UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

10° Dicembre

 

Il cuore di s. Giuseppe fu arricchito da Dio del dono della più sublime sapienza.

 

E qui prima di entrare a dire qualcosa dell'indicato argomento debbo prevenire il lettore non essere mia intenzione parlare di quella saggia prudenza di cui era adorno il nostro santo, e adorno in modo da renderlo atto a governare facilmente tutti gli angeli e tutti gli uomini da che furono alla sua cura affidati i due grandi personaggi, il Verbo di Dio fatto uomo, e la più grande fra tutte le creature, Maria. Nè intendo ragionare di quelle giuste deliberazioni, quali egli prendeva nel risolvere i suoi affari importantissimi dopo avervi pensato seriamente. (..) Mia intenzione è che sia conosciuto quel tratto di celeste sapienza in ciò che accadde, da che l'angelo gli ebbe rivelato che Erode procurava ad ogni costo di togliere la vita al divino Infante Gesù, e che perciò occorreva prendere il Bambino e la Madre, e partire immediatamente per l'Egitto. Il gran Santo propose alla Vergine sua sposa l'avviso ricevuto, e Maria si levò prontamente per seguirlo in Egitto. Esaminiamo questo fatto. Non sapeva forse la Vergine quanto lungo, quanto incomodo, quanto penoso fosse il viaggio che doveva intraprendersi? Non s'interessava Ella forse per la conservazione del Salvatore incomparabilmente più di quello che può comprendere la nostra mente? Non conosceva forse che il rifugiarsi in un regno sconosciuto, ed in mezzo gente idolatra era come un esporre ad evidente pericolo la libertà e la vita? Sapeva ben Ella che non sono sempre misteri e rivelazioni tutti i pensieri che si affacciano nella mente nel tempo del sonno. Sapeva non esservi impresa più delicata quanto il formar giudizi di un'apparizione, poichè tanto l'angelo della luce, quanto l'angelo delle tenebre possono non solamente manifestarsi ai nostri sensi esteriori, ma muovere l'immaginazione per imprimervi a loro talento le rappresentazioni e le specie degli oggetti. Oltre a ciò sembrava che la Vergine potesse in qualche modo rimaner sospesa e dubbiosa, non avendo l'angelo fatta nessuna rivelazione a Lei, che pure vi doveva avere la principale parte in un affare di così grande importanza. Pareva quindi ch'ella dovesse almeno pregare il suo sposo a dichiararle il tutto minutamente per assicurarsi meglio del divino volere, e Giuseppe non avrebbe avuto difficoltà di darle ragione della sua condotta ove ella gli avesse palesato il suo desiderio. Ma la gran Vergine, senza nessuna replica, senza domandare nessuna informazione, senza mettere ad esame quanto era passato fra esso e l'angelo, si parte tosto verso l'Egitto, e si parte prestando perfettissima ubbidienza al suo sposo, riguardato da lei come interprete dei divini voleri; ed è così certa della sapienza di Giuseppe e del dono soprannaturale di comprendere i divini misteri, che rispetta come oracoli infallibili le sue parole; nè osa dubitare minimamente di un uomo ch'è stato dotato da Dio di un discernimento così giusto, così saggio, quasi che potesse prendere un qualche abbaglio, persuasa non esservi al mondo persona più sapiente e più illuminata di lui. Questa testimonianza che rese la Vergine in tale occasione alla sapienza di Giuseppe fu incomparabilmente gloriosa al santo; perchè essendo lo spirito di Maria spirito di colei ch'è madre e sede della sapienza, la sottomissione ch'ella mostrò al sentimento di s. Giuseppe in questo e negli altri affari più rilevanti, e la stima ch'ella fece della sua condotta, danno più gloria al santo di quello potrebbero darne tutti gli angeli e tutti gli uomini se si unissero insieme a fargli degli elogi. Apprendiamo da s. Giuseppe a regolarci in tutti i nostri affari in conformità dei lumi di Dio che si hanno per mezzo della preghiera, ed in conformità delle massime di Cristo che sono registrate nel Vangelo, e secondo i consigli che dobbiamo cercare da chi dirige le anime nostre. In tal modo cammineremo sicuri nelle vie di Dio senza mai porre il piede in fallo.

 

Giaculatoria.
O Giuseppe santo, che foste pieno di grazia e di giustizia, pregate per noi.

 

Affetti.
Se voi foste pieno di grazia e di giustizia, o incomparabile s. Giuseppe, lo foste meritamente perchè troppo eccelsi e cospicui furono gl'impieghi che vi furono da Dio affidati. E non dovevate voi vivere del continuo in compagnia del Dio fatto uomo, Giusto per eccellenza, e con Maria mare ed abisso di grazie? Oltre a ciò voi dovevate essere in grado di non mai perdere tanta grazia, di non venir meno nell'esercizio della vostra giustizia, e perciò Iddio fortificò lo spirito e la vostra volontà con straordinari soccorsi per compiere la bell'opera della santificazione cominciata in voi, e stabilirvi nel possesso della grazia ricevuta e giustizia esercitata per modo da non esserne mai rimosso in eterno. O santo benedetto, deh! se voi diveniste colonna immobile di santità, ottenete a me tale costanza per l'avvenire, che io non abbia ad essere più quale fui finora, misera canna in balia dei venti.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: - Rifletti spesso : La vita passa, la morte viene, l'eternità mi aspetta.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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