UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

14° Ottobre

 

S. Giuseppe capo della Sacra Famiglia

 

S. Giuseppe, capo della più nobile e più santa di tutte le famiglie, pregate per noi.

 

A nostri giorni la ribellione è dappertutto e non potrebbe essere nell' idee attinenti alla società, se essa non fosse almeno in certi gradi nell' idee e nelle abitudini attinenti alla famiglia. Oh! come tutto è ordine e pace in seno della famiglia di Nazareth! E tuttavia oh! cosa strana in apparenza, l'ultimo di tutti in virtù, in meriti, in dignità personale, comanda agli altri in Nazareth: non è dunque l'attitudine, il merito che dà diritto di farsi obbedire; no; è l'appello di Dio, è la volontà di Dio, è il diritto che viene da Dio. Esaminiamo separatamente ciascuno dei membri della santa Famiglia per meglio apprendere i nostri doveri.

 

I. Il Padre. - Egli rappresenta Dio, comanda, dirige. Ma con quale rispetto, con quale riservatezza di maniere, san Giuseppe doveva imporre la sua volontà a Gesù e a Maria! La sua autorità, i suoi comandi dovevano essere improntati di semplicità, d'umiltà e di dolcezza; l'onore e il peso della doppia responsabilità verso la Madre e il Figlio lo facevano ricorrere incessantemente a Dio per rendere a lui il dovere dell'obbedienza dove era il primo a dare l'esempio. Padri di famiglia, ecco il vostro modello. L'imitate voi nel vostro modo di comandare? S. Paolo vi avvisa di non provocare la collera, l’impazienza, la rivolta con il tuono brusco, secco, irritato dei vostri comandi, con l'esagerazione e la qualità dei castighi destinati a reprimere la disobbedienza e a correggere la cattiva natura. Se voi amaste, come san Giuseppe amava Gesù e Maria, la vostra affezione s'inspirerebbe allo stesso principio, s'alimenterebbe delle stesse idee, e terminerebbe agli stessi desideri. O padri di famiglia, ve lo torno a dire, imitate san Giuseppe.

 

II. La Madre. Maria conservava nel suo cuore tutto ciò ch' ella aveva veduto ed inteso, per meditarlo; si lasciava condurre a far ogni volontà del suo Sposo senza esame e senza resistenza ben sapendo da quali motivi egli fosse ispirato; e quando interpone la sua autorità, lo fa a modo di preghiera, come a Cana, o in tuono di rimprovero ma tenero e materno, come nel Tempio. Il silenzio, la riservatezza, le lacríme, la preghiera, ecco dunque le disposizioni, naturali espedienti d'una madre cristiana. Ma a noi piace di supporci in mezzo ad una famiglia cristiana in cui i genitori sono o almeno vogliono divenire ciò che devono essere. Madri cristiane, imitate la Santissima Vergine nella sua prudenza, nel suo riserbo, nella sua piena sommissione alla volontà del suo casto Sposo, occupatevi soprattutto dei vostri figli; perchè se avete su loro meno autorità del padre, tuttavia esercitate una più grande influenza; ah! se sapeste ciò che possono le vostre preghiere e le vostre lacrime sul cuore dei vostri figli per conservarli nel servizio e nell'amore di Dio! Se sapeste ciò che possono le vostre preghiere sul cuore di Dio per la salute eterna del vostro sposo e dei vostri figli.

 

III. I figli. Siano obbedienti. Tal è la parola, la sola parola del Vangelo sull'infanzia e sulla giovinezza del nostro Signore: Et erat subditus illis. «E stava loro sottomesso. » (Luc., II; 51,). Il Vangelo aggiunge, è vero, che Gesù appariva pieno di grazia dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, ma ciò è una conseguenza del suo spirito di sottomissione e d'obbedienza. O figli, siate sommessi, siate obbedienti, questa virtù riassume e suppone in voi tutte le altre; se siete obbedienti, sarete del pari voi pieni di grazia e di virtù dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. Sola una volta il Signor nostro sembrò resistere o almeno far un appunto ai suoi genitori, allorquando si querelavano con esso che si fosse involato per ben tre dì alle loro ricerche; cui egli: "Non sapevate, rispose, ch' io devo attendere agli interessi del Padre mio? » (Luc., II, 49,). Non vi è che una sola circostanza nella quale un figlio possa autorevolmente proporre con rispetto le sue avvertenze ai propri genitori, ed è quando si tratta della gloria di Dio e della salute dell'anima sua. Non sapete può dire egli allora, non sapete, miei cari genitori, che gli interessi di Dio, nostro comune Padre, nostro celeste Padre, debbono andar innanzi a tutti gli altri, e che l'obbedienza dovuta ai genitori è subordinata all'obbedienza dovuta a Dio?

 

PREGHIERA
O san Giuseppe! non a voi solo indirizzo oggi la mia preghiera; voglio invocare tutta la famiglia di cui siete capo e padre. Santissima e amabilissima famiglia di Nazareth, quando si tratta di proporvi all'imitazione dei fedeli, cominciamo naturalmente dal padre; ma quando si tratta d'invocarvi, quando si tratta solo d'esprimere un sentimento di venerazione e d'amore per voi, io devo nominare e salutare per primo Gesù il Figlio di Dio; nomino in appresso Maria come la più perfetta e privilegiata creatura. E tuttavia Giuseppe è con la madre e con il figlio il protettore della famiglia. O Gesù! o Maria! o Giuseppe! sacri nomi che formano alle mie orecchie la più dolce armonia! Gesù, Maria, Giuseppe! proteggete le famiglie cristiane, proteggete in particolare la mia; fate che somigli alla vostra; che i nomi di coloro che la compongono si connettano insieme in modo che neppure morte li separi; che io trovi un giorno su in cielo quelli che chiamai in terra con il nome di padre, di fratelli, di sorelle, di parenti. Così sia.

 

RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: s. Giuseppe capo della più nobile e santa di tutte le famiglie, pregate per noi.

 

SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Godere d'imparare dagli altri, tacendo anche talvolta ciò che si sa.
Volontà: Obbedienza intera alla volontà dei propri genitori, rammentarsi dei loro avvisi per conformarvisi con tutta esattezza.
Sensi: Mortificare il senso dell'udito. 
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.

 

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