lo edificarono, riempiendolo di devozione ed ammirazione. Senza conoscerne il motivo, il Sacerdote si sentì straordinariamente commosso. Giuseppe aveva accese due candele di cera, e preparato tutto l'occorrente con gran pulizia ed esattezza. Il Sacerdote, per compassione, consigliò alla Madonna di ritirarsi in disparte. Essa lottò fra la brama d'ubbidire, e la voce del cuore che la portava da suo Figlio; quindi rappresentò umilmente al Sacerdote che aveva un profondo rispetto per la Circoncisione, ed anche abbastanza animo, da tenere il Bambino fra le braccia durante l'operazione; ma che il lasciarlo le costava troppo. Pregò altresì di fare il taglio con riguardo, il pargoletto essendo molto tenerello. Il Sacerdote permise a Maria di tenere il Bambino. L'operazione incominciò. Il Verbo incarnato offrì le primizie del suo sangue per la nostra Redenzione. La Beata Vergine e San Giuseppe compresero la profondità del Mistero. Il cuor di San Giuseppe si struggeva dall'angustia per il divino Infante, e per compassione della Madre di Dio. Il Bambino gridava con una vocina così pietosa, che avrebbe spezzate le pietre. Maria e Giuseppe lacrimavano con lui. Oh peccatrice anima mia! Se avessi dovuto assistere a così doloroso spettacolo, certamente ti saresti intenerita! Ma il pianto dei due SS. Sposi non era sola commiserazione per il Figlio loro: si dolevano per il sangue divino che doveva spargersi per le nostre iniquità! Finita l'operazione, mentre Giuseppe stava raccogliendo il preziosissimo Sangue in un vaso di cristallo che avevano preparato a questo oggetto; Maria, dopo avere stretto al suo seno il piangente Figliuolo, come per acquietarlo, lo avviluppò nuovamente nelle fasce. Il Sacerdote se ne stava attonito, ammirando questa Santa Madre. In simili circostanze Maria mostrava una dignità incomparabile. Uno spettacolo unico presentavano questi due SS. Genitori. Alla domanda del Sacerdote, che nome dovesse imporre al Bambino, Maria e Giuseppe pronunciarono il dolcissimo nome di Gesù. Il Sacerdote lo scrisse nel registro, e provò al tempo stesso una profonda emozione, che gli spremette le lacrime dagli occhi. Maria e Giuseppe celebrarono con cantici mescolati da pianto il mistero della Circoncisione. Essa tenne fra le braccia il suo Gesù, finché durarono i dolori, accarezzandolo giorno e notte. Non è possibile descrivere la commovente cura ed amore che i Santi Sposi dimostrarono al divino Infante in questa occasione. Tutto questo racconta la Venerabile Maria d'Agreda. Adesso rifletti un poco che pena deve fare alla Sacra Famiglia, quando tu ti prepari con tanta freddezza a lavare i tuoi peccati nel Sacramento della Penitenza. Questo bagno preziosissimo costò loro tante lagrime, e a te si porge a così buon prezzo! una piccola umiliazione, e quindi una nuova vita di grazia, e tu ricalcitri a far buon uso di favore così insigne?! Tanto amore e inapprezzabili grazie del Cuor di Gesù, che ti vengono incontro, e così poca commozione nel tuo cuore! oh che insensibilità! Gesù ti avrebbe potuto imporre anche delle fortissime penalità corporali, come flagellazioni e simili, prima di perdonarti; invece lascia al cuor pietoso di un sacerdote scelto da te, l'importi una, per solito, ben lieve penitenza. Ma perché Gesù domanda così poco, vuoi tu disprezzare grazia così grande? Il Cuor di Gesù per intercessione di Maria e Giuseppe, è disposto a perdonarti il passato se lo confessi con vera contrizione e proponimento d'emendarti nel Sacramento della Penitenza; ma per carità non essere in avvenire sensibile a tutto, e solo per le grazie di Dio gelato. Sii generoso, preparati a fare una buona Confessione, e per commuoverti, pensa che vai a bagnarti nel Sangue che Gesù bambino versò per te.

 

MASSIMA. - Niente di più facile, di più grande e di più prezioso, che una buona Confessione.

 

GIACULATORIA. - Caro San Giuseppe, rischiara il mio intelletto, perchè comprenda bene la grandezza dei miei falli, e dammi un cuore generoso per far grandi propositi per l'avvenire.

 

ORAZIONE. - O caro San Giuseppe, Padre Putativo di Gesù, mi prostro ai vostri santi piedi, e mi confesso carico di demeriti verso il vostro Divino Figlio. Ma mirando nelle vostre mani le primizie del Sangue Preziosissimo versato per scontarli, vi prego di offrirle insieme a tutto quello che Gesù ha sofferto nella Circoncisione, alle lacrime che ha versate, e all'immenso amore, con cui accettò quella dolorosissima operazione, per ottenermi quel conoscimento di me stesso, abominio dei miei peccati e generosità, ch'è necessaria, per fare una confessione tale che mi muti in tutt'altro da prima. Per il Nome SS. di Gesù, vi scongiuro, o caro S. Giuseppe, di non abbandonarmi, finchè mi abbiate introdotto nel bel Paradiso.

 

FIORETTO. - Fare qualche penitenza corporale secondo il consiglio del Confessore.

 

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